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L'intervista

Lenzi: "Mi candido per un interesse supremo che appartiene a tutti"

La capolista reggina di Vita alla Camera è un'insegnante che ha abbracciato scelte salutiste e vuole portare in Parlamento l'azione antisistema

Vita, il partito politico antisistema fondato dalla parlamentare indipendente Sara Cunial, per le imminenti elezioni politiche ha deciso di puntare anche sulla Calabria. Capolista per il plurinominale della Camera nel collegio regionale è la reggina Zaira Viviana Lenzi. Di professione insegnante, si è avvicinata all’impegno politico trovando in Vita una comunanza di valori con il proprio pensiero fondato sull’alimentazione sana, la natura e la difesa della salute. Una condotta abbracciata due anni fa all’interno dell’attuale associazione “Il glicine”, punto macrobiotico che in queste settimane sta facendo da sede per la campagna elettorale di Lenzi.

In città lei ha condotto tante azioni di protesta: è stata alla testa del gruppo Stop 5G contro l’installazione delle antenne e poi ha contestato il super greenpass e l’obbligo vaccinale facendosi sospendere dal lavoro per esercitare la sua libera scelta. Come è nata l’idea di candidarsi?

“Sono stata contattata da Maurizio Martucci, che aveva chiesto adesioni nella fase di presentazione delle liste. All’inizio ho pensato di dire sì solo come riempilista, poi considerando la mia animosità e la grande voglia che ho di dare battaglia su questi temi, mi sono detta che avrei potuto andare oltre il mio consueto spirito associativo e volontaristico. Penso di averne le qualità ed essere all’altezza di far parte del parlamento, ho tenacia, determinazione e carisma. E poi penso che in questo momento il paese abbia bisogno di persone con cuore e volontà, che vanno a difendere davvero gli interessi di cittadini. Le regole della politica con il tempo si imparano, il cuore e il coraggio li si deve avere dentro”

Lei non è una politica di professione, però è guidata da un forte interesse. Potremmo dire che stavolta non è quello egoistico e ingordo verso il potere, ma l’interesse per un bene che riguarda tutti.

“E’ vero, io vorrei essere eletta perché sono spinta da un interesse personale, che è quello di tutelare la vita dei miei figli e la mia salute, ma non è solo il mio, è l’interesse supremo della collettività. Abbiamo visto come i vaccini obbligatori, il 5G, il cibo spazzatura che viene promosso dai trattati internazionali e spinto dalla liberalizzazione di sostanze chimiche, stiano mettendo a repentaglio la nostra esistenza: l’interesse mio e dei miei figli corrisponde con quello di tutti e si contrappone a quello delle oligarchie che ci governano e mirano a controllarci rendendoci sempre più malati e dipendenti. Per vendere i prodotti di telefonia, ad esempio, viene sacrificata la salute dell’uomo. Quello di Vita è un progetto grandioso a tutela dell’umanità, che per me ha una continuità con la scelta macrobiotica. Mi candido perché spero che dopo queste elezioni potremo avere in parlamento almeno una piccola rappresentanza di persone che intanto possano dire no, farsi sentire, battere i piedi.  Siamo consapevoli che ci vorrà tempo, ma iniziando così si aprirà la strada a un futuro in cui avremo anche un ruolo decisionale”

La crisi energetica ha riunito tutti gli schieramenti politici nel comune intento di valutare ogni strada di produzione autonoma per renderci indipendenti dal gas russo. Anche quelle che hanno un impatto forte sull’ambiente e la salute, come nel caso del nostro territorio, il rigassificatore di Gioia Tauro. Cosa ne pensa?

