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Conoscete l’“Abyss Day”? Ecco quando vedere le creature abissali dello Stretto

Dalla spiaggia degli abissi alle curiosità su queste mostruose creature che abitano i fondali

Lo Stretto è uno straordinario scrigno di biodiversità che non smette di stupire con i suoi tesori nascosti, tra questi ci sono i pesci abissali piccole mostriciattoli dei fondali che sono in grado di illuminarsi autonomamente grazie a cellule “speciali”. Nascosti nella profondità di questo angolo di paradiso quando escono allo scoperto?  

Tra forti correnti e  vortici è possibile vedere queste creature spiaggiate in determinati periodi dell’anno e soprattutto in determinati luoghi. La giornata perfetta è l’Abyss day che arriverà il  21 marzo e l’area interessata reggina è quella tra Cannitello e Punta Pezzo, in quella che viene definita la spiaggia degli abissi, per quanto riguarda la sponda messinese i pesci abissali si possono trovare nella spiaggia tra Ganzirri e Capo Peloro.

E’ tutta una questione di correnti e non si esclude che ci si possa imbattere in questi misteriosi mostriciattoli in altri periodi dell’anno. Come spiegato dal dottor  Angelo Vazzana, fondatore del Museo di Biologia Marina e Paleontologia di Reggio Calabria e studioso dell’idrodinamismo dello Stretto.

Questi vivono negli abissi più bui e profondi a partire da 200 fino a 1500 metri e risalgono in superficie perché spinti dalla forza della risalita delle acque profonde (“upwelling”) quando soffia il Maestrale sulla costa villese o lo Scirocco sulla costa messinese.

Le peculiarità delle correnti dello Stretto, dovute anche alla conformazione dei fondali e della costa e alla forza idrodinamica che si alterna notoriamente ogni sei ore (correnti di “montante” e di “scendente”) influiscono addirittura sul microclima dell’area sud del reggino e della costa ionica con azione mitigante, oltre a regalare nei pressi di Punta Pezzo e di Ganzirri numerosi spettacoli naturali unici al mondo, connessi allo scontro e la sovrapposizione tra le correnti e fortemente connessi alla storia e alla ricca mitologia greca dell’Area dello Stretto. 

Ma quali sono i più particolari? L’esperto Vazzana, che studia da anni il fenomeno e che organizza l’Abyss day con professionisti del settore, ha più volte fotografato gli abitanti degli abissi fornendo caratteristiche dettagliate sul loro aspetto terrificante: tra le numerose tipologie  esistenti abbiamo il pesce ascia d’argento, il pauroso Chauliodus skyllae che sembra un drago marino e che riporta al mito di Skilla menzionato addirittura nell’Odissea, il più raro da trovare è senza dubbio il Batofilo di Gerrimo lucente e nero con denti particolari e ancora la “Bocca spinosa” (Genostoma denudatum) e la splendida e innocua medusa blu “Barchetta di San Pietro o di San Giovanni” (Velella velella).
 

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