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E' il giorno del Giro ciclistico di Reggio Calabria: una storia lunga 103 anni

Oggi, dopo undici anni di assenza, si ritorna a pedalare nella "classica" del Sud. La nascita dello Sporting Club Reggio e l'opera di Salvatore Siracusa. I campioni di ieri, una corsa blasonata e una città che sognava in grande

E' una lunga storia, fatta di fatica, gusto dell'impresa, amicizia, avventura e soprattutto di grande amore. Una passione quasi indefinibile che ha scritto una delle pagine sportive più importanti realizzate a Reggio Calabria.

Fotogrammi in bianco e nero che il tempo non sbiadisce, ricordi disegnati da sacrifici, polvere e sudore, strade bianche, maglie di lana e biciclette in acciaio. "Un omino con le ruote contro tutto il mondo...- canta Gino Paoli - la fatica muta e bianca che non cambia mai e va su, ancora e va su...", riassume la grande bellezza racchiusa nella storia del blasonato Giro ciclistico della provincia di Reggio Calabria.

Ancora oggi molti esperti di ciclismo e ciclisti di fama, citano la dura e faticosa salita del valico della "Limina", con i suoi tornanti, che in pochi chilometri dal livello del mare arriva a circa 1000 metri, alla conquista del prestigioso Gran Premio della Montagna.

Oggi, dopo undici lunghi anni, il libro impolverato della corsa reggina per antonomasia si riapre e la "classica" del Sud torna a rivivere nell'anno del Signore 2023 in occasione del cinquantesimo del ritrovamento dei Bronzi di Riace. 

Si ritorna a pedalare, e come in un flashback, si risale in sella. Forse anche in nome di un ciclismo "eroico" mai sopito, fatto da campioni leggendari, come Fausto Coppi e Gino Bartali, che insieme a tanti altri, con forza e lealtà in corsa verso la vittoria sul lungomare, hanno divorato le strade che oggi segnano il percorso del ritrovato Giro ciclistico della Città metropolitana di Reggio Calabria. 

Evento rilanciato in questa edizione dalla Metrocity e sposato dalla Regione Calabria, dai Comuni e dalle massime istituzioni dello sport italiano. L’organizzazione tecnica, invece, è stata affidata dalla Lega ciclismo professionistico a Extragiro.

Come nasce la "classica"

Sono trascorsi 103 anni da quel 14 maggio del 1920 quando l'intuzione del dott. Salvatore Siracusa, innamorato della sua città, lungimirante e amante dello sport, diede il via, insieme ai suoi insostituibili collaboratori, ad una corsa che, nel tempo, si consacrò nell'olimpo delle più importanti del ciclismo internazionale. 

"Fu nel lontano 1917 - si legge sul sito dello Sporting Club 1917 - che Totò Siracusa, venuto in licenza dal fronte, trovandosi a parlare con alcuni amici del vecchio "Caffé Gambrinus", gestito da Francesco Biacca, che sorgeva in un ampio piazzale dirimpetto all’attuale "Cinema Margherita", lanciò l'idea di costituire un circolo sportivo, in previsione, egli diceva, della imminente cessazione della guerra".

Nacque così la "Società Sportiva Ausonia", con presidente lo stesso Siracusa, vice presidente Lorenzo Labate, amministratore Paolo Cimino, segretario Gennaro Bruno, direttore tecnico Santi Spinella. Tra i fondatori c'erano anche Umberto Romeo, Arturo Zerbi, la signorina Malarbì, Giuseppe Cimino, Giuseppe Rogolino, Umberto Musarella che fu uno dei più forti ed affermati campioni di nuoto dell'epoca. La sede si trovava in una baracca del Viale Genoese Zerbi, nei pressi del sottopassaggio che conduce al Lido. La guerra, però non finì subito come aveva previsto Siracusa e la giovane società iniziò la sua attività soltanto nel 1919 con l'organizzazione di gare atletiche, di tiro a volo e di altri sport minori.

E' il 1920: nasce lo Sporting Club Reggio

Nei primi mesi del 1920, l'Ausonia, per volontà degli stessi dirigenti, si trasformò in "Sporting Club Reggio" e si trasferì in una sede più signorile, nel Villino Zagari, poco distante da via Reggio Campi. Entrarono a farvi parte molti giovani, tra i quali Rocco Zoccali ed Enrico Salazar che vennero chiamati a far parte dello staff dirigenziale.

Giorgianni vince il primo Giro ciclistico della Provincia di Reggio Calabria

Pedali in azione: è il 14 marzo del 1920. Si corre il primo Giro ciclistico della Provincia di Reggio Calabria. Tre le tappe: Reggio Calabria - Radicena (cosi a quel tempo si chiamava Taurianova); Radicena - Bovalino e Bovalino - Reggio Calabria per 212 chilometri complessivi.

In questo primo impegno sulle strade della nostra provincia, viene ricordata la presenza del campione calabrese Nino Velonà e del giovane corridore reggino Ciccio Galano che riuscì a collezionare ben undici forature.

