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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Mala gestio, Reggio Bene Comune: "Spaccato politico-mafioso-imprenditoriale scellerato"

Il movimento politico ha chiamato in causa la cittadinanza reggina, ribadendo come serve "chiedere allo Stato Centrale di riportarci immediatamente in una condizione di  giustizia"

"Le cronache giudiziarie degli ultimi anni ci restituiscono uno scenario degno delle narrazioni del migliore Camilleri; eppure ciò che ne viene fuori, a livello cittadino, non è una fiction o un libro ma una grottesca e drammatica realtà." lo scrive Reggio Bene Comune, in riferimento alle recenti novità dell'inchiesta "Mala gestio".

"La città - prosegue la nota - sarebbe stata governata, da almeno un paio di decenni, da una cupola masso-ndranghetistica al cui vertice vi sarebbero figure come l'avv. Paolo Romeo e l'avv. Giorgio De Stefano che avrebbero deciso, passo passo, buona parte degli equilibri politici con una cabina di regia criminale raffinata e chirurgica. L'ultima inchiesta 'mala gestio', dulcis in fundo, delinea uno spaccato politico-mafioso-imprenditoriale  scellerato che, se confermato, dimostra scientificamente come Reggio sia stata saccheggiata con metodo e lucida consapevolezza per favorire interessi 'altri' da quello del 'bene comune'.  Pertanto non è mai una 'buona notizia' quella di arresti o di indagini di questa natura perchè  indici di fallimento socio-culturale e politico ma la città pretende giustizia e si deve fare luce, ora più che mai, su una delle più tristi ed indecorose pagine amministrative cittadine. La condizione di pre-dissesto in cui siamo stati ricacciati è stata ed è, di fatto, una vera e propria 'punizione' nei confronti di migliaia di famiglie costrette a pagare con le proprie tasche (in una situazione di crisi economica nazionale) gli effetti di uno squilibrio economico-finanziario prodotto da altri."

"Un prezzo salato - ribadisce ancora Reggio Bene Comune - ed ingiusto che, alla luce di quanto emerge da 'Mala gestio', sarebbe una vera 'mazzetta' alla criminalità; per la prima volta, forse, corrisposta dalla collettività  ed imposta, paradossalmente, da una legge inadeguata. Lo stesso Falcomatà, non dichiarando il dissesto, ha commesso un imperdonabile errore politico-amministrativo avallando un ignobile prelievo economico ai danni della cittadinanza per garantire crediti vantati da Aziende rispetto  alle quali non vi è stata mai quella  'operazione-verità' più volte evocata, anche in campagna elettorale, dall'associazione 'La Cosa Pubblica' la cui istanza condividiamo e sposiamo pienamente. Stiamo pagando da quasi 7 anni i tributi locali al massimo delle aliquote a fronte di servizi spesso scadenti e pieni di violazioni contrattuali; una morsa economica che strozza la città ed impedisce fattivamente qualsiasi forma di programmazione seria per il territorio."

Terminata l'analisi di quanto accaduto, Reggio Bene Comune lancia un appello rivolto all'intera cittadinanza reggina per "chiedere allo Stato Centrale di riportarci immediatamente in una condizione di  giustizia; questo 'debito'  va sospeso o annullato del tutto fintanto che  non vi sarà un pieno  accertamento dei veri responsabili facendoli  pagare, dunque, con il proprio patrimonio come di norma prevede la stessa Corte dei Conti. Non dobbiamo e non possiamo chiedere più nulla ai cittadini se non avremo un quadro chiaro, prima di tutto,  di quanto avvenuto nel 'sacco di Reggio. Vogliamo sapere Chi ha concesso denaro pubblico a Chi e per quali servizi oggettivamente effettuati. Vogliamo conoscere la verità sul  'sistema' del 'Modello Reggio' che, a nostro avviso, presenta articolazioni ben più ampie di quanto finora emerso. Questo è un percorso doveroso - conclude la nota - che deve effettuare la magistratura ma intanto a pagarne le spese non deve essere una città  ormai in uno stato di emorragia permanente sia economica che sociale."

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