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Elezioni regionali, candidati allo specchio: a tu per tu con Occhiuto

ReggioToday ha intervistato i quattro aspiranti presidenti che si sfideranno il 3 e 4 ottobre per governare la Calabria. Ecco la coalizione di centrodestra

Il 3 e 4 ottobre si vota per eleggere il nuovo governatore della Calabria e i consiglieri regionali. ReggioToday ha posto domande precise sul programma elettorale, le stesse ad ogni candidato, per consentire ai nostri lettori di poter far un confronto e decidere così chi votare, liberamente.

Oggi appuntamento, rigorosamente seguendo un ordine alfabetico, con il candidato Roberto Occhiuto della coalizione di centro destra sostenuto da sette liste: Coraggio Italia; Lega; Fratelli d'Italia; Forza Italia, Noi con l'Italia; Unione di Centro e Forza Azzurri Occhiuto presidente.

Il Sud, la Calabria non è un paese per giovani. Questa terra ha visto in questi ultimi anni un esodo di ragazzi, cervelli in fuga, partire in cerca di occasioni di lavoro. Dati alla mano rispetto al 1995, mancano nel Sud oltre 1,6 milioni di giovani e il peso percentuale della ricchezza prodotta dall’area meridionale del paese è passato dal 24% al 22% (fonte ufficio studi di Confcommercio). Dunque è grave crisi, qual è la sua ricetta per far ripartire la Calabria e dare il giusto ruolo ai giovani calabresi?

“Bisogna creare un habitat naturale congeniale alle imprese, e che possa attrarre nei prossimi anni nuovi investimenti. Fare l’imprenditore in Calabria non può essere uno stimma, avere la sede sociale della propria azienda a Locri, a Rosarno, o a Gizzeria non può essere un marchio negativo. E allora dobbiamo cambiare approccio e convincere i nostri giovani a scegliere la Calabria. Ci sono tanti startupper con idee straordinarie, ma che sono costretti a lasciare la nostra terra in cerca di fortuna perché non riescono ad emergere e ad affermarsi. Bene, noi, anche con l’aiuto dell’istituzione Regione, dobbiamo valorizzare le nostre eccellenze, sostenerle nell’avere finanziamenti, supportarli nei primi complessi anni di attività. Un ragazzo che resta in Calabria è una risorsa da custodire e da difendere”.

In questa situazione di “povertà” lavorativa ed economica, a soffrire maggiormente sono le donne schiacciate dal lavoro di cura. Qual è il suo programma per il welfare e le donne?

“In Calabria esiste una complessiva emergenza legata alle diseguaglianze di genere. Esiste purtroppo ancora oggi una questione donna, all’interno dell’ormai riduttivo modello delle pari opportunità, che va posta come vera e propria battaglia culturale a cui destinare attenzione e progetti specifici di emancipazione, sia sul piano lavorativo-imprenditoriale che su quello della legittimazione sociale. In questo scenario va rafforzato il welfare per le famiglie: più asili nido, scuole dell’infanzia pensate per aiutare le donne-lavoratrici, sostegno agli anziani. Le donne devono essere messe nelle condizioni di realizzarsi professionalmente, senza dover rinunciare al proprio ruolo nella società a causa di incombenze familiari che, erroneamente, molto spesso ancora ricadono sulle loro spalle”. 

La Calabria è una terra bellissima, ma come abbiamo visto quest'estate con l'emergenza incendi manca una visione del territorio e della prevenzione. Sappiamo anche che è una terra “ballerina” ad alto rischio sismico. Cosa farà, se eletto, per l'ambiente e la tutela del territorio?

“Quest’estate abbiamo vissuto un dramma epocale. Il mio governo agirà a fuoco spento per tentare di prevenire gli incendi. Serve un monitoraggio costante del territorio, e per realizzarlo useremo anche le nuove tecnologie, con droni e termoscanner per individuare sul nascere i focolai. E poi torneremo a responsabilizzare la comunità, che deve sentirsi parte attiva nella risoluzione dei problemi. Qualche anno fa, ad esempio, in Calabria, si diede in affido il parco dell’Aspromonte ad alcune cooperative sociali che venivano pagate il 50% prima e il 50% dopo, solo a condizione che non vi fossero stati incendi. Ecco, questo è un modello da rispolverare. La cura e la tutela del territorio è una sfida da vincere, insieme, ad ogni costo”.

La Pandemia ha reso tutti più vulnerabili ma il sistema sanitario calabrese fa acqua da tutte le parti: cosa farà per far recuperare livelli adeguati per la sanità calabrese?

“L’ho detto in più occasioni. Il mio obiettivo sarà quello di restituire la sanità ai calabresi, basta con la stagione dei commissari governativi, e soprattutto basta con incompetenti nei posti sbagliati. Vogliamo gente preparata in campo per risollevare un settore in forte crisi. Intanto lavoreremo per azzerare i debiti, e poter così ricominciare a fare investimenti. C’è una legge dello Stato, approvata grazie ad una mia iniziativa parlamentare, che ci permetterebbe di spalmare i nostri debiti, grazie all’intervento di Cassa depositi e prestiti, in 30 anni, pagando interessi irrisori. Per poter utilizzare questa norma occorre però accertare l’entità del debito. Chiederò, dunque, l’intervento della Ragioneria generale dello Stato, magari supportata dalla Guardia di Finanza, per conoscere finalmente a quanto ammonta. Da lì partiremo per il risanamento. E poi, rilancio della medicina territoriale e dei poliambulatori. Non possiamo più avere intere aree della Regione completamente sprovviste di presidi sanitari. I calabresi non sono cittadini di serie B, devono potersi curare senza andare al Nord, e meritano un sistema sanitario adeguato”.

Nei primi cento giorni del suo Governo quali saranno le priorità?

“La priorità assoluta, come le spiegavo nella mia precedente risposta, è la sanità: la rinascita della Calabria deve partire da questo punto, ed io da presidente di Regione seguirò in prima persona questo dossier. Poi dobbiamo gettare le basi per creare occupazione. Abbiamo un costo del lavoro più basso rispetto ad altre realtà territoriali ad esempio del Settentrione, usando i fondi sociali europei potremo rendere ancor più conveniente assumere in Calabria. E in questo scenario va rilanciato il turismo, che deve diventare sempre più la nostra prima industria. Abbiamo 800 chilometri di costa, bellezze naturali che il mondo ci invidia. Dobbiamo valorizzare il brand Calabria, il made in Calabria, e lavorare sin da subito, è inutile farlo a ridosso dell’estate, per avere un mare pulito tutto l’anno, bloccando l’inquinamento indiscriminato e gli scarichi abusivi”.

Le infiltrazioni mafiose nei palazzi della politica e negli affari sono da tempo agli atti della cronaca, come lascerà fuori i clan dalla sua amministrazione?

“Io già durante la composizione delle liste ho tenuto altissima l’asticella dell’attenzione. La coalizione che sostiene la mia candidatura è stata l’unica ad aver presentato in modo compatto l’elenco degli aspiranti consiglieri regionali alla Commissione parlamentare Antimafia per il controllo preventivo. Non vogliamo che la nostra vittoria venga sporcata in alcun modo. E lo ripentiamo con forza: a noi la ‘ndrangheta ci fa schifo. Nessuno, con possibili legami con i clan, avrà a che fare con il mio governo. Agiremo con estrema rigidità per evitare ogni tipo di infiltrazione. La Calabria può rinascere solo con la pulizia, con la trasparenza e con il merito”.

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