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La decisione

Vicenda Sacal, Lo Schiavo boccia Fincalabra: "Non è lo strumento giusto"

Il consigliere regionale ha espresso un voto contrario sulla proposta di acquisto delle quote private della società aeroportuale

"Oggi, votando sull’autorizzazione a Fincalabra per l’acquisto delle quote private di Sacal, occorre porsi alcune domande preliminari: perché Sacal si trova in questa situazione? Qual è la via d’uscita considerato lo stato fortemente debitorio della società?".

Lo ha detto, annunciando il suo voto contrario sulla proposta di acquisto delle quote private della società aeroportuale Sacal da parte di Fincalabra, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo sul punto nel corso dell’odierna assemblea del Consiglio regionale.

"Fincalabra - ha rilevato Lo Schiavo -, da statuto, ha finalità diverse rispetto alla gestione di interessi strategici per la Regione ed ha, su di sé, la spada di Damocle del divieto di aiuti di Stato a soggetti di diritto privato. Si tratta, a mio avviso, di perplessità che non possono essere colmate dalla richiesta che oggi mira all’acquisizione delle quote private. Ma anche le quote pubbliche andrebbero razionalizzate meglio. La riorganizzazione del capitale deve viaggiare su un duplice orientamento, acquisto delle quote dei privati e regolamentazione della parte pubblica".

Per il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo: "I vari soci pubblici, presenti all’assemblea che ha sancito l’acquisizione della maggioranza del capitale sociale da parte del privato, non potevano non sapere che si stava aumentando a dismisura, addirittura dal 29 al 51 per cento, la quota del socio privato. Gli enti pubblici erano dunque presenti e consapevoli di quello a cui andavano incontro. Non basta quindi oggi dire "rimediamo agli errori riacquistando le quote private", bisogna capire se Fincalabra è lo strumento giusto per farlo, sapere come si affronta il problema di un enorme debito accumulato, prevedere come si risolve il problema della governance, come si gestiscono i rapporti con tutti gli altri soci pubblici".

"Il mio voto è contrario - ha concluso - non tanto per l’intenzione di correggere una scelta politica sbagliata, quanto per i dubbi su come questo si realizzerà concretamente e su come si renderà la società sostenibile sul mercato». 

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