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Venerdì, 19 Aprile 2024
Conto alla rovescia

Scuola, partono le domande di mobilità e i docenti calabresi si pensano svincolati

Dopo la conferma del blocco triennale lo slogan di Chiara Ferragni diventa virale per i tanti insegnanti neoassunti che dal Nord ambiscono a tornare nella nostra provincia

Molti docenti neoassunti - quelli più giovani e social - hanno preso in prestito lo slogan femminista di Chiara Ferragni a Sanremo adattandolo alla situazione che in questi giorni è entrata nella fase calda, ovvero le domande di trasferimento che si potranno presentare fino al prossimo 21 marzo. Così mentre la piattaforma Sidi inizia ad essere bersagliata dalle istanze, sono già virali i selfie di insegnanti che espongono sulla schiena il meme rivisitato per l'occasione. Pensati trasferita. O meglio, svincolata. 

Il problema riguarda ovviamente chi è stato assunto nelle regioni del Nord, a migliaia di chilometri da casa, e vorrebbe rientrare nel proprio territorio, una possibilità negata dal famigerato vincolo triennale. La Calabria è la regione che per l'anno scolastico in corso (2022-23) era stata tra le principali destinazioni delle domande di mobilità, che per oltre l'80% esprimevano un interesse verso Sud. Come si può facilmente immaginare, non è stato vero il contrario. 

ll decreto ministeriale 36/2022 blocca i trasferimenti per tre anni dall'immissione in ruolo, ma stavolta c'è in ballo l'attesa modifica che eliminerebbe l'obbligo di restare nella sede di assunzione. Per questo i docenti ci proveranno lo stesso: infatti, sebbene il sistema informatico rifiuti le domande che non presentano i requisiti necessari di mobilità, le istanze saranno accettate con riserva in attesa degli aggiornamenti legati alla revisione del contratto nazionale di lavoro.  

Ieri è così iniziata la passione dei docenti fuori sede, che avranno tempo fino al 21 marzo per fare domanda ma sapranno con esattezza quanti sono i posti disponibili il 27 aprile, mentre la pubblicazione dei movimenti avverrà il 24 maggio. Poco più di due mesi, durante i quali i vincolati calabresi sperano nell'abolizione dell'odiato sbarramento - in realtò con premesse poco rosee, vista la rottura della concertazione con i sindacati che ha portato il ministero a presentare, in modo sostanzialmente unilaterale, l'ordinanza 36 del 1 marzo 2023, che regolando la mobilità del prossimo anno scolastico, ha confermato il blocco senza contraddittorio. Qualche interpretazione dagli addetti ai lavori lascia intuire una precisa volontà politica per non "sguarnire" le scuole del Nord, da cui, se il vincolo cadesse, partirebbe un autentico esodo. Un vero guaio se si pensa che il rapporto tra gli studenti di due regioni esemplari del divario, Lombardia e Calabria, è impressionante: la prima conta un milione di studenti (che rimarrebbero senza insegnanti) contro i 300mila della seconda. 

Partito da un giorno il timing delle domande, non sono ovviamente ora disponibili i dati su quanti dal Nord siano interessati alle scuole calabresi e reggine. Lo sapremo alla scadenza dei termini, insieme ai numeri effettivi dell'organico. Lo scorso anno in Calabria ci sono stati 25.981 posti comuni, di cui 7.003 nella provincia reggina (la fetta più corposa dopo il Cosentino) e 4.420 posti di sostegno, di cui 1.300 nella provincia di Reggio.

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