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Giovedì, 28 Marzo 2024
Verso il voto / Centro / Piazza Biagio Camagna, .

Il ritorno di de Magistris: "Conosco bene la Calabria, daremo voce agli oppressi"

Visita elettorale a Reggio per l'ex sindaco di Napoli, che sceglie di puntare ancora sulla regione candidandosi con il suo nuovo partito Unione popolare

La spilletta di Unione Popolare fieramente esposta sul bavero della giacca, Luigi de Magistris torna in Calabria per dare lo sprint finale alla campagna elettorale del suo nuovo partito e sostenere la propria candidatura come capolista alla Camera, e quella del sindaco di Cinquefrondi Michele Conia (in corsa all’uninominale nella circoscrizione Gioia Tauro-Vibo e nel plurinominale per l'intero territorio calabrese.

Ad accoglierlo in piazza Camagna a Reggio un manipolo di sostenitori, tra cui il consigliere comunale Saverio Pazzano, che già era stato al fianco dell'ex sindaco di Napoli alle ultime regionali, quando de Magistris aveva puntato al governo della Calabria.

Proprio da quel risultato sorprendente (terzo tra i presidenti, la sua coalizione Dema ottenne un complessivo 16,2%, figurando come secondo partito dopo FI) oggi riparte il leader di Up, che alla vigilia del voto si rivolge ovviamente a chi pensa di non votare. "Continuiamo l'opera iniziata in Calabria - dice - con gente perbene, sono fiero del curriculum dei miei candidati, tutte persone con la schiena dritta, che lottano per i diritti e non si sono mai fermati".

Il partito è giovane, de Magistris ha le spalle larghe e non si scompone segnalando le falle di par condicio di spazi nei confronti televisivi nazionali. "Siamo appena nati - commenta - abbiamo scarse risorse finanziarie, ci cancellano dai pastoni dei telegiornali. Partiamo dalle retrovie ma questo non mi dispiace perché è la posizione dove si vive il maggiore entusiasmo. Con noi chi vuole cambiare ha una possibilità di scelta". 

Rintuzzato dalle domande sugli avversari, l'ex magistrato non risparmia nessuno: "Da parte degli altri non ho mai sentito parlare di corruzione e lotta alle mafie e soprattutto della criminalità più insidiosa, che mira a gestire il denaro pubblico. Forse perche non vogliono che si sappia come non stanno ancora spendendo i soldi del Pnrr". 

Ribadendo la tesi dell'impiego oscuro di quelle somme per il finanziamento della guerra: "Le infrastrutture del Sud non sono neanche degne di questo nome e allora dove sono finiti quei soldi? Io penso che siano serviti per le armi. Questo non è più solo un sistema scellerato, ma criminale"

A proposito del conflitto in Ucraina dichiara: "Oggi è la giornata mondiale della pace e Putin ha annunciato un'escalation delle operazioni belliche, noi abbiamo una proposta per uscire da questo tunnel di morte e povertà, gli altri sono subalterni ai diktat della Nato, ci presentano questa guerra come inevitabile. Noi vogliamo costruire un'Italia più forte e autorevole"

De Magistris spara a zero su Draghi e i suoi: "Quando li sentiamo parlare sembrano cittadini comuni, ma lì non c'è la signora Maria o il signor Pasquale, c'è gente che starà in carica fino alle elezioni perché deve risolvere un'emergenza. Invece quello che hanno fatto è scrivere una norma che consente ad Eni di non pagare ciò che deve. In tv mostrano la retorica del cittadino ma la verità è che sono legati ai ricchi e con loro pagano solo le famiglie e i lavoratori. Per non parlare di Calenda, Renzi, Letta, Conte. Avete visto i loro manifesti? Per quelli i soldi li trovano, per le armi anche, solo per chi è difficoltà non hanno mai niente. Le bollette le paghino loro, le facciano pagare alle multinazionali".

Sul tasto dolente della sanità calabrese, dichiara: "Dello sfacelo se ne sono accorti in pandemia, purtroppo qualcuno se ne era accorto prima, sulla sua pelle. Adesso ci fanno credere che stanno finalmente mettendo a posto le cose, ma chiediamolo alla gente se ora si cura meglio: i calcoli che abbiamo fatto dicono che in dieci anni nel paese si sono persi 45.000 tra medici e infermieri e sono stati chiusi 180 ospedali. Però nascono sempre nuove cliniche private, contro cui non abbiamo nulla, ma la priorità è garantire a chi non può pagare il diritto di curarsi. Se uno muore perché ci ha messo un'ora e mezzo per raggiungere l'ospedale non è morte bianca, è omicidio". 

Una candidatura forestiera solo per residenza, perché il leader campano conosce benissimo la Calabria e le sue ferite. "Sono un uomo del Sud - afferma - e radicato in questa regione che, come il resto del Meridione, diventerebbe ancora più ultima se ci fosse l'autonomia differenziata, che tranne noi tutti vogliono". Nel programma di Unione popolare ci sono proposte diverse, come il rafforzamento delle pene per le morti sul lavoro, il potenziamento di sicurezza pubblica e protezione civile, la tassa di solidarietà ai grandi capitali ("per un ricco ha il costo di un caffé, ma darebbe una boccata d'ossigeno a chi è in difficoltà"), gas e energia elettrica pubblici come de Magistris già fece come sindaco di Napoli con l'acqua.

Pronostici del voto non ne fa, ma non si trattiene nel dire che "a Letta una sonora sconfitta farà bene, c'è un elettorato di sinistra che non può riconoscersi in un partito a favore di nucleare, carbone e privatizzazioni, e succube della Nato. Le destre sono i nostri avversari, ma siamo anche contro il consociativismo di una sinistra che non esiste più".

La marca di Up è essere "fuori dal sistema, coraggiosi, liberi e autonomi". Gli scenari al governo per de Magistris sono chiari: "Spero in un parlamento plurale, ma se davvero vincerà destra noi faremo vera opposizione, probabilmente l'unica. Se invece ci fosse un risultato clamoroso dei partiti antisistema noi lì saremo determinanti per spostare gli equilibri politici verso la giustizia sociale e ambientale".

Le similitudini con Conte sono respinte al mittente. "Le cose promesse dai Cinquestelle noi le abbiamo fatte sul serio e non a chiacchiere. In parlamento voglio portare la voce degli oppressi e dare una sforbiciata politica agli oppressori".

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