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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il dibattito

All'Ite Piria la legalità si apprende dalla Costituzione

Al via con il primo incontro il percorso formativo promosso dalla camera penale di Reggio nell'ambito di un progetto nazionale

Un percorso di legalità attraverso i principi costituzionali. E' questo il titolo del progetto nazionale delle camere penali che vede a Reggio Calabria l'adesione dell'Ite Piria. Oggi, presso l’aula magna dell’istituto scolastico, si è svolto il primo dei tre incontri previsti nell’ambito del percorso, promosso localmente dalla camera penale della città in sinergia con il Ministero.

Su un tema di grande attualità, "la necessità di darsi delle regole per punire i colpevoli”, hanno relazionato gli avvocati Caterina Malara, Domenica Tripodi e Francesco Idone, introdotti dalla dirigente scolastica, Anna Rita Galletta. “Siamo contenti di poter ospitare il progetto di legalità portato avanti dalle Camere Penali e che si sta svolgendo a livello nazionale. – ha esordito la dirigente nonché avvocata – L’istituto è già avvezzo a questa tipologia di incontri poiché sono parte integrante del nostro Ptof e poiché lavoriamo e ci impegniamo molto sul curricolo di educazione civica. La nostra è una scuola che dà molta importanza ai principi e valori costituzionali e all’importanza del rispetto delle norme giuridiche”.

La coordinatrice del progetto Caterina Malara ha spiegato:  “Siamo qui per sensibilizzare i giovani studenti ai Principi Costituzionali ai diritti fondamentali della persona". Dopo aver Illustrato agli studenti i principi costituzionali al centro del dibattito, Malara ha parlato del processo penale e le norme che lo regolano, offrendo alcuni spunti di diritto internazionale e soffermandosi in particolare sull’articolo 25 della Costituzione, dedicato a pene e misure di sicurezze.

Nel suo interevento, Tripodi ha oi spiegato agli studenti il principio di non colpevolezza invitandoli a riflettere sull’articolo 27 e in particolare sull’umanizzazione della pena e sul suo scopo rieducativo. All'avvocato Idone è toccato il compito di calare le norme nella realtà concreta, illustrando un caso emblematico di malagiustizia, la storia di Giuseppe Gulotta, ingiustamente accusato e punito per un reato non commesso.

Il dibattito è stato seguito con attenzione e curiosità dai presenti: sia docenti che studenti hanno posto ai relatori numerose domande.

“Sono contenta che si tenga alta e viva l’attenzione su queste tematiche, molto importanti per tutta la comunità ma in particolare per la comunità scolastica. – ha concluso la dirigente Galletta rivolgendosi ai suoi studenti - È importante imprimere la socializzazione e la diffusione di una cultura basata su valori della legalità, dell’uguaglianza, del vigore etico, della passione civile, della valorizzazione delle differenze, ovvero su tutto ciò che farà di voi i futuri cittadini democratici della società”.

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