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Via da Reggio in cerca di lavoro, Patto Civico: "Insieme per costruire un futuro migliore"

La riflessione del laboratorio politico a firma di Laura Serranò, con il candidato sindaco Maria Laura Tortorella. Si punta su una città "pulita, verde, ri-fiorita, solidale"

Nascere e crescere in una città che sembra accoglierti a braccia aperte ogni giorno. Vivere di paesaggi mozzafiato, sole, belle giornate e una passione indescrivibile per tutto ciò che si sviluppa da Reggio Calabria. Troppo spesso, però, le caratteristiche positive del nostro territorio vengono messe sullo sfondo, perchè in primo piano c'è l'ottica di trasferirsi altrove in cerca di fortune e soprattutto un lavoro mai trovato nel posto tanto caro.

Le partenze da Reggio, ogni anno sempre più frequenti, sono alla base della riflessione del Patto Civico. A prendere la parola in rappresentanza del laboratorio politico è Laura Serranò, insieme al candidato sindaco Maria Laura Tortorella. "Ed eccomi - racconta l'esponente - alle prese con l'ennesimo trasloco: questa volta non dalla Reggio alla vigilia del nuovo millennio, in cerca di fortuna in quella che all'epoca sembrava a noi, giovani emigranti, la Terra promessa, dove tutto ciò che non avveniva in terra natia poteva avverarsi. In realtà, noi reggini nati intorno agli anni '70 volevamo solo ciò che ci era dovuto e che ci prometteva l'articolo numero 1 della Costituzione italiana: un lavoro. Ci siamo eroicamente sparpagliati in varie zone del nord Italia e anche all'estero, per vedere semplicemente riconosciuto il fondamentale diritto su cui si fonda la nostra Repubblica."

Lasciare Reggio e ritornarci dopo tanto tempo permette a Laura Serranò di guardare la città con un occhio particolare: "Questo è un trasloco diverso rispetto a quello di 22 anni fa: da un posto diverso, rispetto a come l'avevo trovato, ritorno alla mia città, anch'essa cambiata, non sempre in meglio. I cambiamenti ovviamente sono avvenuti anche in me. Tra l'altro ho acquisito anche una notevole esperienza nel campo dei traslochi, che a mio avviso può essere applicata a molteplici ambiti della vita:  il trasloco ti porta a riflettere su ciò che sei e ciò che eri, e, di conseguenza, a riprogettare l'esistenza. In generale l’uomo postmoderno vive a imitazione della macchina, il suo ragionamento si fa binario, stimolo e risposta immediata, sì o no, giusto o sbagliato. Tutto è cotto e mangiato immediatamente, evapora il tempo dell’attesa, che è anche quello della speranza, del sogno, del progetto. 

Approfitto quindi delle doverose pause nel fare le valigie per cercare - rivela la rappresentante del Patto Civico - di sfuggire a questa tendenza e per condividere con voi le mie riflessioni: al netto delle esperienze fatte negli ultimi 22 anni posso dire che il ragionamento binario, incrementato anche dai social, appiattisce la nostra mente, genera e rinforza pregiudizi. È più facile per molti pensare che non esistano sfumature, che i meridionali (o t******, come ancora qualcuno ci chiama) siano tutti sfaccendati e disonesti e al contrario i settentrionali operosi e onesti. Facile pensare il sud Italia terra di perpetua vacanza e il nord terra del lavoro. Dobbiamo chiederci quanto noi stessi collaboriamo alla persistenza di questa mitologia italica, con i nostri atteggiamenti di ogni giorno, il nostro non volerci aspettare nulla e il quasi inestirpabile senso di inferiorità rispetto agli italiani del nord, che ora purtroppo vivono un momento difficilissimo. Le conseguenze, che ho vissuto personalmente, di questi pregiudizi, portati avanti anche dalla comunicazione di massa, sono vive ancora oggi, ma, la pandemia in atto ha rimesso tutto in discussione e rimescolato le carte, suggerendoci nuovi modi di gestire l'economia, il lavoro, la vita sociale, l'ambiente. Il diffondersi del virus ci ha urlato a gran voce (sembrava dimenticato) che nessun uomo è un'isola e siamo tutti potenzialmente allo stesso tempo vittime e untori, che non possono immaginare la vita del genere umano prescindendo dall'ambiente che lo circonda, attualmente sfruttato per ottenerne il massimo profitto, nel totale spregio delle specie animali e vegetali, garanzia di salute del pianeta e dell'umanità stessa. Nel quadro della pandemia in atto la Calabria appare come un'isola felice, in cui contagi e decessi non sono stati oggetto di crescita esponenziale. 

Vogliamo approfittare di questo particolare momento storico - sottolinea il Patto Civico - che vede il nostro territorio baciato dalla fortuna per riprogettare una Reggio pulita, verde, ri-fiorita, solidale in cui ognuno possa sentirsi a casa, dagli anziani che stentano a trovare, ora più che mai, accesso alle cure che spettano loro, ai bambini che non hanno spazi sufficienti per esprimere la loro creatività, oltretutto repressa dal lungo periodo di reclusione forzata. Vogliamo impegnarci per una città che attragga il turismo e crei posti di lavoro. La pandemia ci ha colpito in maniera improvvisa, il lockdown ci ha obbligato a riflettere e a scoprire luoghi reconditi dell'anima. Ci ha obbligato a traslocare dal mondo a cui eravamo abituati a un mondo nuovo, che ci impone di rispettare la natura, pena la nascita di nuovi virus. Approfittiamo per traslocare quindi anche da una Reggio sofferente, e non solo per la spazzatura, e dirigiamoci senza esitazione verso un futuro che vede una città pulita, fisicamente e non, che renda il cittadino fiero del luogo che abita.

Abbandoniamo la mentalità dell'usa e getta e accogliamo quella del riciclo e del consumo responsabile. Insieme - ribadisce Serranò -  riusciremo a costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni che ci succederanno, nella speranza che non siano più obbligate ad abbandonare gli affetti più cari per andare a cercare fortuna altrove. Abbandoniamo il disfattismo e la rassegnazione, abbracciamo l'ottimismo e la speranza. Faremo cose grandi insieme. 

Voglio concludere - termina la riflessione - con questa esortazione di Luigi Sturzo quanto mai attuale: 'La redenzione comincia da noi. Questo è canone fondamentale che noi popolari del Mezzogiorno proclamiamo, come un inizio di forza e di vitalità che deve conquistarci il dovuto posto nella vita italiana; la redenzione comincia da noi! La nostra parola è questa: il Mezzogiorno salvi il Mezzogiorno!' Reggio salvi Reggio! Solo lei può farlo."

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