La maturità 2021 è arrivata: pronti al grande esame 5802 studenti reggini
Il 16 giugno alle 8:30 partirà l'esame dei 540 mila maturandi italiani. Nella provincia di Reggio Calabria sono 5.142 candidati delle scuole statali, 282 delle paritarie e 378 esterni. L'unica prova, quella orale, è divisa in quattro fasi
I preparativi stanno per essere definitivamente ultimati. Gli studenti continuano a studiare aspettando quella data, quel giorno cruciale che rappresenta un passaggio importantissimo delle loro vite. La maturità 2021 è arrivata e nell'aria già si respira quella sensazione tipica da esame di Stato, con la speranza che sia l'ultima volta sotto le norme anti Covid.
La data segnata in rosso da tutti i maturandi d'Italia è il 16 giugno quando, alle ore 8:30, scatterà l'esame per oltre 540 mila studenti. Gli ultimi ripassi per poi confrontarsi con una prova orale che indicherà la chiusura di un percorso durato cinque anni e stravolto, negli ultimi due, dalla pandemia. Modificati i modi di "stare" in classe, apprendere e confrontarsi, ma resta invariata la volontà di compiere un passo che segnerà il futuro dei giovani, vero patrimonio del nostro Paese formati nel tempo anche e soprattutto tra i banchi.
I dati nel territorio Reggino
Focalizziamoci sui fatti di casa nostra in termini il più stretto possibile. Numeri e statistiche sono sempre indicativi nel comprendere la portata di un grande momento come l'esame di maturità. Reggio Calabria si prepara anch'essa a far vivere il colloquio orale agli studenti nella miglior maniera possibile e dovrà farlo gestendo ben 5802 candidati in tutta la provincia, di cui 5.142 delle scuole statali, 282 delle paritarie e 378 esterni.
Lasciando tranquilli i ragazzi che dovranno curare ogni minimo dettaglio per dimostrarsi all'altezza dell'esame, passiamo ai professori che saranno impegnati nel loro sempre cruciale e mai banale lavoro. A Reggio Calabria e provincia registriamo 150 commissioni e un numero chiaramente identico di presidenti che impegnano dirigenti ma anche docenti ordinari. La composizione generale prevede tutti commissari interni per un totale di 900.
Le votazioni nel 2020
Rispolveriamo la storia di studenti che già hanno vissuto il loro indimenticabile esame di Stato, anche se non dobbiamo andare evidentemente così tanto indietro per i dati più recenti. Siamo al 2020, primo anno da affrontare sotto la pandemia e i diplomati con voto 60 sono stati il 5,2%, con voto tra il 61 e il 70 il 19,1%, tra il 71 e l’80 il 22,6%, tra l’81 e il 90 il 21,0%, tra il 91 e il 99 il 16,2%, con voto 100 l’12,8 e il 3,1% dei candidati ha conseguito la lode. In Calabria la percentuale di quest’ultima votazione è stata del 3,7% rispetto all’2,6% della media nazionale. Trattasi quindi della seconda Regione a pari merito con il Molise e dopo l’Umbria con il 4%.
Una fotografia di ciò che è stato, da prendere come esempio prima di conoscere le valutazioni che verranno assegnate agli studenti di oggi.
Modalità di svolgimento e novità del 2021
Il primo grande cambiamento rispetto al 2020 - anno in cui l'intero andamento della maturità è stato sensibilmente mutato a causa dei ben noti problemi sanitari - è da registrare sotto la voce ammissioni. Tornano, infatti, le scelte disposte dal Consiglio di classe nello scrutinio finale per ammettere, appunto, gli studenti all'esame. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi non è requisito di accesso, e sono le istituzioni scolastiche a stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell'orario individuale. Si deroga anche al monte orario previsto per i percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (Pcto, ex alternanza Scuola-Lavoro), che anch'esse non saranno requisito di accesso.
Altra importantissima sfaccettatura riguarda la disposizione dei professori che tanto interessa gli studenti per capire e comprendere meglio chi si troveranno di fronte nel grande giorno. Le commissioni d'esame del 2021 sono composte da sei docenti interni più un presidente esterno.
Entrando nella fase cruciale, si parla chiaramente di come si andrà a svolgere l'esame. Qui troviamo una linea abbastanza diretta con quanto successo dodici mesi fa. Esattamente come nel 2020, il tutto riguarderà il solo colloquio orale da tenere in presenza. Nessuna prova scritta, dunque. Quattro le fasi individuate per un'ora totale come durata indicativa. Si comincerà con la discussione di un elaborato scritto, consegnato a maggio su un tema assegnato dal consiglio di classe.
Si passerà poi alla discussione di un testo di lingua e letteratura italiana, quindi l'analisi di materiali predisposti dalla commissione con trattazione di nodi concettuali sulle diverse materie e, per concludere, l'esposizione dell'esperienza svolta nei percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento. Bisognerà anche dimostrare di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell'ambito dell'Educazione civica, ma non è prevista una sezione specifica del colloquio dedicata alla materia. Il numero degli studenti che sostengono il colloquio non può essere superiore a cinque per giornata, mentre l'ordine di convocazione sarà scandito secondo la lettera alfabetica, stabilita in base al sorteggio dalle singole commissioni.
Va bene le disposizioni, la suddivisione e l'attesa, ma tutti gli studenti aspettano di conoscere un solo responso: il voto. Un numero, certo, ma capace di quantificare l'impegno e gli sforzi negli anni. La valutazione finale è sempre espressa in centesimi ed è possibile ottenere la lode. Il credito scolastico viene attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 nel quarto e fino a 22 per il quinto. Il colloquio vale fino a 40 punti.
Disposizioni anti contagio
L'atmosfera sarà quella di sempre. La sana tensione degli studenti, l'impegno dei professori e l'insegnamento quello vero a prendersi sempre la scena. Ci sarà, però, anche un'attenzione rivolta a quel protocollo anti Covid che da un anno all'altro non è mutato più di tanto. Si parla di due metri di distanza fra candidato e commissione, un solo accompagnatore per ogni studente e l'utilizzo di una mascherina chirurgica. Se ci sono quarantene (anche dei commissari), lungodegenze e per gli studenti detenuti è ammesso l'esame in video conferenza. Anche lo studente positivo al Covid potrà chiedere di svolgerlo in via telematica, eventualmente chiedendone lo spostamento.
Non resta che augurare buona fortuna a tutti gli studenti, maturandi pronti al grande confronto con se stessi e il futuro che li attende. Godersi tutti gli istanti di una giornata che verrà ricordata per sempre è un obbligo, per un momento della vita che non torna più e forma sotto tanti punti di vista.