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L'affondo del centrodestra: "Romeo pedina di Falcomatà"

L'intervento dei consiglieri di centrodestra dopo la rielezione del presidente della commissione politiche sociali

"Carmelo Romeo usato dal sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, come palla da cannone, per distruggere in un sol colpo il concorrente terzo polo, reo di lesa maestà e tentata autonomia, durante l’ultima seduta di Consiglio comunale".

Lo sostengono i consiglieri del centrodestra Mario Cardia, Antonio Caridi, Giuseppe Debiasi, Antonino Maiolino, Demetrio Marino, Federico Milia, Nino Minicuci, Massimo Ripepi, Guido Rulli e Roberto Vizzari che continuano: "Purtroppo, la violenta caduta dell’arma da fuoco ricade, come sempre, sulle spalle degli ignari cittadini reggini che non chiedono altro che di avere garantiti i servizi minimi essenziali. Sull’altare della carriera del sindaco sospeso si è dovuto immolare il mite Carmelo Romeo, neo consigliere comunale, che di Falcomatà è diventato il fedele accompagnatore".

Per il cdx "quello che è avvenuto è gravissimo ed ha devastato e annientato quel poco che ancora sopravvive delle regole fondamentali della buona politica. Come da prassi, l’armata Brancaleone ha colpito ancora riuscendo a votare NO alla mozione sulla “Realizzazione dello sportello priorità per i soggetti fragili e diversamente abili” presentata in Commissione Servizi Sociali (presieduta dallo stesso Romeo) e SI alla stessa in seno al Consiglio Comunale.

A guidare la fronda del SI alla realizzazione dell’importante sportello è stato proprio il sindaco f.f. Brunetti che, in un sol colpo, con il suo intervento in aula, ha smentito le dichiarazioni del presidente Romeo e dell’assessore al ramo Francesco Gangemi. È da qui che è ascesa l’ira funesta del sospeso sindaco Falcomatà che, anche se non si può dire, ha deciso di far partire la probabile lunga e terribile ritorsione che vedrà la frattura della maggioranza allargarsi sempre di più".

"Reggio Calabria - sostengono i consiglieri comunali di centrodestra -  non è stata mai nei pensieri e nel cuore del sindaco Falcomatà ed oggi, più che mai, la priorità non è governare e risolvere i problemi dei cittadini ma far partire una guerra senza frontiere che deve immediatamente annientare i due malcapitati sindaci facenti funzioni, i quali purtroppo fanno parte del terzo polo concorrente acerrimo del nuovo Pd ortodosso targato Stefano Bonaccini.

Il teatro dell’assurdo si concretizza nelle dimissioni post Consiglio dell’agnello sacrificale Carmelo Romeo che, probabilmente guidato da Falcomatà, diventa una potente palla di cannone indirizzata al disubbidiente Paolo Brunetti, reo di aver cambiato in aula la linea dettata dall’accompagnatore presidente di Commissione".

"Il segnale è forte e chiaro: da oggi parte la guerra in seno all’amministrazione più inconcludente della storia e per la quale la Città dovrà, ancora una volta, sopportare immeritatamente questo ennesimo fardello. L’ultimo atto è andato in scena stamattina con la richiesta da parte del capogruppo di Italia Viva Giovanni Latella che, in nome e per conto del terzo polo, inginocchiato e pentito dell’improvvisa disubbidienza del collega di partito Paolo Brunetti, ha proposto ai membri della Commissione la rielezione di Carmelo Romeo".

Il cdx sostiene ancora che "le fondamenta della buona politica sono crollate allorquando i consiglieri di maggioranza, per bocca dei rispettivi capigruppo e senza dare alcuna giustificazione nel merito delle scelte bipolari e contradditorie fatte dalle due maggioranze viste in Commissione e in Consiglio, hanno accettato la richiesta di perdono, fatta senza rigurgiti di dignità e di amor proprio, da parte del soldato Giovanni Latella. Alla luce di questi ultimi ed insindacabili fatti, in qualità di rappresentanza della minoranza di centrodestra, abbiamo deciso di uscire dall’aula al momento della votazione fantoccio".

"Ci dispiace infatti - concludono i consiglieri - dover constatare che Romeo uno tra i migliori dei peggiori, alla fine, si sia dimostrato esattamente non credibile alla pari di chi sta costringendo a vivere nell’assoluto degrado i cittadini della nostra Reggio".

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