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Tir al porto, Potere al Popolo: "Lottare per un attraversamento pubblico ed efficiente"

Il movimento ha preso in considerazione la recente vicenda legata alla creazione di un porto d'attracco per i mezzi da e per Tremestieri, aprendo al "disincentivo al trasporto gommato"

Il transito di autoarticolati da una sponda all'altra dello Stretto ha preso la scena all'interno delle principali discussioni politiche e sociali del territorio reggino. Il parere positivo del ministero dell'Ambiente in riferimento al progetto di Caronte&Tourist e Diano, relativo alla creazione di un mo d'attracco al porto di Reggio per i mezzi da e verso Tremestieri, ha aperto diversi scenari e scatenato una serie di considerazioni e opinioni. Potere al Popolo è intervenuto per analizzare la questione, parlando di "strapotere di queste compagnie".

"Non soltanto - scrive il movimento politico in una nota - praticamente detengono il monopolio dell’attraversamento marittimo dello Stretto, ma sono capaci di indirizzare a loro piacimento le scelte politiche per i territori dell’area, e quindi a favore esclusivo dei loro profitti e dei loro interessi anche quando questo significa mettere a rischio la salute dei cittadini, come nel caso di Villa San Giovanni dove da tempo i medici di base denunciano un aumento delle patologie legate all’inquinamento. La seconda considerazione è l’assoluta incoerenza, per usare un eufemismo, di questo governo che, dopo aver 'concesso' la giornata di sciopero agli studenti per partecipare alle mobilitazioni dei Fridays For Future, dimostra tutta la sua attenzione alle problematiche ambientali continuando a favorire il trasporto gommato nello Stretto di Messina."

"Oggi da destra a sinistra - prosegue il comunicato - ci si strappa le vesti per questa decisione che cozza frontalmente contro tutti i pareri espressi ufficialmente dalle istituzioni territoriali. Una classica decisione calata dall’alto quindi, ma che ricorda molto le politiche adottate negli anni passati, tese sempre a favorire i vettori privati e a impedire ogni razionalizzazione dei trasporti, nonché un’imprescindibile drastica riduzione del traffico pesante su gomma, come prevedevano progetti da sempre frenati e ostacolati: pensiamo naturalmente allo spostamento a Bolano, progetto datato e che oggi tutti ritirano in ballo, ma pensiamo soprattutto al potenziamento delle vie del mare, e quindi alla riorganizzazione e al riequilibrio del sistema trasportistico, a partire dall’utilizzo dei porti e delle navi, da Genova fino a Gioia Tauro, per limitare il ricorso ai flussi su strada."

Spazio in fatto di trasporti verso la Sicilia alla ormai storica soluzione mai andata in porto relativa al suggestivo Ponte. "A dieci anni da una delle più riuscite barzellette di Berlusconi, la prima pietra del Ponte sullo Stretto, assistiamo - spiega Potere al Popolo - al reale progetto pontista, ben lontano dal proporre vere infrastrutture: vogliamo ricordare che molti anni e molte centinaia di milioni dopo, non esiste ancora traccia del progetto esecutivo del fantomatico Ponte. Progetto che mira ad un obiettivo più meschino per tutti noi: un continuo definanziamento del trasporto pubblico, tagliando treni e navi, da una parte, mentre dall’altra si dirottano ingenti risorse dalle opere realmente utili, come appunto il porto a Bolano, alla 'mucca da mungere' Ponte, per un dominio totale dei privati nel settore. È questo stradominio che dobbiamo contrastare!"

"Non basta opporsi ai tir al porto di Reggio Calabria, certamente battaglia giusta e che ci vedrà in prima fila a confrontarci con la cittadinanza, ma bisogna anche lottare - conclude la nota - per un attraversamento dello Stretto pubblico, efficace ed efficiente e per il disincentivo al trasporto gommato, attraverso politiche sostenibili e che tutelino la popolazione, unica strada percorribile per liberare lo Stretto dai mezzi pesanti e dall’inquinamento"

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