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VIDEO| E' tempo di Agnelli pasquali, immancabile tradizione dalle radici lontane

Segreti e curiosità svelati dal maestro pasticciere reggino Lillo Giordano

Dolci, piatti tipici e golosità di altro genere, ma a Reggio Calabria che Pasqua sarebbe senza  "u gneddu pascali", ovvero l'agnello pasquale?

A svelarci i segreti di questo pezzo della tradizione pasquale meridionale, il maestro pasticcere Lillo Giordano. Direttamente dal suo laboratorio, Giordano nel periodo pasquale prepara gli Agnelli con un marzapane, molto ricco di mandorla e poco zucchero che va riposto nella formina e dopo essere modellato vanno curati i dettagli: dalla definizione delle orecchie, agli occhi e alla bocca e a tutti quei particolari che rendono questo dolce un'opera d'arte bella da vedere e buona da mangiare.

Ricordiamo che gli agnellini incarnano la resurrezione di Cristo: "L'Agnello pasquale - come afferma Lillo Giordano - è una tradizione antica e storica di Sicilia e Calabria che viene portata avanti dall'arte pasticcera".

L'usanza degli agnellini di marzapane

Insomma, gli agnellini pasquali che abbondano in questo periodo nelle vetrine delle pasticcerie locali sono un peccato di gola irresistibile, ma qual è la loro origine?

Questa usanza dalle radici lontane è nata in Sicilia e precisamente nel Collegio di Maria del quartiere Baita di Favara in provincia di Agrigento, dove le suore diedero inizio alla tradizione di confezionare questi dolci realizzati all'interno di formine di gesso a forma di agnellino.

La scelta dell'agnello è legata alla volontà di  simboleggiare l'emblema pasquale di resurrezione per eccellenza: l'agnello. Questo può essere guarnito in diversi modi e ne esistono delle golose variabili e viene spesso decorato con simboli religiosi.

(musica video by FASSounds from Pixabay)

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