Quando si fa rete e la voglia di ricominciare è più forte del resto anche l'impossibile diventa possibile. Ne è la prova tangibile il pasticcere reggino Sebastiano Caridi che durante  l'alluvione che ha martoriato l'Emilia Romagna ha visto la sua sede professionale di Faenza, invasa da acqua e fango e le speranze che potesse riaprire erano davvero poche, come ha annunciato in un primo momento nei social in preda alla disperazione: "Sono a pezzi, non ho più nulla e il mio pensiero è anche per le famiglie dei 45 lavoratori della mia azienda, perché davvero non so come potrò riuscire a riaprire".

Messaggio che ha messo in moto la macchina solidale non solo attraverso amici e non che hanno deciso di dare una mano aiutando lo chef a ripulire il locale ma anche attraverso la rete dei social. Avviata anche una raccolta fondi dalla pasticcera Silvia Federica Boldetti.

A non tardare  infatti l'annuncio social che tutti stavano aspettando: "Faenza stiamo tornando, il merito è solo vostro per l'aiuto mentale, fisico ed economico che mi date. Grazie", ha scritto il 35enne reggino in un post accompagnato da una foto che ritrae  un cappellino sporco di fango, simbolo della catastrofe che ha sconvolto un territorio che non vuole e non può arrendersi.

Pubblicato anche un video di ringraziamento da parte del pasticcere: "Voglio ringraziare ogni singola persona che è venuta qui a darmi una mano a darci una mano. E' stato quasi un divertimento più che un lavoro. Abbiamo fatto dei passi grandissimi". Entusiasmo e sorriso negli occhi per  l'eccellenza reggina che nel 2015 ha vinto il talent show di RaiDue "Il più grande pasticcere".