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Lungomare, Falcomatà regala alla città una scultura trasparente del famoso artista Tresoldi

L'opera verrà realizzata grazie ai Patti per il Sud, sarà installata nel mese di febbraio del 2020, e pare abbia ottenuto anche l’ok dalla Soprintendenza

Un ‘regalo’ per la città di cui si sta occupando personalmente il primo cittadino. Sembra, infatti, che anche Reggio avrà, tutta per sè, un'opera di Edoardo Tresoldi, l'artista, noto per le sue ‘sculture trasparenti’. La realizzazione dell’opera sembra essere programmata per il mese di febbraio del 2020, il luogo prescelto per ospitare quella che immaginiamo sarà un’imponente e suggestiva installazione è il Lungomare Falcomatà, a due passi dal Lido comunale. Il progetto, sarà finanziato grazie ai fondi dei Patti per il Sud e pare anche abbia ottenuto anche l’ok da parte della Soprintendenza.

Tutto pronto, dunque, per quella che si preannuncia come un grande ‘colpaccio’ del sindaco Falcomatà. Un colpaccio, perché, lo scultore chiamato alla realizzazione dell’opera è tra i più importanti artisti under-30 europei (inserito nella lista dalla rivista Forbes nel 2017). Edoardo Tresoldi, originario di Cambiago, ha realizzato opere in tutto il mondo ma, deve proprio alla Calabria, il merito di avergli fatto “venire in mente di utilizzare la rete metallica” per realizzare le installazioni che l’hanno reso famoso. Racconta in un intervista che prima del 2013 era solo un aiutante artista e di suo non aveva ancora realizzato nulla, c’erano solo tante idee quando, un giorno, fui invitato a partecipare al Festival muralista a Pizzo Calabro".

A sua disposizione un intero muro ma, l’ispirazione non arrivava, “fu in quel momento che mi venne in mente la rete metallica che ho imparato ad utilizzare durante l’attività di scenografo, e realizzai ‘Il collezionista di venti'’. Le sue prime opere sono, per lo più, figure umane, quando nel 2016 la Soprintendenza archeologica della Puglia gli affida un progetto di valorizzazione e conservazione della Basilica paleocristiana di Siponto Tresoldi realizza una ricostruzione dell'antica basilica paleocristiana utilizzando 500 metri quadrati di rete elettrosaldata zincata alta 14 metri e pesante 7 tonnellate.

L'opera, intitolata "Dove l’arte ricostruisce il tempo", ha avuto ampio risalto internazionale incrementando notevolmente l'afflusso di turisti nel Parco Archeologico e ricevendo diversi riconoscimenti a livello nazionale. Le opere di Tresoldi sfiorano la materia e cercano l’anima delle cose, giocano con le luci della natura e dei luoghi dove sono installate, creano l’illusione di una vera architettura senza però contrastare con il genius loci ed il mezzo è la trasparenza della rete metallica.

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