rotate-mobile
Street art

C'è anche Il ballo d'estate sui muri del Supercinema Orchidea a completare il trittico di denuncia sociale

Gli scatti firmati dall'artista Lbs

Sui muri dello storico Supercinema Orchidea spunta “Il ballo d'estate”. Ennesima opera di denuncia sociale di street art  firmata Lbs (alias Bruno Salvatore Latella) che completa il  trittico artistico “Eterno Eden” composto dalle due opere “Adam’s Fall” e “Eva’s Spring" presentati  il 5 aprile.

Il luogo scelto non è casuale, anzi ha una forte importanza simbolica legata alla tematica dell’opera. L’artista ha posto i suoi manifesti di street art sulle bacheche che si trovano all’esterno dell’edificio, dove al tempo si affiggevano le locandine dei film e ha ridato così voce a un luogo pubblico ormai degradato, come se presentasse un film tutto nuovo. Il film è quello di un Adamo e di una Eva, il cui incontro non riporta al testo biblico, ma racconta una storia bugiarda. Quello che fa il cinema con la sua potenza evocativa, Fellini parlava del cinema come lo strumento “bugiardo” che può entrare in competizione con Dio, uno strumento capace di cambiare metafisicamente l’idea, la coscienza e la visione delle cose tramite il mezzo audio visivo.

Le opere sono: The Summer Dance: Terza opera del trittico, The Summer Dance chiosa con la stagione estiva sempre sullo sfondo dell’Eden, tema predominante in cui si dipanano le allegorie e si intrecciano simbolicamente, con inconsueto capovolgimento, i protagonisti di una genesi contemporanea, in cui Adamo tenta disperatamente di corrompere Eva nella propria perdizione che, con allusiva indifferenza, lascia l’uomo nella sua dimensione di oblio, rappresentativo di un inconsapevole condizionamento, quello del maligno, frutto delle imposizioni sociali del nostro tempo. E la stagione rigogliosa degli amori si declina come una cocente disillusione, il termine ultimo di un rifiuto - “This is not summer” è quanto impresso sulla pergamena che reca con sé Eva. La Speranza prosegue indisturbata il suo cammino attivo in un indefinito spazio segnato dal degrado e dall’incuria, dirigendosi verso “la libertà è solo una vuota parola” in cui, appunto, il vuoto, il non essere, stringe nella morsa del suo giuoco la libertà dell’individuo. “Se una notte di giugno potesse parlare, probabilmente si vanterebbe di aver inventato il romanticismo” (Bern Williams).

Adam’s Fall: in un triste autunno e in un tenebroso Giardino dell'Eden, spicca un Adamo contemporaneo, vestito con un bellissimo e sfarzoso abito dorato ancora fresco di cartellino di “acquisto” che ha in mano il famoso frutto dell’Eden e dimostra attraverso le sue lacrime di sangue e verità che forse il “problema” non fu creato dalla donna. Sullo sfondo una porta chiusa senza maniglia, una porta che rimarrà sempre serrata.

Eva’s Spring: in una beata primavera e in un fantasioso Giardino dell'Eden dal contesto primaverile e grazioso, spicca un’Eva contemporanea, vestita anche lei con un bellissimo e sfarzoso abito dorato ancora fresco di cartellino di “acquisto”, in mano un canarino, simbolo della sopravvivenza, la forza e la speranza nella completa prigionia. Sullo sfondo anche qui una porta chiusa, una porta che potrebbe aprirsi o forse no.

Le tre opere sono le contraddizioni, come la “vuota libertà” sociale, fuori e dentro di noi affisse su antiche bacheche di un cinema che è memoria collettiva e che dovrebbe essere salvato dall’incuria e sulle bacheche della nostra anima, perché sapere sopportare la contraddizione è segno di grande civiltà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

C'è anche Il ballo d'estate sui muri del Supercinema Orchidea a completare il trittico di denuncia sociale

ReggioToday è in caricamento