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Relazione del garante per l'infanzia, Oliverio: "Marziale punto di riferimento importante"

Il presidente della regione è intervenuto nell'auditorium Calipari per onorare la fine del mandato di Marziale, ribadendo come "abbia avuto consenso da parte dell’intero consiglio"

Il ruolo del garante per l'infanzia e l'adolescenza risulta di fondamentale importanza all'interno della quotidiana attività di un'intera regione. In Calabria, Antonio Marziale ha svolto la sua funzione, registrando i complimenti di varie figure istituzionali, politiche e sociali. Il recente plauso arriva direttamente dal presidente regionale Mario Oliverio, a margine della relazione annuale e di fine mandato di Marziale.

“Quando Antonio Marziale fu proposto all’incarico di Garante dell’Infanzia - ricorda Oliverio - ebbe l’accoglienza e il consenso da parte dell’intero consiglio regionale per le sue qualità non solo di sociologo come lui ama ricordare, ma anche di comunicatore e di uomo che ha sempre dedicato grande attenzione ai problemi dell’infanzia e per la quale ha saputo affermarsi a livello nazionale e oltre”.

“Con la sua nomina – ha proseguito il presidente - avevamo intuito che Marziale rappresentava una risorsa in grado di fare dell’istituto del Garante per l’infanzia della Calabria un punto di riferimento importante, un osservatorio privilegiato per sollecitare, proporre e stimolare attenzione rispetto ai problemi, e sono tanti, che riguardano l’infanzia. Oggi lui stesso ci ha ricordato che in una società civile 'normale' non ci dovrebbe essere alcun bisogno di un garante dell’infanzia, ma purtroppo non solo in Calabria e in Italia, ma nel mondo intero tantissimi bambini vivono ancora in una condizione di non adeguata attenzione e premura. Spesso in alcune realtà del mondo subiscono violenze sistemiche o sono oggetto di sfruttamento inaudito. Anche nelle società più evolute come la nostra c’è ancora, purtroppo, una fascia larga di bambini che vive una condizione di indifferenza nella sofferenza”

Figura di riferimento, sempre presa in considerazione per la risoluzione e gestione di problematiche delicata. La sua funzione "è proprio quella di sgombrare il campo da questa indifferenza e di fare in modo che le istituzioni, ma anche le famiglie e l’intera società abbiano la consapevolezza, la cultura e l’attenzione necessaria che merita la fascia dell’infanzia”.

“Ottocento denunce e segnalazioni – conclude Oliverio - non sono poca cosa, perché esse non riguardano una sfera ordinaria e normale dal punto di vista culturale, ma una dimensione molto delicata, a volte privata, spesso tesa ad essere nascosta, mantenuta nell’anonimato. Il Garante dell’Infanzia ha saputo porsi come punto di riferimento ed è diventato interlocutore di un mondo che spesso non ha il coraggio di venire allo scoperto”.

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