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La maturità 2020 è qui: da oggi al via l'esame orale di 4.550 studenti reggini

Le 146 commissioni del nostro territorio esamineranno gli alunni dal 17 giugno in poi. I più numerosi risultano sempre gli istituti tecnici con 1268 interni. Da rispettare le misure anti-Covid tra mascherine e distanziamento

Attesa, speranza, adrenalina e ultimi ripassi prima di lasciarsi tutto alle spalle e dare il meglio di sé. 4.550 studenti reggini stanno vivendo sensazioni uniche a pochi minuti dall’inizio dell’esame di maturità che chiuderà una parte importante e significativa della loro vita. Da oggi il via all’orale anche in un anno, il 2020, dove nulla è normale e tutto sembrerà diverso.

I mesi della didattica a distanza sono terminati, adesso c’è solo la prova decisiva. Gli studenti tornano a scuola per sostenere un esame completamente nuovo, mutato causa pandemia. Insieme alle superiori, in questi giorni si stando definendo anche i colloqui della “minimaturità” con 5.600 alunni reggini della scuola secondaria di primo grado.

Le modalità di svolgimento

Occhi puntati, ovviamente, sugli studenti delle superiori impegnati nel grande colloquio orale. L’unica prova presente all’interno dell’esame di Stato sarà svolta in cinque punti: inizialmente si discuterà l’elaborato sulle discipline di indirizzo che in altri anni si sarebbe chiamato seconda prova scritta; si passerà successivamente all’analisi di un breve testo di letteratura italiana; poi l’analisi del materiale scelto dalla commissione; l’esposizione di un elaborato multimediale dell’esperienza di Pcto e, in ultima battuta, l’accertamento delle conoscenze relative a cittadinanza e costituzione.

Gli studenti, una volta terminata l’ora di colloquio, non aspetteranno altro che il voto. Come sempre, nell’equilibrio totale, conteranno i crediti ma in maniera rivisitata vista l’evoluzione dell’anno scolastico. Il credito accumulato al triennio potrà valere fino ad un massimo di 60 punti, mentre a 40 si attesta il limite massimo del colloquio orale.

L’esame, da svolgere in presenza a differenza della scuola media, prevede una commissione di sei membri interni e una sola figura esterna: il presidente.

Il percorso che porta al tanto sognato 100 e lode è stato anch’esso rivisitato. In tal senso conta molto il lavoro dello studente per tutto il triennio, così come con un peso diverso il periodo di lezioni svolto on line. I candidati al voto più alto in assoluto sono gli studenti eccellenti, cioè al livello massimo e sempre preparati.

Gli esiti del 2019

Con la speranza di migliorare i numeri anche nel 2020, l’ultima sessione di esami in Calabria è andata in archivio con un segno certamente positivo. Nel 2019, infatti, la percentuale degli ammessi a sostenere gli esami di Stato è stata del 96,6%, con un 99,9% registrato per i diplomati.

Dati incoraggianti che faranno ben sperare anche gli odierni studenti. Sempre in riferimento a quanto fatto l’anno scorso, in termini di voti i diplomati con 60 sono stati il 6,1%; con voto tra il 61 e il 70 il 20,2%; tra il 71 e l’80 il 26,9%; tra l’81 e il 90 il 16,1%; tra il 91 e il 99 il 12,1%; con voto 100 l’8,9% (rispetto alla media nazionale del 5,6% e quinti nella graduatoria regionale); il 2,7% dei candidati ha conseguito la lode, rispetto all’1,5%  della media nazionale e secondi dopo la Puglia. 

I dati del 2020

Ritornando all’attualità, l’Ufficio scolastico regionale sta lavorando per governare al meglio lo svolgimento delle operazioni e le eventuali sostituzioni. Prima dell’inizio degli esami,  i presidenti delle commissioni hanno svolto la riunione preliminare e l’incontro on line con l’ispettore tecnico dalla direzione dell’Usr, con il compito di seguire l’andamento dei lavori.

Nello specifico del territorio reggino, le commissioni sono in tutto 146, presiedute da altrettanti presidenti (tra  dirigenti e  docenti ordinari). I compensi di commissari e presidenti saranno regolarmente erogati.

Passando in rassegna gli studenti reggini candidati al diploma, i più numerosi risultano sempre gli istituti tecnici con 1268 interni. Al secondo posto si piazzano i licei scientifici grazie ai 1229 interni, seguiti da scienze umane con 384, classici con 370, linguistici con 302 e artistici con 212 interni. Ultimo in lista il liceo musicale con 11 interni.

Misure di sicurezza da adottare

Per un corretto esame di Stato al tempo del Coronavirus serve il rigoroso rispetto di alcune semplici ma fondamentali regole. Assicurata la pulizia quotidiana di tutti gli spazi, le aule dovranno essere ben areate. É previsto, ovviamente, il distanziamento di 2 metri tra il candidato e i commissari, così come tra i vari professori presenti. Necessario l’utilizzo della mascherina per tutte le parti in causa, ma gli studenti potranno abbassarla durante il colloquio.

Ogni istituto dovrà munirsi di prodotti igienizzanti, dunque non sono necessario i guanti. I candidati potranno essere accompagnati da una sola persona al massimo, anch’essa con mascherina rispettando il giusto distanziamento.

Il commento

Nella giornata in cui partiranno gli esami di Stato, il dirigente tecnico Usr Calabria Guido Leone ha voluto sottolineare che “in questi ultimi mesi nella nostra provincia i nostri  studenti hanno affrontato gli ostacoli che l’epidemia da Covid-19 ha posto sul loro cammino. E i complimenti vanno fatti loro per il coraggio, la compostezza e il senso di responsabilità dimostrati durante il periodo di distanziamento sociale e in questa prima fase di graduale ritorno alla normalità.

Il distacco forzato dal contatto con i coetanei – aggiunge il professore Leone - il repentino mutamento delle strategie e degli strumenti di apprendimento e, più in generale, il radicale cambiamento delle abitudini che regolavano la quotidianità prima dell’emergenza, non li ha distolti dai veri obiettivi educativi e formativi.

Un particolare ringraziamento – ribadisce il dirigente tecnico - va ai dirigenti e ai docenti che hanno affrontato con abnegazione le difficoltà emerse per la inedita e imprevedibile situazione epidemiologica e in molti casi le ha superate con slancio professionale nella direzione dell’innovazione metodologica imposta dalla didattica a distanza che anche nelle nostre scuole reggine ha saputo esprimere esperienze di eccellenza.

Certo, l’emergenza sanitaria ha scombussolato tutto e – conclude Guido Leone - non sarà facile valutarne gli effetti sui mutamenti nei meccanismi di apprendimento e nel sistema delle relazioni dentro e fuori la scuola. Una scuola già afflitta da numerosi problemi di ordine strutturale e infrastrutturale sarà  costretta da subito  a misurarsi con una vicenda traumatica e drammatica allo stesso tempo che ha messo a nudo tutto le deficienze di una sistema scolastico che, peraltro, a settembre con l’avvio del nuovo anno scolastico, si troverà di fronte una complessa quanto inedita situazione da gestire.”
 

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