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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Storia di Naomi e di come sia riuscita a ritrovare sé stessa grazie al teatro sociale

La vita di Naomi non è stata semplice e lei ha dovuto affrontare molte difficoltà, ma grazie al teatro sociale è riuscita ad aprirsi, di nuovo, con gli altri, scoprendo anche la passione per la recitazione

Naomi si sente come il mare, mutevole, accogliente quando è calmo, ma inavvicinabile quando burrascoso.
Probabilmente questa affinità deriva dal fatto che Naomi vive a Reggio Calabria e con il mare è cresciuta.
Ha tredici anni e, tra le tante passioni che ha scoperto di avere, c’è quella per la recitazione, tanto da voler fare il mestiere di attrice.
Le piace sentire l'adrenalina prima di salire sul palco, capire le sensazioni che gli spettatori stanno provando solo guardando nei loro occhi, trovare un nuovo canale di comunicazione.
L’amore è scoccato grazie al percorso di teatro sociale che ha seguito, un’iniziativa organizzata da Open SPACE in collaborazione con la scuola che Naomi frequenta, l’Istituto Comprensivo Telesio-Montalbetti, che ha sempre supportato la ragazza e la sua famiglia, anche nei momenti più difficili.

Teatro sociale, un ponte tra scuola e territorio

Il progetto del teatro sociale, realizzato dal partner Federgat, prevede un percorso volto a stimolare gli studenti nell’essere proattivi nei confronti del proprio territorio, promuovendo, anche, la loro partecipazione civica.
Il laboratorio si divide in tre fasi: la prima interna alla scuola, volta a formare il gruppo teatrale e a individuare i temi portanti per il lavoro creativo. La seconda fase si svolge nel quartiere, coinvolgendone i membri per preparare lo spettacolo itinerante.
La terza, conclusiva, comprende la messa in scena dello spettacolo.

Per Naomi è stata l’occasione di riscoprire le sue potenzialità, nonché di aprirsi agli altri: purtroppo, infatti, lei ha subito atti di bullismo, e questo l’ha portata a nascondersi dietro a numerose maschere.
Certo, aveva il supporto della mamma che, come afferma lei stessa, è “il suo perno”, ma la famiglia non è l’unico ambiente che gli adolescenti frequentano.
Grazie anche all’aiuto fornito dal progetto Open SPACE, ha, in un certo senso, ritrovato il contatto con sé stessa: ora sta preparando gli esami di terza media.
Anche Naomi, infatti, ammette che “non si può fare tutto da soli” è questo particolarmente vero per gli adolescenti, che hanno bisogno di tutto il sostegno possibile, da parte della famiglia, delle istituzioni e degli ambienti in cui sono inseriti.
E nelle zone dove le occasioni, per ragazze e ragazzi, sono più scarse, la scuola diventa una risorsa ancora più importante.


Alterawide/ActionAid

Una speranza per gli adolescenti

Il progetto Open SPACE è nato con l’intento di arginare il fenomeno della povertà educativa e della conseguente dispersione scolastica.
Si tratta di un progetto quadriennale (2018/2022) coordinato da ActionAid eselezionato dall’Impresa Sociale Con I Bambini nel quadro del Fondo di contrasto alla povertà educativa, rivolto a giovani dagli 11 ai 17 anni.
Le zone prese in considerazione sono le aree periferiche di Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria.
Rispetto a quest’ultima, sono state attivate le collaborazioni con il liceo Gullì, nei quartieri Modena e Arghillà e le scuole medie inferiori Telesio e la Radice Alighieri, nelle periferie Sud e Nord della città.
Le finalità del progetto si possono riassumere, a grandi linee, in tre punti principali.

1) Grazie alla riqualificazione architettonica partecipata, alla rigenerazione artistica e a un utilizzo alternativo degli spazi scolastici, Open SPACE si propone di valorizzare la scuola, coinvolgendo, attivamente, studenti e studentesse.
Per fare ciò, vengono organizzate delle attività specifiche, come le palestre dell’innovazione - utili ad avvicinare i ragazzi alla tecnologia - e il teatro sociale, aperto a tutti.
2) Per rinforzare la comunità educante, vengono aperti sportelli informativi presso gli istituti e vengono organizzati laboratori formativi, rivolti a genitori e insegnanti.
3) Per affrontare la dispersione e l'abbandono scolastico, vengono organizzate iniziative preventive, come laboratori per rafforzare le capacità individuali, spazi dedicati all’orientamento nel mondo del lavoro, nonché percorsi specifici per trattare il tema dell’autoimprenditorialità.
Un progetto pensato per valorizzare e dare speranza agli adolescenti che, se supportati, dimostrano di poter brillare.

Per approfondire la conoscenza del progetto Open SPACE e scoprire altre storie di ragazzi come Naomi, sono disponibili il sito e la pagina Facebook.

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