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Verso le politiche, in Calabria la campagna elettorale è caldissima

I partiti alle prese con alleanze e salti della quaglia dovranno anche fare i conti con il nuovo sistema dei collegi e il taglio secco del numero dei parlamentari

C'è grande fibrillazione tra i partiti per le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento dopo le dimissioni di Mario Draghi. Il 25 settembre i cittadini italiani saranno infatti chiamati alle urne per scegliere deputati e senatori che apriranno la nuova legislatura parlamentare.

La rivoluzione di collegi e la diminuzione dei parlamentari 

Tempi strettissimi, dunque, per i leader per compiere le scelte di alleanze e designare chi sui territori entrerà  in lizza per uno scranno in Parlamento. A rendere ancora più complicata la partita c’è anche una importante novità: la riduzione dei parlamentari.

Cosa succede in Calabria?

La  riforma costituzionale ha disposto, infatti, un taglio secco del numero dei parlamentari: in Calabria saranno 19 e non più trenta, e andranno 13 alla Camera e 6 al Senato. Questo ha comportato anche una rivisitazione e riduzione dei collegi.

Spazi dunque più stretti a disposizione dei partiti e minori possibilità di elezione per i candidati al Parlamento. Nel 2018 infatti i collegi uninominali nella nostra regione erano otto per la Camera e quattro per il Senato, adesso saranno cinque alla Camera e due al Senato.

A questi si aggiungono anche per la Camera otto seggi plurinominali, in un unico collegio regionale, e per il Senato sono a disposizione quattro seggi plurinominali, in un unico collegio regionale. 

Dunque per Reggio Calabria e la sua provincia, di fatto, ci saranno due collegi uninominali: il quarto e il quinto. Il quarto collegio comprende la Piana di Gioia Tauro ovvero la parte nord occidentale della Città metropolitana reggina che è accorpata con la provincia di Vibo Valentia. Il quinto collegio invece è per la città di Reggio Calabria e l'altra parte della Metrocity.

Il tempo stringe, dunque, e in quest'estate caldissima c'è da decidere le strategie politiche, le alleanze e definire così le coalizioni visto anche che gli spazi da "occupare" sono diminuiti. Niente pausa per i politici anche perchè c'è già una scadenza alle porte: entro il 21 agosto dovranno essere presentati alla Corte d'Appello liste e candidati per la circoscrizione calabrese. 

Scendono le sezioni elettorali

La rivoluzione elettorale passa anche dalle sezioni e quindi gli uffici comunali sono a lavoro per ridefinirle: passano da 218 a 196. Questo comporta anche una ridistribuzione del corpo elettorale. La nuova ridistribuzione però non comporta per gli elettori - avvertono dagli Uffici - alcuna modifica riguardo alla sede del seggio elettorale in cui si potrà esprimere il voto, la quale resterà ubicata sempre presso lo stesso plesso scolastico. 

L'ufficio elettorale cmunale ha inviato, presso l'inidirizzo di residenza degli elettori interessati a tale modifica, i tagliandi di aggiornamento delle tessere elettorali, indicanti la nuova sezione elettorale a cui ogni singolo elettore è stato assegnato.

Chi arriva e chi lascia

Il centrodestra è pronto alla sfida, forte del successo delle scorse regionali. Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega in queste ore stanno lavorando per trovare la quadra sui candidati ma è certo che su Reggio l'uscente Francesco Cannizzaro sarà nuovamente candidato così come, sembrerebbe, anche Tilde Minasi che seppur ha rinunciato al Senato per restare assessore regionale sicuramente porterà il suo contributo alla Lega.

Proprio il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato che mercoledì 3 agosto, inizia il tour elettorale proprio in Calabria, arriverà prima a Cosenza, poi a Catanzaro e, infine, a Reggio. La Lega, in Calabria, al fine di raccordare al meglio la campagna elettorale, ha nominato un responsabile che curerà tutti gli eventi: il deputato Domenico Furgiuele.

In casa Cinque stelle, invece, sono tempi duri e il successo registrato nel 2018 sarà, sicuramente, un lontano ricordo. Adesso c'è aria di crisi e anche la deputata Federica Dieni ha lasciato il movimento. "Oggi, pur con profondo rammarico, cristallizzo la mia decisione di lasciare il M5S”, ha annunciato la deputata pentastellata e vicepresidente del Copasir.

"E’ da tempo che le decisioni che vengono prese dai vertici non mi appartengono più - sottolinea - Erano ormai troppe le scelte non condivise a cui mi sono attenuta per mera disciplina di partito, ma che hanno determinato in me un profondo disagio interiore e uno scollamento rispetto a un progetto in cui non posso riconoscermi".

Vedremo cosa farà il movimento nato dalle idee di Beppe Grillo e dai sui "vaffa" e la spaccatura tra Di Maio e Giuseppe Conte di certo non pagherà. 

Anche in casa del centrosinistra sono ore decisive: il Pd aspetta Calenda e intanto qui in Calabria Nicola Irto, segretario regionale dei democrat, lavora per tessere alleanze e capire chi candidare. I rumors vorrebbero che proprio lo stesso Irto che ha traghettato il partito oltre il commissariamento sia tra i "papabili" per il parlamento. 

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