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Martedì, 28 Novembre 2023
La visita del ministro

Valditara incontra i presidi a Reggio ma nessuno parla di dimensionamento

L'incontro del ministro con i dirigenti delle scuole calabresi in città nella sede dell'Usr è stato breve e non ha fatto emergere le problematiche di cui si dibatte da mesi

Breve ma intenso. Dopo la mattina trascorsa nella Locride con una full immersion in scuole simboliche di una comunità educativa fragile, il ministro Giuseppe Valditara come promesso ha incontrato i presidi calabresi nella sede dell'Usr accolti dalla direttrice Antonella Iunti. Il testimone studentesco dei ragazzi di Platì, San Luca e Bovalino è stato raccolto in città dai bravissimi allievi dell'istituto alberghiero di Villa San Giovanni, impeccabili nelle attività di accoglienza e catering. 

Sarebbe potuta essere l'occasione giusta per far conoscere al titolare del Mim le criticità vissute nei vari istituti, chiedere interventi e avanzare proposte, invece l'uditorio non ha risposto alle sollecitazioni dell'esponente di governo e di Simona Montesarchio e Carmela Palumbo, dirigenti di vertice arrivate da Roma per rafforzare la volontà della presenza del ministero a Reggio Calabria e nella sua provincia, definita durante l'incontro territorio "di frontiera". Timidezza anche dei rappresentanti istituzionali, dalla vicepresidente della giunta regionale con delega all'istruzione Giusi Princi al sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Paolo Brunetti, che parimenti non hanno chiesto il microfono. 

Gli impegni del ministero per investimenti, reggenze, docenti di sostegno precari e scuola a tempo pieno

Evidentemente erano state esaustive le parole del ministro a proposito di Agenda Sud, investimenti straordinari in Calabria, dimensionamento e fondi per tenere gli aperte le scuole tutto il giorno e d'estate. "I giovani - ha detto - Valditara - devono trovare nelle scuole un punto di riferimento, è inaccettabile e non dobbiamo tollerare che i ragazzi che vivono in alcune aree del paese abbiano meno opportunità di realizzazione e di lavoro degli altri più fortunati". Parole toccanti e un po' retro (l'area geografica si ritiene sia quella adatta), ma il ministro ha tenuto a sottolineare come la visita a Reggio non sia di rappresentanza bensì lasci un segno concreto, volendo lanciare proprio da una latitudine difficile ("in questa regione avete comuni con tassi altissimi di dispersione scolastica") il suo messaggio di rivoluzione. Ovvvero diffusione capillare del tempo pieno, didattica innovativa, risorse per impiegare i docenti nel potenziamento, strutture sportive. Misure specifiche oer la regione, rese disponibili alla consultazione in piena trasparenza dal ministero con tutte le cifre stanziate. L'obiettivo, soprattutto in territori come quello calabrese, è tenere i ragazzi a scuola, anche ricostruendo quell'alleanza con le famiglie che è il principale ostacolo a ogni tipo di rinnovamento. 

Valditara con i dirigenti scolastici

Dello stesso tenore l'intervento della dirigente Palumbo, che si è detta contenta dell'insistenza del ministro perché lei e la collega lo accompagnassero nella missione reggina: "E' importante vedere l'andamento della scuola nei territori e anche qui ringrazio l'ufficio scolastico per l'avvio sereno di quest'anno e l'ottimo lavoro con la copertura rapida delle supplenze". Tra le problematiche segnalate nella Locride, Palumbo ha citato le reggenze (un difetto da correggere anche a livello nazionale), a cui si porrà rimedio con il piano di dimensionamento; il turnover di dirigenti e docenti, annunciando i nuovi concorsi; e la situazione degli insegnanti di sostegno precari, per i quali è allo studio un'ipotesi che consenta la continuità didattica fondamentale per il benessere e i risultati di apprendimento degli allievi.

"Nella terra della Magna Grecia avete un grande passato, potete avere un grande futuro"

Il resto della rapida riunione, alla quale in videocollegamento hanno partecipato circa 130 presidi delle altre province calabresi, è stato all'insegna dell'entusiasmo e la commozione del ministro per i sorrisi degli studenti incontrati a Platì, San Luca e Bovalino, e per il grande impegno riscontrato in dirigenti e docenti. Che hanno ispirato a Valditara una citazione colta (la Magna Grecia) e qualche paternalismo sul Sud (non bisogna sempre lamentarsi): "Avete un grande passato, potete avere anche un grande futuro, il lamento non serve a nulla. Lo stato deve fare la sua parte e oggi è qui, ci siamo perché nelle scuole di frontiera bisogna far sentire la presenza della Repubblica italiana, capire ai cittadini che non sono soli". 

La protesta dei sindacati

In realtà, pensando all'allarme lanciato da scuole e comuni sul dimensionamento, da questo incontro ci si sarebbe aspettati prese di posizione e istanze pressanti da parte dei presidi. Ma è facile immaginare che i dirigenti che già conoscono il loro destino in quella sala non ci fossero. L'unico che ha provato a far notare al ministro che le sue dichiarazioni sembravano un po' in contraddizione con il taglio alle autonomie in attuazione è stato un dirigente di Amendolara, in provincia di Cosenza. Frenato da problemi di connessione, il preside Scibilia è stato interrotto da una brusca interruzione della riunione on line, per lasciare spazio a strette di mano, selfie e cordialità tra Valditara e i dirigenti in presenza. "Voglio stare in mezzo a voi", aveva annunciato il ministro concedendosi con affabilità ma senza perdere di vista l'orologio. Anche questo momento (a differenza della pausa ristoro che ha fatto iniziare in ritardo l'incontro) è durato poco e il ministro ha concluso la sua visita lasciando il palazzo dell'Usr dove all'esterno, per tutta la durata della riunione, è rimasto il presidio dei sindacati Cgil e Sinatas Fgu, tra bandiere e striscioni, l'ultimo avamposto contro i tagli, il precariato e la roulette russa dell'algoritmo.

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