Periferie in totale abbandono e "istituzioni assenti"
Periferie piegate dall'incuria versano, da nord a sud della città, in uno stato di totale abbandono. Il grido di allarme e desolazione arriva da un cittadino reggino di Pellaro che ha inviato alla nostra redazione una segnalazione che pubblichiamo integralmente.
"Invito all’Amministrazione comunale lo stereotipo termine periferie non deve essere considerato parti fragili delle città. Reggio Calabria, ancora una volta dobbiamo mettere in evidenza il totale abbandono in cui riversano le periferie, un periodo così lungo di inerzia da parte dell’Amministrazione comunale è davvero inspiegabile e non può essere più tollerato.
Le periferie sono le memorie storiche di ogni città, una buona amministrazione sa dare soluzioni e sa risolvere i problemi, le periferie sono parti fondamentali, investire su di loro significa migliorare tutta la città, devono essere risolti i problemi vecchi e nuovi. Per avvicinare le nostre periferie alla città servono quindi progetti, investimenti e tante persone di buona volontà che lavorano per migliorare la qualità della vita dei residenti.
Più volte sono stati richiesti interventi, nel quartiere più popoloso della città di Reggio Calabria, Pellaro, per la riparazione delle perdite d’acqua e del rifacimento del manto stradale, che in diversi punti versa in condizioni di completo abbandono e costituisce un serio rischio per la circolazione sia degli autoveicoli che per i pedoni.
Oggi le istituzioni sono assenti, oggi la lista è interminabile di strade e vie disseminate su tutto il territorio
sono piene di buche profonde e perdite d’acqua, con l’avvicinarsi dell’estate lo spreco del dell’oro blu, genera ripercussioni gravi per i cittadini.
Come fa l’attuale Amministrazione comunale a non essere a conoscenza del totale abbandono, dopo tutte le segnalazioni e i reclami della gente comune? Vedere lo scempio sul nostro territorio non adeguatamente valorizzato, con l’inizio delle belle giornate, visto che tanta gente è invogliata dopo i lunghi periodi di lockdown a causa della pandemia a fare belle e salutari passeggiate, orbene, purtroppo, le passeggiate non sono né belle né, tanto meno, salutari.
Tutte le strade sono in totale stato di abbandono: buche enormi, erbacce, rifiuti incontrollati “adornano” le nostre vie, ricordo che in prossimità della zona del Lume, si trova ancora in stato di abbandono un’opera, simbolo del piccolo paese, da anni oggetto di critiche, ma anche di proposte: l’arco di Nesci.
Dove sono finiti i finanziamenti di cui si è sempre parlato, utili alla ristrutturazione di un’opera storica così importante per i cittadini di Pellaro? L’Amministrazione comunale, dovrebbe fare chiarezza sullo stato di abbandono di tale opera, ponendola in condizioni di totale sicurezza considerando che la stessa, potrebbe, da un momento all’altro collassare su sé stessa e dare la possibilità ai cittadini di utilizzare la viabilità di quella strada.
Le lamentele giungono da ogni rione, questa situazione non fa altro che accrescere malumore e sconforto tra chi vive attorniato da molti disservizi, ogni singolo cittadino subisce il degrado di una città potenzialmente ricca di risorse e bellezza.
Quello che accade nelle periferie negli ultimi anni è praticamente sotto gli occhi di tutti. Il trofeo da conquistare per i vari amministratori che si alternano all’inevitabile passarella è la fiducia dei cittadini. Progetti, promesse, soldi, investimenti e quant’altro. In pratica poi, a parte qualche bella scena organizzata per le telecamere il vuoto più assoluto. Nel concreto le periferie lamentano ben altre questioni, quelle delle quali nessuno ne parla. Un periodo così lungo di inerzia da parte dell’Amministrazione comunale nelle periferie è diventato inaccettabile e non tollerabile.
Oggi, a promuovere e praticare progetti di rigenerazione, sono solo i cittadini: comitati spontanei, o associazioni, che si ritrovano insieme per reagire a situazioni di degrado e non trovano amministrazioni locali disponibili alla partecipazione, condivisione, trasparenza ad accompagnare il percorso e a sviluppare, magari in forma sperimentale, progetti di recupero, mettendo da parte il protagonismo.
Negli ultimi giorni leggiamo sugli organi di stampa che sta entrando nel vivo il piano di riammodernamento complessivo del manto stradale, che la città di Reggio Calabria ha potuto programmare grazie ai “Patti per il Sud”, il piano di finanziamenti straordinari che la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha sottoscritto con il Governo per rilanciare i settori delle infrastrutture, dell’ambiente, dello sviluppo economico e produttivo, del turismo e della cultura, della sicurezza della legalità.
Speriamo, vista ancora la limitata capacità progettuale delle Amministrazione territoriali soprattutto degli enti locali del Sud, in balia di apparati burocratici fragili, con carenza di risorse umane e di professionalità necessarie, non penalizzino gli interventi programmati e si creino quelle giuste condizioni per avere una maggiore attenzione anche le periferie. Gli interventi volti al recupero e alla riqualificazione urbana non sono più derogabili, e permetterebbero alla comunità, di riappropriarsi e di rivivere nuovamente gli spazi rigenerati, migliorando la qualità della vita e della sfera sociale, economica e ambientale".