Anche un futuro Premio Nobel tra gli organizzatori del Giro

"Dopo la disputa della terza edizione, nel 1924, arrivò a Reggio - ricorda ancora lo Sporting - l'allora poco conosciuto Salvatore Quasimodo, quale impiegato del Genio Civile ed andò ad abitare in via Demetrio Salazar. Tipo gioviale, contrasse molte amicizie, e cominciò a frequentare l’elegante "GranBar" sul Corso Garibaldi, locale allora alla moda.

L'anno seguente si iscrisse allo Sporting Club. Fu eletto consigliere del Sodalizio e tesoriere; e, com'era logico, gli venne conferito anche l'incarico di bibliotecario. Egli però non ebbe... vita tranquilla perché l'affettuoso e "magico" potere di convinzione e l'appassionato dinamismo "tutto pepe" di Salvatore Siracusa, riuscirono a farlo… convertire al ciclismo, facendogli accettare un incarico nel comitato organizzatore della corsa, compito che il grande siciliano svolse con divertito impegno".

Una data memorabile 

Il 26 aprile del 1931 viene ricordata come una data memorabile nella storia del Giro. Un oceano di applausi avvolge e saluta Learco Guerra, il grande antagonista del campione del mondo Alfredo Binda, quando taglia vittorioso il traguardo sul Lungomare di Reggio Calabria, vincendo l'ottava edizione del Giro Ciclistico della Provincia.

I successi della manifestazione si fermano e si conclude così un periodo brillante per l'organizzazione dell'evento che riparte con la fine della seconda guerra mondiale nella speranza di ritrovare serenità e gioia di vivere.
Lo Sporting Club Reggio Calabria si rimette all'opera nel 1947 e viene ricostituito sempre con la guida dell'infaticabile presidente Siracusa. Nel 1949 il sodalizio sportivo si trasferisce nella sede di Corso Vittorio Emanuele ed il 9 aprile dello stesso anno il Giro ritorna a infiammare le strade reggine, segnando il passo "alla splendida edizione" del 1950, in considerazione anche dell'annuncio "dell'ambito e meritato inserimento del giro tra le grandi opere internazionali".

E' l'anno del campionissimo Fausto Coppi che scrive il suo nome nell'albo d'oro della corsa: taglia il traguardo, sotto la pioggia, sul lungomare osannato dai reggini in quella che venne definita "la festa dello sport ciclistico".  

La sfida tra Coppi e Bartali: il video

La corsa di quell'anno aveva per leitmotiv "una nuova appassionata fase del duello Bartali-Coppi, specie dopo che il popolare Gino era sfrecciato pochi giorni prima splendido vincitore sotto l'ambitissimo traguardo di San Remo. E gli sportivi non furono delusi". 

La stampa dell'epoca: i commenti

Come riporta lo Sporting Club 1917 sul sito, il direttore della Rosea, Giuseppe Ambrosini, scriveva: "Con organizzatori di tanta passione e capacità, si può capire come gli sportivi di Reggio sognino già che un giorno si possa disputaresu queste strade il Campionato del Mondo".

E ancora, "sul Corriere dello Sport, Ennio Mantella confermando, tra l'altro, i notevoli vantaggi che la Città trae sotto l’aspetto turistico da una competizione sotto l'aspetto turistico da una competizione sportiva dialtissimo livello, sottolineava: "...Chi è stato a Reggio ha notato che essa è una delle più belle Città d'Italia: bella, luminosa, elegante; alberghi di prim'ordine, caffè elegantissimi, negozi ultima moda. E proseguiva: "...Ed ho notato che essa è, nello sport, fra le primissime. Perchè quando si tira fuori un capolavoro come quello del Giro di ieri, si ha anche il diritto di chieder eadesso agli altri cosa sanno fare".

Il Giro è ormai classificato tra le grandi gare 

L'edizione del 1952 è firmata dal grande Gino Bartali: "I battistrada passano tra tanti applausi dal lungo rettifilo di Catona ed, eccoli infine sul Lungomare di Reggio: ai 250 metri Minardi rompe l'apparente tregua allungando, ma Bartali scatta e vince nettamente, sommerso da una lunga ecalorosa ovazione".

La vittoria di Minardi sul campionissimo Fausto Coppi

La città sente ormai il fascino della "Classicissima del Sud". E' il 28 marzo del 1954 e Reggio è ormai consapevole del valore di questa corsa di grande prestigio che si è meritatamente inserita tra le più importanti competizioni internazionali. I reggini salutano tutti i grandi campioni giunti ancora una volta nella Città della Fata Morgana: Bartali, Coppi, Magni, Minardi, il due volte vincitore Luciano Maggini, Giancarlo Astrua, e, poi, Monti, Albani, e tanti altri.

