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Venerdì, 19 Aprile 2024
La proposta

Altro che Padania, la Lega in campo per la Magna Grecia

La deputata salviniana e calabrese Simona Loizzo che chiede un intervento legislativo per il "Riconoscimento dell’interesse storico, culturale e ambientale dell’area"

Altro che Padania, la Lega in campo per la Magna Grecia. Ecco la deputata salviniana Simona Loizzo che chiede un intervento legislativo per il "Riconoscimento dell’interesse storico, culturale e ambientale dell’area della Magna Grecia e disposizioni per la tutela e la promozione del suo territorio". Una proposta di legge, appena depositata alla Camera dalla parlamentare cosentina, che prevede tra le altre cose interventi in siti multiformi, secondo le regole Unesco del patrimonio mondiale, tra Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

"È una cosa a cui tutto il partito tiene, non c'è alcun pregiudizio da parte dei vertici della Lega", assicura all'AdnKronos Loizzo, che è la prima firmataria della proposta: "C'è il nostro ufficio legislativo al lavoro - sottolinea la deputata cosentina -. Ci vogliamo occupare di siti presenti in tutti i territori" colonizzati dai greci in età classica. Ovvero la Magna Grecia: "Io - scandisce - non vedo problemi, le regioni del Nord non hanno nulla contro, non vedo nessun problema per i temi leghisti, io credo fortemente in questo partito, so che non ci sarà nessun pregiudizio".

"Anche il capogruppo Molinari ha assicurato il suo appoggio, ora raccoglieremo le firme per la proposta che a breve verrà pubblicata", spiega con entusiasmo per una legge "che ho discusso anche con Vittorio Sgarbi...".

Loizzo non si nasconde, rispondendo anche a una domanda sul progetto dell'autonomia differenziata, al centro del dibattito politico e bandiera del partito salviniano. "Per quanto mi riguarda - assicura - io non vedo problemi, né da politica del sud sono preoccupata. Ho grande fiducia in Roberto Calderoli, che ha competenze tecniche enormi". "Anche per noi calabresi vedo invece grandi vantaggi" da questa riforma.

"Per esempio nella mia regione produciamo 4 volte più dell'energia che consumiamo, se passasse il progetto autonomista ai meno di due milioni di miei conterranei le bollette costerebbero molto meno, e questo è solo un esempio. Vanno solo studiate le strategie giuste", conclude la cosentina.

Difesa della Magna Grecia e bandiera autonomista sventolata al Sud. Fino a dieci anni fa, ai tempi di Bossi, tra i leghisti si usava la frase Magna-magna Grecia (copyright Borghezio). E lo stesso Senatur, nel 2012, spiegava che l'euro ci avrebbe portato alla bancarotta per due motivi: "Perché in Europa c'è la Grecia e la Magna Grecia...".

La bozza del testo di legge, visionata dall'AdnKronos "individua come proprie finalità la tutela e la promozione del peculiare valore della Magna Grecia". "Lo Stato riconosce l’area della Magna Grecia, quale patrimonio storico, culturale e ambientale di interesse nazionale", si legge nel primo articolo, dove si aggiunge che "al fine di qualificarne la vocazione culturale e turistica, lo Stato promuove il recupero, la tutela e lo sviluppo, anche attraverso il potenziamento degli interventi pubblici già autorizzati nelle medesime aree, al fine di creare nuove opportunità di sviluppo sociale ed economico per le popolazioni interessate".

La norma individua decine di siti, sparsi tra Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, ma anche Marche (Ankon-Ancona) e Veneto (Adria). Tra le misure previste il "finanziamento degli interventi per il recupero dei manufatti di interesse storico e artistico e degli altri beni monumentali esistenti sul territorio" e anche "la manutenzione e nuova edificazione, nel rispetto dell’ambiente circostante, di strutture turistico - ricettive, nell’ambito di progetti di valorizzazione e promozione turistica di specifiche aree, la valorizzazione, conservazione e messa in sicurezza delle zone archeologiche e dei beni di interesse storico, artistico e ambientale".

L'articolo 4 poi definisce i fondi da investire: "è istituito nello stato di previsione del Ministero della cultura un fondo denominato fondo per l’area della Magna Grecia, con la dotazione di 45 milioni di euro per il triennio 2024-2026, in ragione di 15 milioni di euro per ciascun anno". Con l'articolo 5 la Lega infine punta alla "Iscrizione alla lista del Patrimonio Mondiale Unesco".

"Il ministero della Cultura promuove un’intesa tra le regioni, i comuni, gli enti locali, le associazioni e le organizzazioni interessate affinché l’area della Magna Grecia, come individuata all’articolo 2, sia messa nelle condizioni di candidarsi a far parte dell’elenco Unesco".

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