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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Modifica legge elettorale, l'Anpi: "Causata una gravissima situazione di strappo"

L'associazione, nel ripercorrere la bocciatura alla proposta relativa alle prossime elezioni regionali, ribadisce che "il consiglio ha continuato a decidere di non decidere"

Elezioni regionali costantemente etichettati come tema d'attualità e non potrebbe essere altrimenti vista la tornata elettorale che la Calabria si prepara a vivere. Il comitato provinciale dell'Anpi Reggio Calabria ha deciso di intervenire nuovamente sulla questione legata alle modifiche della legge elettorale e sulla "grave inadempienza" a riguardo.

"Purtroppo il Consiglio regionale della Calabria, dopo avere bocciato la proposta di modifica - scrive l'associazione - della legge elettorale nella primavera del 2019, ha continuato a 'decidere di non decidere', causando così una gravissima situazione di strappo alle leggi vigenti ed alla Costituzione, determinando un ricorso alle urne per eleggere il nuovo consiglio regionale attraverso una norma incostituzionale. Inutilmente in questi mesi l’Anpi ha fatto appello al senso di responsabilità di tutti i consiglieri regionali, invano ha richiamato tutti al rispetto della legge, della Costituzione e dello statuto regionale."

"Questa grave situazione - spiega ancora la nota Anpi -, denunziata più volte da molte organizzazioni femminili, ha indotto l’associazione Wath Woman Want ad impugnare il decreto di indizione delle elezioni regionali (26 gennaio 2020) firmato dal Presidente Oliverio. L'associazione ha sollevato dinanzi al giudice amministrativo una questione di costituzionalità della legge elettorale regionale, sostenendo che la Regione Calabria non si è adeguata alle modifiche intervenute in materia di pari opportunità nelle cariche elettive."

"Se il Tar Calabria, nell’udienza prevista per mercoledì 18 dicembre, accogliesse la richiesta di sospensiva, presentata dall’avvocatessa Rossella Barberio, per conto dell’associazione Wath Woman Want, le elezioni regionali sarebbero 'sospese' ed il consiglio regionale sarebbe 'costretto' a fare quel che finora ha deciso irresponsabilmente di non fare. La maggioranza dei consiglieri regionali - conclude il comunicato - (solo una minoranza di essi ha sostenuto e votato la legge di modifica) si assumerebbe così la responsabilità di esporre la Regione Calabria a un vero e proprio 'scandalo istituzionale'".
 

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