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La crisi

Palazzo San Giorgio: per l'opposizione dimissioni sì, ma a metà

Leggi, statuto e regolamento comunale regolano la prassi di questa decisione, la firma davanti al notaio non rende immediatamente operativa la decisione

Dimissioni si, ma per il momento a metà. Questo è quanto sta accadendo a Reggio Calabria. I consiglieri comunali di opposizione, alla spicciolata, si sono recati presso il notaio per sottoscrivere la loro scelta di lasciare vuoto il proprio scranno a Palazzo San Giorgio, dopo la sentenza "Miramare" che ha portato alla sospensione, per effetto della legge Severino, del sindaco Giuseppe Falcomatà. Ma gli effetti di questa decisione non avranno effetti immediati sullo scenario politico della città dello Stretto.

Le dimissioni, infatti, per essere esecutive devono percorrere ancora la strada che porta al secondo piano di Palazzo San Giorgio. Se si vuole seguire lo Statuto comunale, rispettando l’articolo 38 che determina i compiti del Presidente del consiglio comunale, la lettera di dimissioni deve essere presentata allo stesso che le deve “assumere al protocollo dell’ente immediatamente nell’ordine temporale di presentazione”.

Il regolamento del consiglio comunale reggino, poi, al primo comma dell’articolo 49 regola le dimissioni dei consiglieri comunali e prevede che: “Le dimissioni della carica di consigliere comunale sono presentate con comunicazione scritta al presidente del consiglio comunale che ne dispone l’assunzione immediata al protocollo”.

Questa, però, non è stata la strada seguita dai consiglieri di minoranza che, in queste ore, hanno reso pubblica la loro volontà di dimettersi dalla carica acquisita con le ultime elezioni comunali dello scorso autunno.

Ai consiglieri comunali dimissionari, però, la legge consente un’altra opportunità. L’articolo 38, comma 8, del decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 267, infatti, prevede che “le dimissioni dalla carica di consigliere, non finalizzate allo scioglimento del consiglio, devono essere presentate personalmente ed assunte immediatamente al protocollo dell’ente nell’ordine temporale di presentazione”.

In alternativa, si legge ancora nel provvedimento legislativo, “le dimissioni non presentate personalmente devono essere autenticate ed inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con atto autenticato in data non anteriore a cinque giorni”.

Nel momento in cui scriviamo questo articolo le dimissioni non sarebbe ancora arrivate a Palazzo San Giorgio, né nell’ufficio del presidente del consiglio comunale, Enzo Marra (che ha confermato, su nostra esplicita richiesta, quanto stiamo scrivendo ndr), né al protocollo dell’ente comunale.

I consiglieri comunali di opposizione hanno ancora qualche giorno di tempo per rendere ufficiali e, quindi, efficaci ai fini politici ed amministrativi le loro dimissioni.

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