Oggetti smarriti? Dall'intuizione di tre reggini un gruppo social di successo
Nato da quattro mesi ha già conquistato il popolo di Facebook. Tutto pensato ad hoc dalle categorie alla normativa per creare un network che coinvolge ben 29 gruppi territoriali in totale
Hai trovato un oggetto e non sai come riconsegnarlo al legittimo proprietario? Hai perso qualcosa e vorresti ritrovarla in modo semplice e veloce? Niente paura in città c’è la soluzione social a portata di click: il gruppo Facebook oggetti rinvenuti/smarriti Reggio Calabria, che consente agli utenti di postare il proprio annuncio e di farlo girare in ben 29 gruppi territoriali appartenenti a diverse aree della città e non solo ( c'è anche Villa San Giovanni), creando una vera e propria catena di Sant’Antonio virtuale.
Una soluzione social che deriva dall’inventiva di tre giovani ragazzi reggini, Simone Macheda e Diego Lo Giudice e- commerce manager (nella prima foto) e Christian Zuin. fotografo professionista droni. Si è creato un vero e proprio network di gruppi virtuali che attraverso un collegamento efficace mette in contatto migliaia di utenti e che rappresenta un ulteriore valore aggiunto ad una realtà territoriale in cui di fatto non esiste un ufficio oggetti smarriti istituzionale.
Una vetrina che conta dalle 10.000 alle 20.000 vistualizzazioni grazie ai post veicolati: “Non abbiamo alcuna intenzione di sostituirci agli enti istituzionali – precisa Simone Macheda - il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le persone a restituire gli oggetti o a portarli agli organi di competenza. Cerchiamo di far ritrovare agli utenti gli oggetti che hanno un valore affettivo e il cui smarrimento non viene spesso denunciato".
Un gruppo social creato ad hoc in cui si opera facendo riferimento alla normativa vigente in materia e in cui sono contenuti i link istituzionali di riferimento per sapere cosa fare in caso di perdite all’interno di autobus, linea ferroviaria e aeroporto: "Abbiamo creato una catena social. La nostra mission- continua Simone- è quella di essere un ausilio non di sostituire gli organi proposti”. Un gruppo con tanto di categorie: chiavi e chiavi auto, indumenti,auricolari, bracciale,fede nuziale, orecchini, portafogli. Niente dati sensibili su carte di credito, documenti e targhe, sono consentite solo le segnalazioni. Presente anche nella sezione file del gruppo un Pdf scaricabile per dare consigli utili e contenente cenni sulla normativa.
Una realtà virtuale che rappresenta una finestra attiva nel mondo reale creata nel dicembre 2020 e che conta 3032 membi senza contare tutto il resto di soggetti che interagisce attraverso gli altri gruppi e i collegamenti con i gruppi WhatsApp con i comitati di quartiere. A rivolgersi al gruppo persone dai 25 ai 55 anni.
Ma in questo anno quanti oggetti sono stati consegnati nelle mani dei proprietari? “Sette gli oggetti restituiti- continua uno dei fondatori-- si perdono per lo più chiavi di casa o della macchina” . Tra gli oggetti rinvenuti anche una borsa rubata che è stata ritrovata senza soldi ma con i documenti, tra i ritrovamenti più curiosi una scarpa di bambino riconsegnata grazie alle 12.000 visualizzazioni, alcuni post hanno superato i 29mila click. Attivate inoltre campagne promozionali grazie anche alla collaborazione del comico Pasquale Caprì per far conoscere il gruppo ad utenze più ampie.
Il social network può fare la differenza se usato bene: “Bisogna saperlo usare facendo riferimento a tre elementi: portare contenuti veritieri, fare rete e riuscire a trattare argomenti inerenti alla tematica. L’unione fa la forza, vogliamo essere un faro di speranza per i reggini perché le persone oneste esistono ancora”, conclude Macheda.