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Il ritorno dei viaggi d'istruzione per le scuole è una missione da supereroi

Le proposte di due istituti comprensivi della città per garantire l'esperienza ai ragazzi senza pesare troppo sui bilanci delle famiglie

Dopo i tre anni del Covid i viaggi d'istruzione sono tornati, ma alla gioia per il recupero di un'esperienza indimenticabile per ogni studente si accompagna l'affanno dei bilanci familiari nell'affrontare i costi di queste attività. Nel frattempo agli strascichi della pandemia si sono aggiunte la guerra e la crisi energetica, e tanti genitori non ce la fanno, soprattutto se in casa ci sono due o più figli. Anche perchè boomer e generazione X ricordano le "gite" come eventi attesissimi dell'ultimo anno di ogni ciclo scolastico. Invece oggi si parte per destinazioni impegnative già dalla scuola primaria con relativo anticipo sul tempo di costi non programmati. Insomma tra settimane bianche, viaggi all'estero e progetti studio, le difficoltà quest'anno si fanno sentire e i presidi non lo negano.

Marisa Maisano, dirigente dell'Istituto Comprensivo Telesio Montalbetti di Modena, è riuscita a fare quasi i miracoli per garantire agli allievi della sua scuola viaggi coerenti con i programmi di studio, di livello qualitativo alto e senza spese insostenibili. "Sono esigente - dice - alle agenzie chiedo tutto, qualità, sicurezza e anche qualche sconto. Il nostro territorio è di periferia e so bene che esistono situazioni critiche, senza questo tipo di attenzione molti ragazzi rischierebbero di non poter partecipare. Certo comprendo anche la posizione di agenzie e tour operator che fanno il loro lavoro, però ugualmente chiedo che mettano una mano sul cuore e che investano soprattutto sul numero".

Le cifre che si sentono in giro, rimbalzate dalle chat delle mamme o dal vivo nei dialoghi ai cancelli delle scuole, sono oggettivamente alte. "E' tutto più caro - conferma la dirigente - perché sono aumentate le spese energetiche e gli alberghi ne risentono per illuminazione e riscaldamenti, così come i pullman per il gasolio, anche per questo sono soddisfatta di come siamo riusciti a contenerci". Ma se non si riesce a stare nel budget bisogna rinunciare: "Avevamo pensato a un viaggio bellissimo, quattro giorni tra Monaco, Montecarlo, Nizza a Cannes a 500 euro, secondo me una cifra molto conveniente, ma era comunque troppo caro per la maggior parte delle famiglie e non se n'è fatto nulla". Le proposte approvate sono invece tre pernottamenti in Sicilia per 195 euro, tre in Puglia per 280 e tre in Umbria per 337. "Abbiamo fatto il possibile per non andare oltre - continua la dirigente Maisano - io sono convinta che la scuola pubblica debba dare le stesse opportunità a tutti e in questo dalla mia scuola sono arrivati alcuni esempi di solidarietà molto belli, in una classe generosa i genitori hanno deciso di autotassarsi per garantire la partecipazione di chi non avrebbe potuto permetterselo. Purtoppo casi simili esistono in ogni classe e anche se la scuola volesse prevedere alcune gratuità non sarebbe possibile farlo per tutti".

Un tema molto dibattuto (e attraversato da polemiche) è la voce dei costi extra. Si parte avendo versato una somma e poi spuntano fuori visite, spettacoli o entrate in musei e monumenti da pagare a parte. "Un imprevisto può capitare - ammette Marisa Maisano - ma credo che bisogni essere ragionevoli anche da parte dei genitori, che spesso sono incontentabili. Sette anni fa, in un viaggio a Ravenna nel preventivo ci sfuggì la visita della tomba di Dante e ovviamente come si faceva a non portare i ragazzi? Qualcuno però non poté vederla perché quei pochi euro necessari non erano stati previsti e la famiglia non accettò... mi sembra assurdo. Da parte nostra - aggiunge - stiamo sempre attenti a non aggiungere altre spese, ad esempio in Umbria porteremo i ragazzi a visitare la rinomata azienda di maglieria cashmere Cucinelli nel borgo di Solomeo, un'esperienza nuova e a costo zero che permette di vedere dal vivo il funzionamento di un'impresa". 

