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"Abbiamo preso un pinguino", il video di alcuni pescatori diventa virale

Le immagini sono state registrate con ogni probabilità a Bovalino, luogo in cui una gazza marina ha abboccato all'amo di alcuni pescatori locali

È diventato virale il video, girato con ogni probabilità a Bovalino, che ritrae un pescatore amatoriale intento nel portare a riva un raro esemplare di gazza marina (alca turda). Si tratta di un uccello marino che vive e nidifica nei freddi mari del Nord Europa, e di cui in questi giorni si stanno verificandto numerosi quanto straordinari avvistamenti, dalla Liguria a Napoli sino alla Sicilia. 

Nel breve filmato in oggetto, il pescatore - pur accorgendosi di avere preso all'amo un uccello (erroneamente ritenuto un pinguino) - piuttosto che liberarlo immediatamente e consegnarlo al centro di recupero più vicino allertando le autorità, ha pensato fosse più “opportuno” lasciare il povero animale appeso con l’amo conficcato nella carne, facendolo dondolare. 

Si tratta di un episodio molto grave che testimonia la gravità dell’impatto delle attività umane in natura, soprattutto quando sono effettuate in maniera amatoriale da persone non sufficientemente formate. Abbiamo già attivato il nostro ufficio legale per porre in essere ogni attività necessaria ad identificare il soggetto resosi responsabile di un evidente maltrattamento. Ricordiamo inoltre che bisogna avere molta cautela nell’entrare in contatto con specie selvatiche, soprattutto migratrici, in quanto possono essere vettori di patologie come l’influenza aviaria.  

In aggiunta, è necessario tenere sempre in considerazione l'impatto della pesca ricreativa. Infatti, purtroppo, questo tipo di attività, sempre più diffusa, aumenta i casi di bycatch (cattura accidentale) di specie non target, spesso considerate protette, come in questo caso la gazza marina. Pertanto, risultano quantomai necessari un monitoraggio e controllo della pesca sportiva su scala nazionale e azioni sensibilizzazione al fine di ridurre il verificarsi di tristi episodi come questo. Ogni anno circa 200mila uccelli marini finiscono vittima dei sistemi di pesca (professionale) non selettivi.

Stiamo assistendo a fenomeni sempre più rari, veri e propri messaggi di allarme lanciati dalla natura: dalla siccità agli incendi fino alla nidificazione degli uccelli in periodi dell’anno inconsueti o alla presenza di specie animali in aree nelle quali la loro presenza non era conosciuta, come i pesci tropicali nel mediterraneo. Questi segnali devono servire ad aumentare la nostra attenzione e sensibilità ed indurci ad adottare ogni misura per riportare la natura in uno stato di equilibrio e salute. Al contrario, spesso ci limitiamo a prender in mano un telefono prendendoci gioco anche di animali rarissimi.

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