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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Un caffè con il candidato, Putortì: "Il rilancio di Reggio? L'area integrata dello Stretto"

Il candidato a sindaco Fabio Putortì, movimento "Miti Unione del Sud", ai microfoni di ReggioToday. Tra le idee la creazione di una vera Area integrata dello Stretto, che funga "da attrattore turistico, con al centro l’aeroporto"

Restituire a Reggio Calabria l’ordinarietà che sino ad oggi è mancata sotto il profilo istituzionale, politico, amministrativo, economico e sociale. Fabio Putortì, candidato ufficiale per la carica di sindaco di Reggio Calabria per il movimento “Miti Unione del Sud”, vuole pensare in grande e per la sua città, che lentamente sta provando ad uscire dall’emergenza pandemica da Coronavirus e si trova schiacciata dal caos rifiuti, ha in mente un progetto alternativo a quello di chi sta governando la città da oltre cinque anni. Una delle proposte, quella forse più rilevante sotto l’aspetto economico, è quello di istituire sulla Città dello Stretto una Zona franca urbana.

Come immagina la sua città dopo il Coronavirus

“L’emergenza Coronavirus ha stravolto la vita sociale ed economica di intere comunità, tuttavia vi è anche un aspetto positivo in questo drammatico evento storico, ossia la parificazione dei punti di ripartenza. Un’amministrazione comunale, che svolge anche il ruolo di capofila della Città metropolitana in un territorio dalle enormi potenzialità, adottando una buona programmazione e servendosi delle misure europee post-emergenza, può nel prossimo futuro ridurre quei dislivelli economici che fin oggi hanno caratterizzato le aree geografiche meridionali rispetto al resto del Paese. Riguardo gli aspetti sociali credo che misure come il distanziamento sociale non possano operare a lungo termine in quanto contrastano con la natura umana e la funzionalità degli ordinamenti giuridici”.

Come è stata gestita l’emergenza Coronavirus

“Il lavoro del personale medico, sanitario, nonché dei ricercatori, non può che essere elogiato, considerato altresì che ci si è trovati di fronte ad un fenomeno virologico del tutto nuovo. Per quel che riguarda l’azione degli organi amministrativi forse si sarebbe potuto intervenire prima e con meno contraddittorietà nei provvedimenti. Tuttavia non credo che ad oggi possiamo affermare di esserci lasciati definitivamente l’emergenza alle spalle di conseguenza è necessario mantenere delle normali misure preventive senza limitare l’ordinario svolgimento della vita quotidiana e senza soprattutto accanirsi con i commercianti e le imprese”.

La pandemia ha colpito tutti i settori, da quelli economici a quelli più strettamente sociali, un dato è emerso chiaramente l’insufficienza strutturale, materiale e immateriale, delle scuole reggine. Cosa pensa si  possa fare per dare una svolta?

"Dal punto di vista strutturale si dovrebbe approfittare del momento storico per utilizzare efficientemente i fondi destinati al post emergenza per adeguare gli edifici scolastici del territorio affinché possano garantire una piena sicurezza agli alunni. Dal punto di vista immateriale, si stanno avanzando numerose proposte dai vari organi istituzionali, tuttavia credo che si debba intervenire senza stravolgere la vita delle nuove generazioni o alterando il concetto di società e aggregazione, soprattutto per i più piccoli, i quali hanno bisogno di relazionarsi tra loro senza alcun timore o barriera psicologica”.

Il settore rifiuti è amaro protagonista delle cronache di questi  giorni. Cosa si può fare per migliorare il servizio?

“L’emergenza rifiuti non è una novità nel nostro territorio, anzi, è un fenomeno che si ripresenta puntualmente a causa della mala gestione politica e amministrativa, così come purtroppo è certificato anche dalle cronache giudiziarie. A tal riguardo, nel 2016, tramite petizione popolare, depositammo e discutemmo in commissione consiliare del Comune di Reggio Calabria, un piano di gestione integrata dei rifiuti in grado di abbattere l’emergenza ambientale e la pressione tributaria ma, purtroppo, nonostante un ulteriore sollecito nel 2019, tale documento programmatico resta ancora in attesa di una delibera definitiva. Anche per tale motivo abbiamo deciso di impegnarci direttamente alle prossime amministrative, al di fuori delle logiche di partito e degli interessi di parte”.

Le periferie sono sempre più lontane dal centro, in qualità della vita e servizi offerti, crede sia stato fatto tutto il possibile o qualcosa  c’è ancora da fare?