“Bisogna chiarire che noi non dobbiamo emanciparci dalla Russia ma dalle oligarchie finanziarie che speculano sulle nostre bollette. Putin non ha ancora chiuso i nostri gasdotti, noi compriamo dalla borsa di Amsterdam, che sta lucrando sulla situazione, ed è gravissimo anche che l’Enel abbia alzato i prezzi indiscriminatamente. Si tratta di un’operazione globale per impoverire il paese e svenderlo, nella quale il nostro governo è complice. Prima dell’approvvigionamento, di cui ancora non abbiamo bisogno, la nostra urgenza è affrancarci da questi gestori. Ma se davvero avessimo bisogno di produrre internamente l’energia, io dico guardiamo prima alle possibilità pulite, che esistono ma sono volutamente tenute segrete, non permettendo di valutarle. Immaginando poi lo scenario più drammatico, dove saranno disponibili solo le risorse classiche, io non ho preclusioni ma credo sia giusto prevedere una mappa che dislochi gli impianti su tutto il territorio nazionale. Non sono contraria a priori, ma l’ordine è diverso: prima cerchiamo le fonti pulite e poi usiamo nel modo meno invasivo possibile quelle ad alto impatto. E prima ancora cambiamo il sistema, altrimenti resteremo soggiogati”

Per la salute e la sostenibilità di Reggio quali interventi ritiene importanti?

“Vivendo la città tutti sappiamo bene cosa non va bene. Bisogna migliorare le aree pubbliche dedicate ai ragazzi, aumentare le piste ciclabili, agire sugli storici problemi di acqua e spazzatura. Una buona comunità locale è anche capace di autogovernarsi se si offrono spazi di maggiore partecipazione. Oggi però la mia esigenza non è di intervenire sul locale, quello continuerò a farlo nello stesso modo in cui può e deve agire ciascun cittadino. Adesso per tutti noi è più urgente cambiare il sistema, partendo da chi ci rappresenta. Essere in parlamento significherà anche dare un contributo per generare un circolo virtuoso. L’onorevole Cunial ci racconta che spesso molti parlamentari votano senza neanche leggere i disegni di legge e di aver dovuto sottoporre lei i testi a qualche collega… notando poi che il suo interlocutore aveva la faccia stupita di chi di quell’argomento non sapeva nulla.  Avere persone che danno il buon esempio, che studiano e si interessano delle cose, potrebbe contagiare anche gli altri, certo non subito. Il nostro auspicio è che tutti i partiti antisistema passino questa prova elettorale e piano piano si costituisca una nuova classe politica”

Quale accoglienza sta avendo questo inedito movimento su un territorio diffidente verso le novità e abituato a una classe politica in carica da decenni?

“Qui il partito non ha una struttura e non esiste ancora una vera organizzazione sul territorio. Io mi sono attivata con il volantinaggio e so che siamo all’inizio e dobbiamo farci conoscere. Ma l’accoglienza è positiva: ho notato che appena sentono il programma di vita, le persone sgranano gli occhi, aprono le braccia e dicono finalmente, quelli che non volevano votare mi dicono che lo faranno, poi non so se sia vero ma sembrano molto colpiti. Qualcuno leggendo i punti del nostro programma si è quasi messo a piangere”.

La leader Cunial si è anche candidata a Rosarno, mostrando di tenere particolarmente alla Calabria

“L’onorevole l’ha fatto perché vuole dare un segnale forte contro le infiltrazioni della criminalità. Una candidatura simile avrebbe dovuto essere valorizzata, invece i media ci hanno resi invisibili. Tengo a dire che abbiamo subito un torto, perché quando sono state presentate le liste di Vita quasi nessun giornale le ha pubblicate. Presentandomi a possibili elettori, mi son sentita dire che non ero candidata, che il mio nome non c’era. Ho denunciato questa violazione della par condicio chiedendo lo stesso spazio degli altri candidati ma nessuno mi ha dato retta. In Calabria esistiamo da pochi giorni solo perché hanno affisso i manifesti con le liste, ma la nostra campagna elettorale è stata danneggiata. Forse il motivo è stata la presenza di personaggi importanti come Cunial, Martucci e l’avvocato Edoardo Polacco. Per qualcuno sono concorrenti temibili ma soprattutto sono voci scomode, per questo ci hanno oscurati”.

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