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Il miracolo di San Rocco, la storia del prodigioso evento accaduto nel 1852

"San Rocco suda per tutto il corpo, San Rocco ha fatto il miracolo" affermavano le persone, che assistettero all'incredibile evento

In data odierna (27 gennaio) a Gioiosa Ionica ricorre l'anniversario del terremoto verificatosi nell'anno 1852 e del conseguente miracolo attribuito a San Rocco. Di seguito viene riportato uno stralcio del verbale sottoscritto dal Regio Giudice Carbone, dal notaio Catalano, dall'Arciprete Pellicano Spina, dal sindaco barone Giuseppe Macrì, dal barone Linares, dal capo urbano Domenico de'Baroni Ajossa, e da molti cittadini presenti. 

Il racconto del miracolo

L'alba del giorno 27 gennaio dell'anno 1852 giunse in mezo a timori e speranza: atteso la notte antecedente le ore tre e mezzo ci traballò potentemente sotto i piedi la terra, che però la desolata e devota popolazione se la passò in mezzo alle pubbliche vie con fuochi ed alte preghiere, ed a piccoli crocchi, or qua or là, imploravano l'intercessione  del nostro protettore Santo Rocco presso Dio Ottimo Massimo, onde si degnasse sospendere i flagelli dell'ira sua; in una parola era un andare e venire, era una scena commovente che di un anima accordo e fiducia ripetea: "San Rocco ci canzerà  da sovrastante flagello del tremoto". 

In questa consolante speranza si stava la sbigottita popolazione; quando s'intese un grido di giubilo e generale letizia, che in men che il dica, percorse tutte le orecchie: "San Rocco suda per tutto il corpo, San Rocco ha fatto il miracolo". 

E qui lo squillo dei sacri bronzi suona a distesa, ed annuncia al popolo fidente che San Rocco ottenne la grazia del Signore. 

Fra i primi ad accorrere nella chiesa parrocchiale fu il capo urbano Sig. Domenico de'Baroni Ajossa, il quale facendosi strada in mezzo ad un gremito pubblico giunge finalmente alla presenza del S(anto) e che vede? Vede! e chi può ridirlo senza prorompere in pianto, tutto il S. Corpo grondante di sudore da capo a piedi, meno le vesti. Vede! tutt'i credeti fedeli col cotone in mano, che ardentemente desideravano avernelo bagnato, e più se ne porgea, più gli raccoglieva, e non appena s'astergeva altro dal S. Corpo ne  scorreva a guisa tale, e tanto pronunziato da consumarsipiù rotoli di cotone, e sempre bagnato dal S. sudore. E' particolarmente poi osservabile che le dita della mano dritta del nostro glorioso S(anto), gocciolavano sudore, e cadendo sul sottoposto cagnolino, l'anzidetto signor Ajossa raccoglieva e il buon sacerdote don Saverio Greco conservava e piangeva. 

Il gran miracolo ebbe principio nel giorno 27 gennaio, alle ore19 circa, e durò due ore e mezza senza interruzzione scorrendo visibilmente ad occhio nudo. Avvi di più dalla gamba sinistra del nostro Santo scorreva il sudore per quanto essa era lunga, in guisa che il signor Ajossa ne conserva gelosamente il fazzoletto intriso nel medesimo.

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