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Tassa rifiuti, la Regione batte cassa: per Reggio batosta da 16 milioni di euro

Il decreto del dipartimento ambiente è stato pubblicato sul bollettino regionale dello scorso 21 gennaio, l'amministrazione regionale pronta all'esecuzione forzosa per la tariffa inevasa relativa al 2013, 2014 e 2015, stessi guai anche per altri comuni reggini

La Regione Calabria batte cassa e lo fa nei confronti dei comuni morosi rispetto al pagamento della tariffa di smaltimento dei rifiuti. Le ingiunzioni di pagamento, pubblicate sul Bollettino regionale del 21 gennaio scorso, sono state notificate, fra gli altri, agli amministratori comunali di Reggio Calabria, di Melicucco, di Stignano, di Seminara e di Benestare. 

Falcomatà Giuseppe - Intervento S'intesi-2Nuovo salasso per Reggio Calabria

Il peso più grosse del debito ricade sulle casse del comune guidato da Giuseppe Falcomatà, nei confronti del quale il dipartimento ambiente della Regione Calabria chiede di versare, entro trenta giorni dalla notifica dell’atto, la somma di oltre 16 milioni di euro per le tasse inevase relative agli anni 2013, 2014 e 2015. 

Stessi problemi per altri comuni

Al comune di Melicucco, poi, viene chiesto il pagamento di circa 230 mila euro. A Stignano quasi 80 mila euro. Per Seminara la richiesta si aggira sui 180 mila euro. Mentre dalle casse comunali di Benestare dovrebbero uscire oltre 180 mila euro.

Prevista l'esecuzione forzosa

L’atto del dipartimento regionale indirizzato a Palazzo San Giorgio, fra le altre cose, prevede l’eventualità di una esecuzione forzosa se l’amministrazione comunale non dovesse provvedere, entro i termini prescritti, al pagamento delle somme richieste. Per questo debito era stata accolta la proposta di rateizzazione avanzata dal comune reggino nel 2017, ma già pochi mesi dopo la Regione Calabria ha diffidato l’ente pubblico per il mancato pagamento di sei rate. 

I debiti con l'ufficio del commissario

La vicenda rappresenta una parte del contenzioso avviato dall’amministrazione comunale di Reggio Calabria con l’amministrazione regionale che, nel corso degli anni, ha anche risposto negativamente circa la possibilità di compensare i debiti pregressi vantati dall’ex ufficio del commissario.

Il decreto dirigenziale

L’ultimo atto della controversia è quello rappresentato dal decreto dirigenziale numero 17054 del 27 dicembre del 2019 che, come si legge testualmente, punta “a procedere almeno al recupero della somma di euro 16.023.633,37, credito certo liquido ed esigibile vantato dall’Amministrazione regionale, nelle more della definizione del debito certo, liquido ed esigibile nei confronti del comune di Reggio Calabria, sulla contabilità speciale n. 31789 intestata alla regione Calabria, aperta presso la Tesoreria provinciale della Banca d’Italia, indicando quale causale “Tariffa conferimento rifiuti –anni 2013-2014-2015”.

Aumentare il volume di riscossione

Questo valutato il fatto che la nuove regole di finanza pubblica puntano ad incrementare il volume delle riscossioni, e che: “soltanto la puntuale riscossione della tariffa consente di poter far fronte alle spese necessarie per il pagamento dei concessionari/gestori dei diversi servizi afferenti la gestione del sistema dei rifiuti, in assenza del quale potrebbero perpetrarsi disservizi e criticità in termini di conferimento/smaltimento dei rifiuti, sino al mancato conferimento dei rifiuti in impianto, con il probabile accumulo lungo le vie cittadine ed il conseguente nocumento alla salute pubblica e l’ambiente, diritti costituzionalmente garantiti”.

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