rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Rush finale / Centro / Piazza Biagio Camagna, .

Primarie Pd, Bonaccini: "Sogno un partito che convinca la maggioranza e cambi il Paese"

Il presidente della Regione Emilia Romagna si dovrà scontrare, al voto dei simpatizzanti democrat, con Elly Schlein. Seggi aperti domani

"La Sinistra deve far sognare, ma poi i sogni si devono tradurre in realtà per cambiare la qualità della vita dei cittadini e per questo io voglio una Sinistra che sia riformista e che torni a vincere nel Paese per poter cambiare le cose", non ha dubbi Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e candidato alla guida del partito Democratico. 

Parla in una piazza Camagna gremita ed è giunto in riva allo Stretto per il rush finale in vista delle elezioni alle primarie di domani, quando saranno quanti si riconosceranno nella proposta politica del partito. Stefano Bonaccini è forte dalla vittoria ottenuta nei circoli del Pd, dove hanno già votato gli iscritti (dal 3 al 19 febbraio), con il 52,87% di preferenze e adesso la sfida è contro Elly Schlein che ha ottenuto il 34,88%. Dunque è importante l'appuntamento al voto di domani e per questo  è sfida all'ultimo voto. 

Sul palco, accanto a Bonaccini, c'è tutta la dirigenza locale e regionale del Pd.  "Sono qui oggi, - dice Bonaccini aprendo l'incontro - nel giorno in cui si gioca Reggina Modena, mi raccomando trattate bene i miei", poi subito ricorda Italo Falcomatà, il sindaco della primavera e afferma: "Sono stato alla Fondazione Falcomatà prima di venire in piazza per rendere omaggio ad un grande compagno" e la piazza risponde con un lungo applauso.

Primarie Pd Bonaccini comizio 03

Parla alla gente, al popolo, Stefano Bonaccini, fiero delle sue origini umili e di suo dal canto suo padre camionista e di sua madre operaia, iscritti e militanti al Pci. "Basta con la politica che pensa di vincere le elezioni andando in tv e rilasciando interviste, - dice dalla piazza - noi siamo qui per rilanciare il partito e dare così risposte concrete alla gente. Dico subito che se dovessi vincere queste primarie e diventare segretario, non ci sarà nessuna rottamazione dentro il partito. Occorre lavorare insieme e occorre ripartire dai territori. Per questo ho girato tutt'Italia per ascoltare la gente. Il giorno dopo chiederò di allestire banchetti, nelle piazze, davanti ai luoghi di lavoro, alle scuole per raccogliere le firme e presentare una legge di iniziativa popolare per il salario minimo garantito. È una vergogna che ci siano lavoratori sottopagati, non è degno di un Paese civile".

"La lotta contro il reddito di cittadinanza del Governo Meloni non è ammissibile - sostiene Bonaccini - a breve ci saranno 700mila cittadini senza nulla, senza più avere le risorse per poter vivere e mangiare. Ecco bisogna certamente riformare la misura, andando oltre il sostegno, ma occorre pensare a chi è in difficoltà che non può essere lasciato indietro".

Primarie Pd, ecco dove si può votare: tutti i seggi a Reggio Calabria

Il Ponte non è una priorità

"Penso a politiche attive del lavoro e a politiche industriali che facciano ripartire il Paese ed il Sud, così come alle infrastruttture. Basta con il Ponte sullo Stretto, non può essere una priorità del Paese. Per spostarsi all'interno della Sicilia o della Calabria ci sono ancora difficoltà, non ci sono strade adeguate, pensiamo prima a questo!". 

Sull'autonomia differenziata il leader democrat ha le idee chiare e già nel 2018 il governatore  dell'Emilia Romagna era l’unico politico dem ad appoggiare apertamente un disegno di legge che vedeva tra i suoi primi sostenitori i governatori Zaia e Fedriga ma adesso dal palco di piazza Camagna spiega: "La bozza Calderoli è vergognosa. Ricordiamoci che è una visione della Sinistra italiana quella dell'autonomia ma che non puntava certamente ad far ottenere più risorse al Nord ma ad ottenere i Livelli essenziali di assistenza, a superare la spesa storica e ad avere una programmazione da parte dello Stato. È difficile infatti per chi amministra localmente non avere la certezza di cosa arriverà, in termini di finanziamenti, dallo Stato". 

Mette passione ed energia Bonaccini nel suo parlare e proprio "Energia popolare” è lo slogan scelto per il suo programma che si concentra soprattutto su lavoro, scuola e sanità pubblica.

"Per il lavoro occorre - spiega - un taglio del costo del lavoro del 10% per tutti e del 30% per i giovani, abolire i tirocini extracurricolari e disegnare una legge contro il caporalato. Serve un rafforzamento delle tutele per il lavoro autonomo e un nuovo contatto nazionale per aumentare del 30% il salario dei lavoratori del Terzo settore".

"Attenzione al dimensionamento scolastico", avverte Bonaccini, "lo dico qui quando ancora nessuno ne parla, vi avverto: c'è la volontà del Governo di aumentare il numero degli alunni nelle aule, così da abolire classi e anche istituti. Questo vuol dire non solo più difficoltà per i docenti nel dover insegnare a classi molto numerose, ma anche che si corre il rischio che si faciliti lo spopolamento, già in atto, dei piccoli paesi montani, Se i ragazzi non andranno a scuola, se il lavoro è sempre precario e sotto pagato vorrà dire che corriamo il rischio di favorire le mafie che troveranno facile manovalanze. Attenzione! Non è questo che serve per la scuola. Penso invece ad asili gratuiti da 0 a 6 anni, obbligo scolastico a 18 anni e piani di edilizia scolastica".

Il 41bis non si tocca

"Lo dico con chiarezza", urla Bonaccini "noi siamo contro le mafie e non si può scivolare sulla lotta alla mafia: il 41 bis non si tocca!". Per la sanità, invece, l'idea di Bonacci è quella di investire "5 miliardi in più sulla sanità pubblica riportando la spesa pubblica al 7%, superando il numero chiuso nelle facoltà di medicina e potenziando i pronto soccorso e la rete dei medici di base".

Azioni concrete, dunque, per far ripartire il Paese e subito avverte: "La prossima sfida elettorale sarà il prossimo anno con le Europee e il Pd dovrà essere forte. Dobbiamo tornare a vincere, ad essere il primo partito nel Paese e per questo dico che i candidati non saranno scelti nelle stanze romane ma sarete voi, cittadini, ognuno nel proprio territorio, con le primarie, a scegliere i candidati. Voglio una sinistra che convinca la maggioranza italiana, voglio una sinistra che cambi le cose".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Primarie Pd, Bonaccini: "Sogno un partito che convinca la maggioranza e cambi il Paese"

ReggioToday è in caricamento