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Donne e uomini sullo stesso livello

A Corato, un riconoscimento prestigioso per la parità di genere.

Nel corso degli anni milioni di persone hanno visto l?Italia evolversi in modo significativo negli ambiti più disparati: dalla scienza, alla medicina, all?innovazione tecnologica, alla sostenibilità, rivolgendo sempre più attenzione al benessere dei cittadini e del pianeta. La strada da percorrere è ancora lunga, ma le previsioni sono positive e incoraggianti. Tuttavia, esiste un?area di interesse in cui l?impegno dimostrato e gli obiettivi conseguiti non sono ancora sufficienti. Stiamo parlando della parità di genere nell?ambito lavorativo, tema sempre più attuale.

È il 2022 e seppure gli anni in cui le prime lotte sostenute dalle donne per superare il cosiddetto gender gap siano ormai lontani ? ricordiamo come il primo progetto di legge per "l?Applicazione della parità di diritti e della parità di retribuzione per un pari lavoro" risalga all?inizio degli anni ?50 ? i risultati raggiunti sono ad oggi discutibili. Per quanto si riscontri un miglioramento rispetto al passato, indagini statistiche evidenziano come un numero cospicuo di aziende abbia all?interno del proprio organico una chiara presenza di discriminazione: l?anno corrente vede solo il 32% di donne rivestire posizioni aziendali di comando, le donne CEO rappresentano il 20%, mentre il 30% ricopre ruoli nell?ambito del senior management. Oltre alla tipologia di professione e alla carica ricoperta, ciò che risulta evidente è un divario dal punto di vista retributivo. Come emerge dai dati dichiarati dal Parlamento Europeo, a più di 25 anni dalla Dichiarazione di Pechino (dichiarazione Onu che mira a promuovere l?uguaglianza tra donne e uomini) la disparità salariale di genere è ancora presente, con dati che, in Italia, parlano di un 5% di differenza tra gli stipendi delle donne e quelli degli uomini. Da non dimenticare il tasso di occupazione, che mostra come una percentuale visibilmente maggiore di donne risulta inattiva (24,4% contro il 6%) o decide di optare per un contratto part-time (35,7% contro il 10,2%) a causa delle responsabilità familiari.

Quando l?eccezione viene premiata

Si chiama Equal Salary ed è una certificazione che viene conferita dalla Equal Salary Foundation, una organizzazione senza scopo di lucro che, grazie a un metodo scientifico, è in grado di misurare l?equità salariale in diverse realtà imprenditoriali: il premio, sviluppato in collaborazione con l?esclusiva Università di Ginevra, viene assegnato alle realtà imprenditoriali che presentano una gestione aziendale basata su uguaglianza e meritocrazia. Per determinare se spetti tale riconoscimento, è necessario che l?azienda presa in considerazione superi tre complesse fasi di analisi e studi: la prima è di tipo quantitativo e comprende un esame e un confronto dei salari a parità di mansioni e livelli di inquadramento, la seconda, di tipo analitico, esamina i sistemi interni di gestione per quanto riguarda le risorse umane, la formazione, la comunicazione e direzione aziendale. Per ultimo, la terza fase, caratterizzata da analisi di tipo qualitativo attraverso dei focus group direttamente con i collaboratori.

A rappresentare un?eccezione rispetto alle statistiche nazionali, una realtà aziendale inserita nell?ambito della Grande Distribuzione Italiana: stiamo parlando di Maiora, la prima impresa del Meridione ad ottenere la prestigiosa certificazione.

Un cammino iniziato anni fa e un esempio da seguire

L?assenza di gap retributivo tra i propri collaboratori, donne e uomini, con uguali qualifiche e mansioni, indice di una politica aziendale naturalmente paritaria, ha permesso che la società rappresentasse questo primato sia per il Sud, che per la GDO stessa, donando lustro e prestigio. L?eccezionale risultato è stato raggiunto grazie ad un percorso di sostenibilità avviato da anni, rivolto non solo alla propria popolazione aziendale, ma anche all?ambiente.  Maiora, nata solo 10 anni fa a Corato, in provincia di Bari, rappresenta il frutto di due storiche imprese del territorio (Cannillo e Peschechera) che invece hanno diversi decenni di storia. Da tempo Maiora ha avviato il progetto ?Pari Valore?, con l?obiettivo di valorizzare le esperienze dei propri dipendenti garantendo condizioni di lavoro ottimali e prestando particolare attenzione alla diversità di genere, assicurando l?assenza di qualunque tipo di discriminazione.

Da segnalare, infine, il conseguimento di un ulteriore obiettivo. Grazie alla certificazione Equal Salary, la società ha raggiunto i punti 5 e 8.5 dell?agenda ONU 2030: il primo riguarda il ?raggiungimento dell?uguaglianza di genere e l?autodeterminazione di tutte le donne e ragazze?, mentre il secondo prevede di ?garantire entro il 2030 un?occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un?equa remunerazione per lavori di equo valore?.

L?azienda ha dunque dimostrato di essere in grado di generare valore e progresso attraverso una politica aziendale meritocratica ed equa e, secondo quanto dichiarato dal Presidente e Amministratore Delegato, Pippo Cannillo, di rappresentare uno stimolo concreto per incoraggiare altre imprese ad adottare politiche sostenibili ed essere uno stimolo per altri colleghi imprenditori affinché si possa colmare sempre di più questo gap.

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