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"Non mbuccari!": Reggio non si Lega, le sardine sbarcano in città e nella Regione

Il movimento, nato da quattro amici bolognesi, ha valicato i confini ed è sbarcato anche in città. Uno dei promotori, il reggino Filippo Sorgonà racconta a ReggioToday i progetti delle 'sardine'

L’idea di quattro amici bolognesi che lo scorso 14 novembre hanno deciso di ritrovarsi in piazza Maggiore, a Bologna, per sfidare l’intervento di Matteo Salvini, per l'inaugurazione della campagna elettorale della candidata Bergonzoni, si è trasformato in un vero e proprio fenomeno mediatico e politico.

Il movimento anti retorica salviniana, che risponde al nome di “sardine”, ha superato i confini dell’Emilia-Romagna e si sta radicando in varie città, tra queste, anche Reggio Calabria che si sta attrezzando, o meglio si è già attrezzata, per formare il movimento nella Regione.

Tra coloro che hanno aperto  le danze, il reggino Filippo Sorgonà che, raggiunto da ReggioToday, ha raccontato obiettivi e intenzioni delle ‘sardine’ Calabria. Sin dalle prime battute, Sorgonà precisa che "più che un movimento, quello delle sardine è una tendenza. Tendenza all'esigenza di applicare in pieno la democrazia, ricostruendo il confronto civico e civile”.

Non vuole parlare di numeri Sorgonà, perché “i numeri sui social sono fuorvianti e poco reali. I numeri conteranno quando scenderemo in piazza a dimostrare. Però c’è da dire che, a meno di 24 ore dall’apertura della pagina Facebook, hanno espresso il loro like oltre 3300 persone".

Non saranno importanti ma sono numeri che fanno riflettere. Come deve far riflettere il fatto che, proprio grazie ai voti ‘terroni dei calabresi’ il leader leghista è riuscito a salire in Parlamento. Osannato sino a ieri nelle visite ferragostane a San Luca, oggi, Salvini perde terreno anche qui in terra di Calabria.

Chiediamo a Sorgonà, come mai adesso si sceglie di contrastarlo apertamente. Salvini non ha mai nascosto la sua politica nazionalista?

“Io personalmente ho sempre manifestato il mio dissenso, adesso abbiamo voluto per una volta non restare indietro, ma allinearci ad un sentire nazionale. Era il momento di dire basta e alzare la testa. Siamo in contatto con gli altri gruppi e con il movimento nazionale per coordinarci ed organizzarci”.

Cosa vi spinge?

“Ci spinge il fermo no a tutte quelle che sono politiche di chiara derivazione fascista e barbarica com’è la propaganda salviniana. Essere 'contro' Salvini equivale a essere contro le politiche manipolatrici reazionarie e nazionaliste che si nutrono della paura e delle incertezze della gente comune colmando un vuoto culturale e politico che e' veramente il problema serio internazionale di questo momento storico”.

Secondo un sondaggio Index Research per il 43,6 per cento degli italiani è rappresentato dalle proteste in piazza del movimento spontaneo delle "sardine", e vi ritiene il più grande nemico di Salvini. I partiti come Pd e M5s non ne escono bene?

“Il problema è proprio questo, il movimento delle sardine, non si sa cosa diventerà col tempo, può essere estemporaneo, o diventare un vero e proprio movimento politico ma questo lo dirà il tempo, ciò che si sa e che dovrebbe far riflettere i partiti più strutturati è che la maggior parte delle persone non si sente rappresentata da nessuno dei partiti istituzionali. Noi siamo nati per questo, perché non abbiamo visto da parte di nessuno dei nostri rappresentati, un vero e proprio contrasto a politiche di tipo fascista, razzista e populista  che si sono radicate  nuovamente non solo in Italia ma in tutta Europa”.

Il movimento ha un colore politico?

“E' una cosa che ci viene chiesto spesso. Non vogliamo ci sia alcun colore politico che ci identifichi. Noi vogliamo essere presenti e riuscire a fare la differenza, farci sentire com’è accaduto per i gilet gialli o per il movimento podemos, rifiutando ogni forma di violenza. Essere una ‘sardina’ è solo un atto di resistenza oppositiva ma anche e soprattutto un'autodeterminazione per i diritti inalienabili, la libertà e giustizia sociale. Se siamo qui, da qualsiasi percorso si provenga, è molto evidente che sentiamo messi in discussione i valori costituenti di qualsiasi comunità civile. Vogliamo sia un campanello, un sveglia alla politica e ai politici”.

Avete già in programma qualche iniziativa o aspetterete che arrivi Salvini in Calabria? 

“Ci stiamo organizzando, stiamo cercando di coordinarci in vista delle regionali, quando arriverà l’ondata leghista a queste latitudini. Cercheremo nel frattempo di coinvolgere i giovani, gli studenti e chi non è più interessato alla politica da tempo. Il movimento, è il più chiaro segno e simbolo di democrazia che si possa immaginare e pensare”
 

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