“In termini organizzativi è stato fatto poco o nulla. Le ex circoscrizioni politiche nella maggior parte dei casi rappresentavano fonti di scambio di voti e di favori, mentre l’attuale Regolamento comunale DCC n 95 del 2016, che prevede la figura dei comitati civici territoriali, è rimasto sostanzialmente inapplicato contribuendo a distanziare l’amministrazione comunale dalle esigenze dei quartieri. Ecco perché, da due anni or sono, stiamo organizzando delle riunioni sui quartieri della città per informare e assistere i concittadini nella costituzione dei Comitati civici di quartiere, cercando, attraverso una petizione popolare, di garantirne l’apartiticità e rafforzare le funzioni di partecipazione nella gestione delle risorse pubbliche”.

Reggio Calabria e l'ombra del dissesto. Quali sono le motivazioni che  la spingono a candidarsi?

“Osservando cosa offre il panorama politico degli ultimi decenni quale altra scelta è data a quei cittadini esasperati che desiderano veramente migliorare le condizioni del luogo in cui vivono? Insieme al gruppo che mi affianca siamo consapevoli che si tratta di un onere smisurato ma credo che non abbiamo altra scelta in quanto non ci possiamo più permettere il lusso di delegare la solita cerchia di persone”.

Dove l’economia soffre l’illegalità si diffonde e la ‘ndrangheta gestisce lucrosi affari, come ci si può liberare da questo giogo?

“L’attuale pressione tributaria e contributiva, l’estenuante burocrazia, la mancanza di equa concertazione tra il settore pubblico e privato, nonché l’assenza di protezione di un circuito istituzionale, purtroppo rappresentano delle forti limitazioni per circoscrivere l’ingerenza della ‘ndrangheta sulle imprese e l’economia locale. A tal fine, abbiamo inserito in programma delle soluzioni alle sopraindicate problematiche quali l’attuazione della Zona franca urbana (già riconosciuta nel 2014 per Reggio Calabria ma rimasta una misura scarna e inapplicata dalla politica), l’istituzione di un Centro specializzato in euro-progettazione, la creazione di filiere produttive in un circuito istituzionale certificato, nonché la costituzione del Registro comunale antiracket con un fondo di solidarietà. Queste sono delle attività di base necessarie per consentire ai lavoratori ed alle imprese di ripartire, di non sentirsi più abbandonati dalle istituzioni, oltre che inermi di fronte alla crisi economica generale”.

Qual è la sua idea di città e quale sarà il futuro di Reggio?

“Sicuramente le prime attività istituzionali da compiere consistono nel garantire dei servizi pubblici efficienti alla collettività in quanto a Reggio Calabria ciò che dovrebbe essere ordinario è divenuto straordinario. Per quanto riguarda il futuro ci stiamo battendo dal 2016 per fare in modo di realizzare una vera Area integrata dello Stretto, che funga altresì come attrattore turistico, con al centro l’aeroporto”.

Parliamo adesso un può di lei: un libro preferito, che tipo di musica preferisce? Ha degli animali?

“Prima che il mio tempo libero fosse assorbito dall’impegno sociale e dallo studio degli atti amministrativi, prediligevo la lettura di romanzi. Preferisco la musica rock e quella pop prodotta fino agli anni ’90”. Ho la gioia di vivere con dei cagnolini. La cura degli animali, il contrasto all’abbandono ed al
randagismo sono uno dei punti del nostro programma.

Qual è il suo piatto preferito?

“Consentitemi un primo posto diviso tra pizza, lasagne e parmigiana”.

E la squadra di calcio del cuore?

“Ho giocato a calcio ma non sono un tifoso accanito, tuttavia dato che amo la mia città non posso che tifare Reggina”.

Chi è Fabio Putortì

Sono nato a Reggio Calabria nel 1976 dove risiedo fino ad oggi. Il mio ciclo di studi scolastico è terminato con il conseguimento del diploma in ragioniere e perito commerciale presso l’ITC Attilio Da Empoli. Ho conseguito la laurea presso l’Università di Messina in “Giurista delle amministrazioni pubbliche e d’impresa”, effettuando nel frattempo delle consulenze esterne nella pubblica amministrazione.

La mia formazione, unita al lavoro, è proseguita con la frequenza di corsi di alta formazione ed il conseguimento delle qualifiche professionali in europrogettista e come mediatore civile e commerciale. Sono coniugato e attualmente mi occupo di consulenza alle imprese e svolgo occasionalmente il servizio di docenza presso enti di formazione.

Non sono cresciuto nelle segreterie di partito pertanto il mio impegno in ambito socio politico è iniziato negli ultimi sei anni a causa della mancanza di una classe rappresentativa in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.

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