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Il Redentore sull'Aspromonte: la storia della statua di Francesco Jerace

La celebre opera è attualmente innevata a causa delle condizioni metereologiche di questi giorni. La statua venne realizzata dall'artista nato a Polistena

Nella giornata di ieri (24 gennaio), l'account ufficiale della Confartigianato Reggio Calabria ha diffuso sui social la storia della statua del Redentore, oggi imbiancata dalla neve dell'Aspromonte.

"Essa fu posta a Montalto nel 1901 per festeggiare il Giubileo del 1900 - Si legge nel post pubblicato su facebook - Per l'occasione, il Vaticano decise di realizzare 20 statue e collocarle nelle cime più alte d'Italia. - Prosegue - Quella posta in Aspromonte fu una delle venti, e venne creata dal maestro Jerace. - Conclude - L'opera venne purtroppo distrutta due volte a causa di alcuni eventi atmosferici, per poi essere ricostruita". 

Tra i commenti in risposta al post compare anche quello di un utente della rete, che offre alcune specifiche informazioni in merito alla questione: "La statua in bronzo, opera dello scultore Francesco Jerace, fu eseguita a Roma dalla ditta Rosa e Zanosio. Venne - poi - trasportata in pezzi a dorso di mulo, tra mille difficoltà da Delianova a Montalto, e - su un terreno donato dal Barone Stranges di San Luca -  fu inaugurata dal cardinale Portanova. Il  pellegrinaggio durò in totale 4 giorni, con sosta a Cardeto e Polsi".

Chi era Francesco Jerace

Francesco Jerace nacque a Polistena il 26 luglio 1853 e morì a Napoli il 18 gennaio 1937. E' stato un pittore e scultore italiano, esponente della scuola napoletana a cavallo del 1900.

Francesco Jerace, ritratto di Alfonso Frangipane. (Foto wikipedia.org)

Tra le sue citazioni più note, compare la seguente affermazione sulla sua terra di origine: "Patisco d'amor patrio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato, mi cruccio dell'abbandono in cui siamo caduti e tenuti…e specialmente cerco di far apparire nobile, grande e bella la nostra Calabria, anche quando è giustamente accusata".

Jarace lasciò la provincia di Reggio Calabria nel 1869, dove era seminarista, per trasferirsi a Napoli dallo zio Vincenzo Morani. Successivamente entrò all'Accademia di belle arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista. Qui iniziò la sua carriera di pittore e di scultore.

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