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Politica

Verso il voto: appello ai candidati contro il randagismo

L'associazione Save the Dogs ha presentato dieci azioni concrete da inserire nei programmi elettorali degli aspiranti presidenti della Calabria. Manifesto già firmato da 12 realtà di volontariato

La fase di avvicinamento al voto porta sempre con sè numerose tematiche importanti da prendere in considerazione e sempre più voci richiamano l'attenzione. Sfaccettatura di primo piano in Calabria è la lotta al randagismo, per la quale l'associazione Save the Dogs ha deciso di lanciare un appello proprio agli aspiranti governatori della Regione affinché diventi una priorità nelle loro agente politiche.

L'associazione ha presentato nello specifico dieci azioni concrete da sottoscrivere e inserire nei programmi elettorali dei candidati e sono ovviamente indirizzati ai quattro aspiranti governatori della Calabria. Save The Dogs and Other Animals è una realtà no profit italiana impegnata da vent’anni nella lotta al randagismo e il loro programma è già sottoscritto da dodici associazioni di volontariato attive sul territorio nella tutela degli animali. Il manifesto pone l’accento su una lista di azioni urgenti per affrontare e contrastare l'emergenza randagismo in termini di sicurezza, sanità e ambiente. Di seguito le dieci richieste:

  1. Impegnarsi all’armonizzazione delle normative in materia di gestione della popolazione canina, riorganizzando la sanità pubblica della regione secondo quanto previsto dai punti successivi;
  2. Impegnarsi nella creazione di una rete di ambulatori sanitari convenzionati per le attività di sterilizzazione e iscrizione in anagrafe canina, prevedendo convenzioni con veterinari liberi professionisti;
  3. Legittimare la re-immissione sul territorio dei cani vaganti catturati dopo aver provveduto alla loro identificazione e sterilizzazione, quando i soggetti rilasciati non rappresentino un pericolo per gli abitanti;
  4. Rendere obbligatoria la presenza / accesso delle associazioni di volontariato in tutte le strutture deputate alla custodia degli animali, per favorire al massimo le adozioni e garantire il benessere dei cani rinchiusi;
  5. Limitare il numero di cani ospitati per ogni canile ad un massimo di 150 animali per struttura e vietare il ricorso ad appalti che prevedano il massimo ribasso;
  6.  Finanziare piani locali di sterilizzazione e identificazione gratuita con microchip dei cani, impiegando i fondi stanziati a livello regionale, nazionale ed europeo;
  7. Prevedere controlli costanti da parte dei servizi di Polizia Urbana e delle Guardie Zoofile Volontarie delle associazioni dell’avvenuta iscrizione in anagrafe dei cani di proprietà, con priorità per quelli utilizzati per la caccia e la guardiania, nonché quelli delle aziende agricole;
  8. Realizzare campagne di incentivazione alla sterilizzazione degli animali e alla limitazione delle nascite;
  9. Promuovere campagne di sensibilizzazione sui temi della convivenza responsabile uomo-cane e sulle buone pratiche da attuare per evitare la diffusione del randagismo;
  10. Creare un tavolo permanente di consultazione presso l’amministrazione regionale con una rappresentanza dei servizi veterinari pubblici, dei veterinari liberi professionisti, dei Comuni e delle associazioni protezionistiche. 

I dati

Il randagismo in Calabria ha assunto "dimensioni drammatiche a causa delle gravi inadempienze delle istituzioni, che hanno sistematicamente disatteso quanto previsto dalla legge regionale, e delle infiltrazioni della criminalità nella gestione dei canili convenzionati con le pubbliche amministrazioni. Sul problema si accendono i riflettori dei media solo dopo eventi tragici come la morte, poche settimane fa, della giovane Simona Cavallaro, aggredita da un branco di cani da guardiania a Satriano (CZ)", spiega Save the Dogs in una nota.

"Secondo il Rapporto 2019 Lav (dati 2018) sono circa 15.000 i cani detenuti nei canili della Calabria, 1.492 sono le adozioni effettuate (prevalentemente verso il nord), 20 milioni di euro la spesa media annua per il mantenimento degli animali nelle strutture e per i risarcimenti a carico delle Asp per gli incidenti causati dai cani randagi. Non si conosce invece il numero degli animali vaganti, che probabilmente tocca le diverse decine di migliaia tra randagi e semi padronali. Nessun dato è stato fornito dalla regione Calabria nel 2019 e nel 2020.

A completare un quadro già disastroso si aggiungono i canili privati sovraffollati, la mancanza di canili sanitari - il presidio principale per la sterilizzazione e l’identificazione canina – e i sistematici episodi di maltrattamento e avvelenamento di animali, con gravi rischi per l’incolumità pubblica."

Le parole

La presidente di Save The Dogs, Sara Turetta, ha così commentato l'iniziativa: "Le richieste del manifesto nascono dall’analisi fatta avviando 'Non uno di troppo', il nostro progetto pilota di contrasto al randagismo partito lo scorso aprile tra Cosenza e Crotone, ma sono le medesime istanze delle associazioni di volontariato e di alcuni amministratori locali che ho incontrato a giugno, molti dei quali hanno ricevuto minacce per aver toccato gli interessi di chi gestisce appalti milionari. Le recenti indagini delle Procure di Reggio Calabria e Catanzaro non lasciano dubbi: la criminalità organizzata controlla il business canili della regione.

Questo scenario allarmante - aggiunge la presidente - non può più passare inosservato ed è indegno di un paese civile. La lotta al randagismo deve diventare una battaglia condivisa tra politica e terzo settore. Le parole non bastano più: servono fatti e azioni concrete. Bisogna agire in fretta per prevenire altre inaccettabili tragedie e per creare un sistema virtuoso, un progetto possibile solo quando si lavora in sinergia e con trasparenza per un obiettivo comune.

Auspichiamo - conclude Sara Turetta - un’adesione trasversale da parte di tutti i candidati, affinché il manifesto entri a far parte del loro programma elettorale."

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