Porto di Gioia Tauro, anche Mancuso sarà presente alla grande mobilitazione
Il presidente del consiglio regionale parteciperà all'iniziativa pubblica di protesta del 17 ottobre contro la direttiva Ets
la politica calabrese è compatta nella difesa del porto di Gioia Tauro. Dopo l'adesione del governatore Roberto Occhiuto alla grande mobilitazione del 17 ottobre, arriva anche quella del presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso. In una nota scrive Mancuso: "Sarò accanto ai portuali e a tutti coloro che avvertono sia il dovere di difendere la più rilevante piattaforma logistica dell’Italia e dell’Europa meridionale da cui dipende il destino di 4mila addetti, che il diritto allo sviluppo del Sud e del Paese". E aggiunge: "L’ecofollia Ets sulle emissioni inquinanti delle navi evidenzia la distanza abissale tra dichiarazioni d’intenti e i bisogni reali dei popoli e, qualora non stoppata, minaccerebbe ogni prospettiva di sviluppo della Calabria, arrecando un danno enorme all’Italia”.
Il presidente del consiglio regionale afferma ancora: “Il consiglio approverà, in linea con gli appelli lanciati dal presidente Occhiuto, una mozione a tutela del porto di Gioia Tauro. Ma adesso è indispensabile che politica, istituzioni, forze sociali e imprenditoriali, concordino una tempestiva linea d’intervento sulla Commissione europea, affinché prevalgano le ragioni di uno dei più grandi hub portuali del Mediterraneo".
La Regione confida ora molto sugli esiti della riunione dei ministri dell’Ambiente dell’Europa che si terrà il 16 ottobre. "L’Europa che si appresta al voto tra qualche mese - conclude il presidente Mancuso - se vuole recuperare e irrobustire la fiducia dei cittadini nei suoi valori fondanti, non può presentarsi al loro cospetto con scelte ideologiche dissennate che colpiscono l’economia e le speranze di riscatto delle nostre comunità”.