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Lo scontro

Concorso al Comune, Ripepi chiederà annullamento del bando perché "discriminante e poco trasparente"

Nuovo intervento del consigliere e presidente della commissione di controllo e garanzia sulla contestata selezione del personale da remoto

Chiederà l'annullamento in autotutela del bando per il concorso al Comune di Reggio Calabria, perché "fortemente discriminante ed eccessivamente poco trasparente" il consigliere comunale di opposizione Massimo Ripepi. Chi non sarà in possesso di una specifica strumentazione informatica, descritta doviziosamente nell'articolo 7 del bando, non potrà partecipare alla selezione per il personale comunale, da anni attesa nella città, spiega senza mezzi termini il presidente della commissione di controllo e garanzia, tornando ad attaccare l'amministrazione sul contestato concorso pubblico per l'organico dell'ente, che "discrimina i più deboli e bisognosi".

Scrive Ripepi in una nota: "E se per caso il cittadino bisognoso dovesse riuscire a trovare un buon samaritano in grado di fornirgli tutta l'attrezzatura informatica necessaria, avrebbe comunque bisogno di tanta fede per scongiurare eventuali guasti alla rete di collegamento internet al momento dell'esame. La verità incontrovertibile - continua - è che, per l'ennesima volta, questAmministrazione devastante e inconcludente bullizza i più fragili con l'emanazione di bandi di concorsi altamente discriminanti".

Si legge ancora nella nota: "Se c'è però una cosa che funziona sempre benissimo nel Comune di Reggio Calabria è l'ufficio propaganda che, in uno scenario di bugie e promesse disattese, è in grado di mistificare puntualmente la realtà delle cose arrivando a celebrare anche i più sonori fallimenti come grandissimi successi. Difatti, così come da copione, è entrata in campo larmata Brancaleone che, con una sfilza di comunicati preconfezionati per coprire i misfatti, ha osannato il modello Falcomatà quale unico capace di riuscire a bandire concorsi pubblici per nuove assunzioni dopo vent'anni. Peccato che la conferenza stampa-farsa che ha dato l'annuncio sull'immediata uscita dei bandi risale a quattro anni fa."

Secondo il bando, ricorda Ripepi, le preselezioni dei concorsi dovrebbero svolgersi in modalità da remoto "creando enormi svantaggi a coloro che, non avendone la possibilità economica, non possono permettersi tutte le specifiche strumentazioni richieste e per le quali, cosa ancora più inconcepibile, il Comune non si assume alcuna responsabilità in caso di problemi tecnici non dipendenti dal partecipante tali però da causarne la diretta esclusione".

Il presidente della commissione di controllo e garanzia cita poi l'ssessore Francesco Gangemi, che "ha prontamente vantato di aver raggiunto un traguardo storico, un obiettivo realizzato grazie alla perseveranza della conduzione politica e lavoro certosino e silenzioso degli uffici. Eppure, solo oggi, nel 2023, possiamo parlare di un bando che era stato promesso ai cittadini nel lontano 23/03/2019 durante una conferenza stampa in prossimità della campagna elettorale, dove Falcomatà annunciava in pompa magna che da lì a poco avrebbe avviato un nuovo piano di assunzioni pubbliche: ebbene - prosegue - a 4 anni dalla promessa abbondantemente disattesa, ci troviamo dinanzi ad un bando pieno di storture e criticità e per il quale è stata tra laltro impiegata per la formazione, alla modica cifra di 23.000 euro, una super-dirigente di Milano per la stesura di un Regolamento già esistente".

Annunciando la richiesta di annullamento del bando in autotutela, conclude Massimo Ripepi: "Considerando i molteplici deficit strutturali del bando, che non specifica neanche le modalità di attribuzione del punteggio delle varie prove, che rimarranno a discrezione della Commissione, sicuramente, si prevede un’elevatissima mole di ricorsi che andranno a bloccare ancora di più la situazione già complessa dei concorsi a Reggio Calabria". 

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