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Tradizioni reggine, a Natale i bambini del passato giocavano con le nocciole e il "bannu"

Diversi anni fa, quando nel mondo non esisteva la tecnologia che c'è adesso, i piccoli reggini praticavano un semplice gioco con le nocciole. Confartigianato Reggio Calabria ha ricordato questa abitudine locale, pubblicando un post sui social

I tempi cambiano e con essi anche gli usi e i costumi del territorio. Mentre adesso le festività sono spesso contraddistinte dallo scambio frenetico di regali, un tempo i bambini reggini giocavano in modo semplice con i piccoli mezzi che avevano a disposizione. 

Tra questi - nel periodo natalizio - venivano utilizzate le nocciole, messe una sopra l'altra per creare delle sorta di piramidi da colpire. Quando si era piccoli, insomma, bastavano poche e semplici mosse per divertirsi e consolidare i rapporti tra le persone. 

Il ricordo di questa usanza è stata recentemente proposto da Confartigianato Reggio Calabria sulla propria pagina facebook.  

Il post sui social

"Si tratta di un gioco scomparso ormai da anni. - Si legge sul profilo ufficiale dell'ente - Quando non c'erano le tecnologia e i soldi, i ragazzi si divertivano lo stesso e la vita non era scandita dalla pubblicità e dal consumismo".

"Si iniziava creando dei castelli con le nocciole. - Prosegue - Ogni giocatore ne utilizzava quattro: tre formavano la base ed una - invece - la torretta".

"I castelli potevano essere formati in linea retta o sfalsati. Poi si stabiliva la distanza e il primo lanciatore che tirava ai castelli, utilizzava una nocciola che veniva chiamata bannu".

"Si vinceva quando ogni castello veniva distrutto. In genere si giocava all'aperto".

"Anche in questo gioco c'era chi tentava di avvantaggiarsi: il primo vantaggio era conferito al giocatore che aveva il bannu più grosso; poi  c'era il trucco di appesantirsi il bannu facendo dei forellini per inserire dei pallini di piombo piccolissimi. Questo perchè la differenza la facevano prima la mira e poi il peso del bannu. - Conclude Confartigianato - Intere generazioni si divertivano così". 

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