I fondi Pnrr permettono alle scuole l'opzione più rapida degli affidamenti diretti per i viaggi di istruzione, "ma io continuo a fare bandi - conclude Maisano - in modo da poter valutare diverse proposte ed evitare che qualche genitore che lavora nel settore si inserisca non sempre in modo conveniente e qualitativo per la scuola... purtroppo capita".

All'Istituto comprensivo Vitrioli-Principe di Piemonte la dirigente Marina Morabito preferisce non indicare cifre perché la programmazione dei viaggi d'istruzione è ancora in corso. "Forse ci siamo mossi in ritardo – dichiara - ma stiamo avendo problemi a ricevere i preventivi, alcuni che ci sono arrivati sono davvero esosi. Da parte delle famiglie però non ci sono richieste particolari, anzi sono loro a chiedere certi tipi di viaggi e noi ci atteniamo alle destinazioni concordate in sede di consiglio di istituto". La posizione centrale della scuola fa la differenza: "E' vero - aggiunge Marina Morabito - ma devo dire che c'è anche una rete di sostegno reciproco interna, che non passa neanche dalla scuola. Quando veniamo a conoscenza di una situazione di disagio economico interveniamo aiutando queste famiglie, sempre nella massima privacy, ma spesso non lo sappiamo perché si attiva un aiuto in autonomia all'interno delle stesse classi".

Senza entrare nel merito dei costi non ancora definiti, all'Ic Vitrioli-Principe di Piemonte le quinte della primaria andranno in Sicilia, le prime medie a Siracusa, le seconde medie in Puglia e le terze medie a Roma (meta che però non ha avuto sufficienti adesioni). E dalla dirigente Maisano apprendiamo di un altro aspetto problematico dei viaggi d'istruzione post Covid. "Dopo questi anni in cui i viaggi non si sono fatti c'è un comprensibile boom di richieste da parte delle scuole e questo rende complicato trovare un preventivo vantaggioso. E poi molte strutture non si rendono disponibili per le scuole perché con i contributi hanno fatto lavori importanti di ristrutturazione e non sono favorevoli ad ospitare gruppi numerosi di studenti". 

Nella scuola secondaria di secondo grado il disagio si acuisce il tradizionale viaggio d'istruzione pre-maturità delle quinte. Intoccabile e soprattutto all'estero, ovvero in areo. Francesco Praticò, dirigente del liceo delle scienze umane Tommaso Gullì e reggente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci dice: "Il volo è la voce che ha avuto un maggior incremento e questo ha causato una minore partecipazione ai viaggi dell'ultimo anno, il numero non è quello a cui eravamo abituati. Per il resto però le famiglie hanno dato una buona adesione e siamo riusciti a organizzare tutti i viaggi che erano previsti".  Secondo Praticò, l'aumento dei preventivi dei viaggi d'istruzioni è circa del 20-25% rispetto al periodo precedente al Covid. "La difficoltà esiste - continua - e l'abbiamo notato. Dipende dalle criticità del mercato e dalla crisi economica vissuta dalle famiglie, ma ugualmente abbiamo creduto in queste proposte importanti all'interno del percorso scolastico e le abbiamo portate avanti anche intervenendo con fondi della scuola o con agevolazioni nei casi in cui c'erano situazioni particolari". Nessun annullamento dunque ed è rimasta intatta anche la durata classica di almeno tre pernottamenti: per i maturandi di Gullì e Da Vinci - quelli con i costi maggiori - le famiglie hanno comunque deciso di fare un piccolo sforzo per garantire ai figli questa importante tappa della vita scolastica. 

Il rincaro dei viaggi d'istruzione è comune a tutta Italia i molti genitori stanno facendo appello al ministero per richiesta di fondi specifici, rateizzazioni dei costi e una modalità PagoPa senza commissioni. Quello che è accaduto con il Covid rende però guardinghi riguardo eventuali defezioni dell'ultima ora con conseguente perdita dei soldi già pagati. Le scuole stanno proponendo, con l'aggiunta di pochi euro, assicurazioni che consentano il rimborso ma pochi genitori le sottoscrivano. Con l'auspicio, una volta fatto lo sforzo, che si parta - è davvero il caso di dirlo - a tutti i costi.

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