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Nino Foti: "Ponte e alta velocità, irrinunciabili per il Sud e tutto il paese"

Per il capolista alla Camera per Noi moderati lo sviluppo della Calabria non può fare a meno delle infrastrutture e immagina anche un coordinamento comune delle regioni meridionali sulla logistica

Nino Foti, capolista alla Camera di Noi moderati per il proporzionale in Calabria, sfoggia un entusiasmo contagioso. "Questa è una bella sfida politica e rappresenta una tripla scommessa – spiega il politico reggino, in predicato di tornare a Montecitorio – far trionfare il centrodestra e mandarlo al Governo del Paese, incassare l’ottima affermazione di Noi moderati su scala nazionale e contribuire in modo determinante a un risultato che sul territorio calabrese si annuncia molto più significativo rispetto alla media italiana".

Voi guardate con particolare attenzione al mondo del lavoro e ad alcune categorie che ritenete penalizzate. Come pensate di invertire questa rotta?

"La prima cosa da dire riguarda il lavoro: in sé, è già un valore. Il merito deve perciò tornare centrale nel nostro Paese: basta con le 'spinte' ai raccomandati che dopo lasciano macerie in una pubblica amministrazione da svecchiare e da modernizzare. Bisogna finirla con uno Stato che fa affogare nelle carte, nelle lungaggini e nelle richieste più disparate chi fa impresa e vorrebbe soltanto poterlo fare senza vincoli assurdi. Bisogna consentire alle imprese di aprire subito e controllarne gli adempimenti successivamente. Chi a quel punto non sarà stato adempiente è giusto che venga sanzionato". 

In particolare nella sanità e nella scuola, come avete in mente di cambiare alcune situazioni che considerate ingiuste?

"Faccio solo due esempi: i docenti e gli infermieri. Sono messi davanti alla richiesta di massima professionalità, com’è normale che sia; e sono esposti a responsabilità e rischi professionali altissimi, basti pensare ai pericoli legati ai contagi. Eppure tutto questo, nella loro busta paga, non si sente. Noi moderati chiede aumenti retributivi immediati del 10% per entrambe queste categorie, ferma restando la necessità di un successivo riallineamento dei loro stipendi alla media europea. Ma sulla scuola voglio dire anche un’altra cosa: in particolare nel Sud, gli istituti tecnici godono ingiustamente di cattiva fama. Invece occorre promuoverli al massimo e con grande pragmatismo, come tanti altri Paesi fanno, perché quello è il tipo di formazione che si sposa meglio con le figure professionali più ricercate dai datori di lavoro".

In un centrodestra che sembra un inno al liberismo e all’iniziativa privata, le varie anime della vostra lista ritengono importante pure ricorrere alla spending review, sburocratizzare e trasferire risorse da un welfare di matrice assistenzialistica all’inserimento attivo nel mondo del lavoro.

"Vogliamo parlare del reddito di cittadinanza? Il leader di Noi con l’Italia, l’ex ministro Maurizio Lupi, ha già chiarito che la misura costa al nostro paese 8 miliardi di euro all'anno. Tanti beneficiari ne hanno diritto ma molti altri no, e purtroppo lo stanno percependo indebitamente eludendo normative e controlli. In più, il rdc scoraggia a cimentarsi con le possibili occasioni occupazionali; anche perché la seconda parte della misura, cioè l’inserimento nel mondo del lavoro, è rimasta sulla carta. La riforma dei centri per l’impiego non c’è mai stata, i navigator non hanno svolto il loro compito, quella che doveva essere una misura d’accompagnamento al lavoro è diventata sussidio, pura assistenza. In Noi moderati riteniamo che si possano lasciare solo 3 miliardi per un reddito di cittadinanza destinato a chi è impossibilitato a lavorare per problemi psicofisici o proprio non riesce a trovare lavoro, anche in ragione dell’età o dell’area di residenza. Con gli altri 5 miliardi di euro, invece, andremmo a defiscalizzare completamente le assunzioni per gli under 30: così le imprese potrebbero superare le attuali remore ad assumere e al tempo stesso si ridurrebbe drasticamente la disoccupazione giovanile".

Sempre più famiglie e aziende guardano con terrore alle bollette. Cosa si può fare contro i micidiali rincari dei prezzi di gas ed energia elettrica? 

"Intanto, occorre puntellare la stabilità economica delle imprese e dei nuclei familiari in difficoltà con ingenti aiuti immediati. E poi rendere più vantaggioso tutto quello che c’è intorno: Noi moderati, ad esempio, pensa all’incremento dei fondi per l’assegno unico universale, alla detassazione degli aumenti di stipendio per tutti i redditi fino ai 35mila euro annui, alla pace fiscale per i contribuenti in stato di necessità che, nei fatti, troppo spesso vedono proprio nel fisco il proprio carnefice. Ma c’è un tema di fondo: a maggior ragione col conflitto tra Russia e Ucraina, energia elettrica e gas sono beni sempre più scarsi e costosi. Senza allarmismi insensati, il nuovo governo di centrodestra dovrà dunque ampliare il ricorso a tutte le fonti disponibili d’energia, a partire dalle rinnovabili, e affrontare senza pregiudiziali anacronistiche un graduale ritorno all’energia nucleare sicura e pulitola. Il 'no a tutto' non serve a un bel niente".

E le infrastrutture, tema che in Calabria è eterno?

"Il Ponte sullo Stretto va realizzato al più presto: s’è perso fin troppo tempo a discutere sul tipo d’infrastruttura realizzabile o sui dettagli relativi alla progettazione. Questa è una grande opera irrinunciabile per l’intera Europa, non solo per Calabria e Sicilia. Ma è chiaro che questo non basta. Urge realizzare l' alta velocità da Salerno a Reggio Calabria: questa è una partita rispetto alla quale il Mezzogiorno non può assolutamente restare a guardare. Proprio per questo, rilancio e con Noi moderati aggiungo: le regioni del Sud debbono federarsi per coordinare le strategie sul fronte della logistica, un settore d’estrema modernità che può generare flussi enormi di merci e numerosissimi posti di lavoro. E questo vale a maggior ragione per la Calabria, con un’eccellenza come il porto di Gioia Tauro che ha già dimostrato le sue potenzialità".

Nino Foti e gli altri candidati di Nm nei collegi calabresi sabato pomeriggio alle 16 incontreranno gli elettori all'E' Hotel e sarà ospite Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, una delle quattro forze che compongono la lista Noi moderati nel contesto della coalizione di centrodestra.

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