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Politiche 2022

Saccomanno, per l'autonomia energetica "il rigassificatore di Gioia opera importante e risorsa"

Il commissario regionale della Lega, candidato alla Camera, parla delle priorità per il territorio e di un rilancio che parte dal ponte e il porto gioiese

Una campagna elettorale complessa, penalizzata dai tagli della riforma e con lo spettro dell'astensionismo, ma Giacomo Francesco Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha raccolto la sfida della candidatura alla Camera nella lista del Carroccio per Salvini Premier. Secondo alle spalle della capolista Simona Loizzo, questa posizione che non lo ha deluso perché futto di una strategia precisa: "L'ho voluto io stesso - spiega - perché era necessario radicare maggiormente la Lega nel territorio cosentino e riteniamo sia la scelta giusta". 

Nella provincia di Reggio in questi mesi avete parlato di una tendenza di crescita del partito, coronata da un tesseramento proficuo durante la penultima visita di Salvini.

"Su Reggio in tanti si stanno avvicinando alla Lega, il lavoro di presenza capillare sta dando ottimi risultati, ma la scelta è quella di rappresentare tutti i territori calabresi, agendo diversamente, sia consolidando che rafforzando".

E' una campagna elettorale durissima e all'insegna di veleni e attacchi strumentali. Anche nello scontro politico calabrese ritrova questo panorama?

"Purtroppo tutte le campagne elettorali hanno questo limite, ma non bastano gli slogan, spesso vuoti e inutili. Soprattutto in questo momento delicatissimo la priorità devono essere più che mai i fatti, mettendo da parte ogni motivo di polemica"

Si riferisce all'appello della Lega per trovare una soluzione comune al caro energia, oltre gli schieramenti?

"La situazione è di massima urgenza. Le famiglie rischiano di restare letteralmente con la candela in mano. La Lega ha proposto un tetto massimo alle bollette con copertura da parte dello Stato. Ma c'è una cosa che io personalmente non comprendo. Abbiamo 170 pozzi esistenti nell'adriatico e nel mediterraneo chiusi, che se riaperti e con un'opera di manutenzione poco gravosa, ci consentirebbero di avere il gas, perché oggi non lo si fa? Il declino è iniziato quando la sinistra ha imposto il no al nucleare e poi la chiusura di questi pozzi, la considero una vera e propria follia che ora, a distanza di oltre vent'anni, stiamo pagando pesantemente"

Un vostro grande rimpianto è il rigassificatore di Gioia Tauro, progetto fermo da dieci anni e ripreso in mano da Occhiuto, adesso rilanciato pure dal sindaco di Torino, Lo Russo.

"Un'opera importante e adesso anche in chiave di indipendenza energetica, che non è stata difesa e attualmente rappresenta un'occasione perduta per il nostro territorio. Così come non è valorizzato il porto di Gioia, che per questo governo, assurdamente, non è strategico. Ma con un nuovo ministro le cose cambieranno, la Lega ha ben chiari il ruolo e l'utilità economica del porto gioiese" 

Sul Ponte il centrodestra è deciso a partire senza se e ma, e avete messo dentro un po' di tutto, dall'alta velocità alla linea ferroviaria, perché i detrattori contestano essenzialmente il contesto, inadeguato, dell'ormai mitica infrastruttura

"Siamo più convinti che mai e faremo di tutto per realizzare finalmente un'opera cruciale per creare posti di lavoro e incentivare il turismo. Sopratutto perché questa volta per lo stato sarà a costo zero ed è un'opportunità che non si deve perdere. E' chiaro che abbiamo tanti progetti da avviare, dalla 106 ai collegamenti ferroviari, che trarranno un impulso proprio dalla partenza del cantiere del ponte". 

Uno dei temi caldi della campagna elettorale calabrese è la sanità, attraversata dalla polemica sui medici cubani. La Lega, in linea con il governo regionale, individua una soluzione nell'aumento delle professionalità, mentre lo stato disastroso degli ospedali sembra essere passato in secondo piano

"ll governo Occhiuto ha raccolto un'eredità pesantissima e i risultati del lavoro avviato dal presidente Occhiuto non potranno vedersi in tempi brevi. La sanità calabrese è un edificio crepato e i problemi strutturali sono un'area di intervento importante, su cui si potrà agire con la sistemazione degli immobili e l'utilizzo dei prefabbricati. Ma l'azione principale riguarda la mancanza di centinaia di medici, una carenza che grava sul sistema sanitario della nostra regione. La Lega ha una soluzione concreta, cioè cancellare il numero chiuso a Medicina come avviene in Francia, dove si accede senza test di ingresso al primo anno di facoltà. La selezione sarebbe fisiologica in base ai voti del secondo anno e verrebbero premiati il merito e lo studio, non la fortuna. In parallelo vanno incentivate le borse di specializzazione, anch’esse ad oggi insufficienti”.    

Sul reddito di cittadinanza il centrodestra ha capito che bisogna smorzare i toni. Nei comizi in Calabria è un po' come parlare di corda in casa dell'impiccato.

"La posizione della Lega è chiarissima. Lo stato deve aiutare chi non può lavorare, ad esempio i disabili o comunque categorie deboli. Il modo in cui funziona oggi non ha portato benefici ma danni, perché le aziende chiudono non trovando lavoratori... chi non ha lavoro deve essere sostenuto facendolo lavorare non dandogli un'alternativa per stare a casa. L'attuale formula di reddito di cittadinanza è una spesa statale importante, dalla quale non arriva nessun ritorno"

In questi giorni tiene banco la diatriba campanilistica sul nome dell'aeroporto di Lamezia. Lo scalo di Reggio, invece, tradizionalmente considerato una Cenerentola, adesso potrà ripartire con 25 milioni di euro (dell'emendamento Cannizzaro) e due primi bandi già pubblicati. Ma dall'altra parte dello Stretto nel piatto si inserisce Messina, a contendere un'utenza attesa di 600.000 persone.

"La posizione del Minniti rispetto alla Sicilia richiede una strategia che al momento manca e vede Reggio rimasta al palo rispetto a Catania, oltre alla questione del collegamento con Messina. Ma come per ogni azienda, anche qui quello che conta è il rapporto tra costi e ricavi. Lo scalo reggino è stato abbandonato e se mancano i passeggeri un aeroporto non sopravvive". 

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