"Il Corso Garibaldi è gremito di gente che applaude clamorosamente al passaggio della carovana del Giro che da Piazza De Nava si trasferisc elentamente al luogo di partenza. Tradizionale sosta a Piazza Duomo per la benedizione dell'Arcivescovo e, quindi, il "via"".

Il ricordo di Minardi dopo la vittoria 

"Coppi parte lungo, ai 300 metri. Resto a ruota ed esco ai 180. Lo affianco. Ci guardiamo studiandoci. Agli 80 sono a tutta, gomito a gomito con lui. Lo sento ansimare. Ai 20 metri non ne ho più, non riesco ad aumentare la velocità ma lui scoppia. Vinco...Subito dopo il traguardo, Fausto mi da la mano complimentandosi con me...fu la ricompensa più bella...",(dalla pagina Facebook dello storico ciclista).

Tutti i vincitori del Giro dal 1920 al 1973

Albo 1920 Mario Giorgianni - 1922 Angelo De Francesco - 1923 Nello Ciaccheri - 1926 Nello Ciaccheri - 1928 Felice Gremo - 1929 Felice Gremo - 1930  Luigi Marchisio - 1931 Learco Guerra - 1945 Giovanni Corrieri - 1949 Sergio Pagliazzi - 1950 Fausto Coppi - 1951 Luciano Maggini - 1952 Gino Bartali - 1953 Luciano Maggini - 1954 Giuseppe Minardi - 1955 Rino Benedetti - 1956 Giuseppe Minardi - 1957 Gastone Nencini - 1958 Angelo Conterno - 1959 Waldemaro Bartolozzi - 1960 Guido Carlesi - 1961 Dino Bruni - 1962 Luigi Sarti - 1963 Ercole Baldini - 1964 Diego Ronchini - 1965 Adriano Durante - 1966 Michele Dancelli - 1967 Michele Dancelli - 1968 Michele Dancelli - 1969 Vittorio Adorni - 1970 Walter Godefroot - 1971 Gianni Motta - 1972 Franco Bitossi - 1973 Wladimiro Panizza.

La vittoria di Moser e la scomparsa del "Principe dello sport"

Era il 24 marzo del 1974: 109 i corridori iscritti e ben 11 squadre nazionali allineati ai nastri di partenza. Manca, purtroppo, per dare come sempre il via l'inconfondibile figura di Salvatore Siracusa, che nel lontano 1920 creò il Giro ed è stato sulla breccia fino all'anno precedente.

La cronaca del giro: "Scatta per primo Baronchelli - ricorda lo Sporting Club - e dalla destra viene rincorso immediatamente dall'alfiere della Brooklyn sulla cui ruota c'è Francesco Moser. Mancano 50 metri dalla linea di arrivo e sembra che ormai abbia partita vinta il belga, m acon uno scatto irresistibile, Moser riesce a passare primo sotto il traguardo tra grida di esultanza e grandi applausi da parte dell'immensa folla stipata ed ordinatissima sul Lungomare. Felice Gimondi che aveva fatto esultare pochi giorni prima gli sportivi italiani per la sua brillante vittoria sul prestigioso traguardo di Sanremo, non ha potuto scrivere il suo nome tra i vincitori del Giro". (in basso Moser - grazie per la foto a Salvatore Mercurio)

I vincitori dal 1975 al 2012

1975 Giuseppe Perletto - 1976 Enrico Paolini - 1977 Costante Conti - 1978 Knut Knudsen - 1979 Giovanni Battaglin - 1980 Gianbattista Baronchelli - 1981 Alfio Vandi - 1982 Riccardo Magrini - 1983 Pierino Gavazzi - 1984 Alfredo Chinetti - 1985 Silvano Riccò - 1986 Guido Bontempi - 1987 Tony Rominger - 1988 Moreno Argentin - 1989 Adriano Baffi - 1990 Giuseppe Saronni - 1991 Andrea Ferrigato - 1992 Davide Cassani - 1993 Fabian Fontanelli - 1994 Non disputata - 1995 Pascal Richard - 1996 Michele Bartoli - 1997 Non disputata - 1998 Michele Bartoli - 2008 Daniele Pietropolli - 2009 Fortunato Baliani - 2010 Matteo Montaguti - 2011 Daniele Pietropolli - 2012 Elia Viviani. 

In basso Andris Naudužs, vincitore del Giro nel 2004

Viviani è l’ultimo nome sull’albo d’oro della corsa reggina

Il nome di Elia Viviani è l’ultimo nome sull’albo d’oro della corsa, conquistata dal campione veronese nel 2012. Un albo che la dice lunga sulla gloriosa tradizione di una gara storica e prestigiosa. La "Classica del Sud", dunque, nel cinquantesimo del ritrovamento dei Bronzi di Riace si trasfroma nuovamente per riconquistare i vecchi fasti e l'entusiasmo di sempre: pronti in sella, oggi, scatta il Giro ciclistico della Città metropolitana di Reggio Calabria. Vinca il migliore!

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