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Il racconto

Una notte elettorale di calma piatta tra seggi e segreterie politiche

Nelle sedi dei partiti i candidati hanno seguito lo spoglio senza slanci e chiuso tutto dopo poche ore, nelle sezione semivuote operazioni a rilento

E’ stata una notte elettorale amara e deserta. “I giovani avrebbero votato diversamente”, dice con amarezza uno scrutatore in pausa sulle scale del liceo Gullì, mentre all’interno proseguono le operazioni di spoglio delle schede e sui social gli esiti del voto sono già chiari. “Ho fatto 1400 chilometri per tornare a Reggio e votare ed essere qui – continua – ma tanti altri non hanno potuto farlo e invece i loro voti avrebbero cambiato tutto”.

In questo seggio, come nella maggior parte di quelli cittadini, il dato catastrofico dell’affluenza calabrese si tocca con mano. Non sono soltanto numeri, in alcuni casi i presidenti registrano l’assenza di quasi la metà dei votanti. Alle urne si sono visti soprattutto elettori di età matura, tra cui molti anziani che hanno voluto esercitare il loro diritto senza farsi scoraggiare da disabilità o problemi motori, accompagnati da figli e nipoti o scortati dal personale d’ordine se la sezione elettorale si trovava in cima a una scalinata. I giovani invece sono stati il grande vuoto di queste elezioni, e la maggior parte di loro non c’era perché sono studenti o lavoratori fuori sede e questo non è il tempo giusto per affrontare una spesa extra di viaggio o sottrarre giornate e profitti alle attività autonome.

Una notte elettorale amorfa, dominata da un senso di ineluttabilità. L'atmosfera è surreale, per le strade manca il movimento fibrillante e un po’ pettegolo delle altre volte – certo ci sono le maratone tv e le dirette social, ma questa calma piatta fa ugualmente effetto. Anche la tradizione attesa dei candidati è introflessa, ripiegata dentro un riserbo che offre varie interpretazioni in base agli schieramenti. Per qualcuno cautela, per altri imbarazzo e poca voglia di commentare. Nelle segreterie le ore dello spoglio sono brevissime: alle 2 del mattino le sedi iniziano a smorzare le luci e chiudere, dietro le vetrate fluttuano fantasmatici manifesti muti, sedie e divanetti vuoti.

Molti candidati si rifugiano nella comfort zone delle mura domestiche, altri, come il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia, candidato di Unione Popolare, sceglie di aspettare a Reggio insieme al gruppo di colleghi di partito riunito nella sede reggina e raggiunge lì gli altri. Il Pd raduna un numero di militanti e sostenitori più evidente degli altri (c’è anche il sindaco sospeso Falcomatà); i Cinquestelle festeggiano con Auddino e Fabio Foti l’ottimo risultato calabrese sotto l’egida di Conte; il terzo polo, nonostante in città abbia due esponenti di peso come i due sindaci facenti funzioni Brunetti e Versace oltre alla candidatura di un politico reggino doc come Giovanni Latella, abbandona precocemente il quartier generale del lungomare.

Elezioni politiche 2022_latella versace-2Tutto è immobile o pervaso di una malinconica passività, come se ci si preparasse a un evento inevitabile. Nessuno sembra contento, neanche i vincitori, che hanno facce sorridenti ma non quell’euforia all’americana dei trionfi del passato – per quella serve l’ovazione di un pubblico con spillette e bandierine, qui ci sono solo rari passanti che si affacciano sulle porte delle segreterie per fugaci visite di cortesia, strette di mano e congratulazioni preventive, e poi si defilano. I dati per eletti festeggiano ma con discrezione – è ancora presto e le operazioni dei seggi si svolgono a rilento  - e danno una prima prova di divisività presentandosi separati e in sedi reciprocamente agli antipodi.

Mentre il cielo diventa meno buio si alzano mulinelli di vento e dai riquadri delle finestre si espande la luce azzurra dei televisori. Le auto rallentano davanti ai seggi, ma è solo per curiosità. Tra poco arriveranno i risultati definitivi e sui social si scatena una satira grezza e poco originalità, tra treni in orario, bella ciao e fotomontaggi. Qualcuno è sinceramente disperato, qualcun altro nel cahier de doleance ci mette anche scatti dei cumuli di spazzatura. A Reggio anche quelli saranno colpa di chi non ha vinto e persecuzione annunciata per i vincitori.

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