Non c'era matrimonio, non c'era cerimonia, non c'era battesimo, non c'era funzione religiosa in cui questa pietanza non venisse offerta ai commensali come dolce a fine pasto. Si tratta del "sanguinazzu" o sanguinaccio, uno dei piatti più antichi di Reggio, più antico anche delle famose frittole.

A rivelarci la storia e  la ricetta tradizionale, ai microfoni di ReggioToday, il professore Vittorio Caminiti, presidente dell'Accademia del Bergamotto di Reggio Calabria. A prepararne la ricetta Nancy Sarica.

Un piatto unico nel suo genere un dolce dal sapore esplosivo che veniva preparato soprattutto nel periodo di Carnevale e che mette insieme cioccolato e sangue di maiale: "Un dolce - aggiunge il presidente dell'Accademia del Bergamotto - realizzato con pasta fatta in casa, molto spesso nei matrimoni veniva servito in un menù che comprendeva la pasta con le sarde o con le alici sott'olio, di secondo tutte le cibarie fatte di carne di maiale: la costoletta, la salsiccia e non mancavano mai le "curcuci", fatte con le uova e poi il dolce alla fine non era altro che il sanguinaccio dolce preparato con cioccolato, fecola di patate o dell'amido di mais.

Tutto questo si faceva rapprendere e veniva aggiunto al latte e lo zucchero e veniva aromatizzato in alcuni casi con della cannella e con dei chiodi garofano". Quando il tutto si addensava si preparavano le tartine o si gustava al cucchiaio. La versione proposta nel video da Nancy Sarica è quella che vede l'aggiunta del liquore al bergamotto che si sposa bene con il resto degli ingredienti. 

Ingredienti

• 500 ml di sangue di maiale

• 500 ml di latte

• 300 g di zucchero

• 90 g di Amido

• 100 g cacao amaro

• 200 g di cioccolato fondente

• 30 ml di liquore al bergamotto

• Mandorle tritate a mano.

(Music video by Alex-Productions from Pixabay)