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VIDEO| Restauro in acqua? Si può, ecco le immagini inedite dell'antica Kaulon sommersa

Insieme ai subacquei alla scoperta di meravigliosi gioielli archeologici

Immagini cariche di fascino a Monasterace per i resti dell'antica Kaulon e le meraviglie dell'area archeologica sommersa. Tutta la bellezza del restauro in acqua emerge nel video pubblicato di recente su YouTube dal Segretariato regionale MiC per la Calabria, che vede al lavoro i subacquei impegnati nella catalogazione dei reperti sommersi e nel restauro dei reperti archeologici in ambiente sommerso prima, durante e dopo il restauro. Un inedito viaggio nell'antica città sommersa alla scoperta dei suoi gioielli nascosti.

"Il Mediterraneo è un immenso archivio e un immenso sepolcro e continua ad essere un mito unificatore, un mito dell’universalità e del pluralismo, che ha da sempre la forza di superare ogni frontiera, persino i suoi propri confini mediterranei. È la mappa della nostra storia dal mondo greco a tutte le civiltà che ci hanno attraversato.

Dal 2018 in Calabria il ministero della Cultura promuove e organizza interventi di tutela, conservazione  e valorizzazione  di archeologia subacquea, con sempre più rinnovata attenzione da parte dell'opinione pubblica. Del subacqueo conosciamo soltanto il 20 per cento nel mondo e il mare copre circa i 72 per cento della superficie terrestre", come riporta la pagina Facebook del Segretariato regionale del MiC per la Calabria.

Ricordiamo, inoltre, che sono cominciati anche i lavori per la valorizzazione del Parco archeologico dell’Antica Kaulon, il soggetto attuatore dell’interventi è il Segretariato regionale del MiC per la Calabria. Insomma nuova vita all'antico sito in superficie e sott'acqua. 

Antica Kaulon sito Mic Calabria

Ma qual è la storia di questa città?" A Monasterace presso il promontorio di Punta Stilo - si legge nel  sito Mic Calabria - l’archeologo Paolo Orsi identificò nel 1891 la colonia greca di Kaulonia fondata dagli Achei tra la fine dell’VIII e i primi del VII secolo a.C., un territorio già abitato dai Bruzi antico popolo di stipe italica, inserito nelle più antiche rotte di frequentazione delle coste meridionali della penisola.

Gli Achei avviarono il processo di strutturazione e monumentalizzazione della città. L’insediamento urbano della polis è definito dalla cinta muraria di cui si conservano lunghi tratti e che delimita ad Est un’ampia area urbana ubicata sul mare e piega poi verso l’interno includendo un’area collinare.

La città conobbe un primo periodo di prosperità economica e commerciale tra la fine del VI e l’inizio del V sec. a.C. grazie allo sfruttamento delle risorse del territorio, quali le riserve boschive e delle risorse minerarie che le consentirono anche di coniare moneta propria in argento al pari delle maggiori colonie magnogreche.

Tuttavia, militarmente debole e compressa tra le due potenti e rivali polis di Crotone e Locri, Kaulonia non fu in grado di durare a lungo come stato autonomo: nel 389 a.C venne assoggettata a Locri. Da questo periodo di declino si risollevò in età ellenistica (seconda metà del IV sec. a.c.- II sec.a.C). Si ridisegna quindi un nuovo impianto urbano. Ciò trova riscontro nel rinvenimento di abitazioni con lussuose pavimentazioni musive, la “casa del drago” e delle terme pubbliche, dette di Nannon, caratterizzate da intonaci dipinti e da pavimentazioni musive di eccezionale pregio artistico. Il definitivo declino della polis è legato alla spedizione di Pirro contro i Romani.

Nel corso del IV-V sec. d.C. gradualmente gli abitanti abbandonarono il sito. Le prime campagne di scavo furono condotte da Paolo Orsi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Seguì un lungo periodo di silenzio interrotto nella seconda metà del secolo scorso e dagli anni ’80 le indagini archeologiche riprendono in modo programmatico con la collaborazione di importanti istituti universitari italiani e stranieri che affiancano la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria".

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