Il Giro d'Italia ritorna in patria, dopo la grande partenza ungherese, e si muove dalla Siclia per risalire lo stivale fino all'arrivo di Verona.

La tappa di oggi, con il traguardo posto sull'Etna, non sarà decisiva ma potrà dire chi potrà essere nella rosa dei pretendenti alla conquista del trofeo senza fine dell'edizione numero 105.

Gli scalatori sono avvisati. Oggi non si può sbagliare, non si possono accumulare ritardi che, poi, potrebbero essere difficilmente colmati e potrebbero pesare sulle aspettative di inizio corsa. Vincenzo Nibali, atleta di casa in forza all'Astana, di certo sarà uno dei protagonisti di giornata pronto a dare spettacolo sulle rampe verso il rifugio Sapienza.

Di solito la prima tappa con arrivo in salita, oltrettutto dopo un giorno di riposo, è sempre un'incognita. Le gambe potrebbero essere imballate e le pendenze del vulcano potrebbero fare del male e aprire nuovi scenari tattici in vista delle montagne.

La carovana rosa è ritornata in Italia dall'Ungheria con alcune certezza. La prima è legata allo stato di forma di Mathieu Van Der Poel, il capitano della Alpecin-Fenix prima ha conquistato il castello di Visegrad e dopo, nella prova contro il tempo, ha sfoggiato una prestazione da cronomen di alto livello.

La seconda è che l'eritreo Biniam Girmay, della Intermarché-Wanty-Gobert Matériauxnon è più una sorpresa nel circo ciclistico ma vuole giocarsi le sue carte e fare bella figura al Giro d'Italia.

La terza è che Mark Cavendish (Quick Step-Alpha Vinyl Team) sarà un osso duro negli sprint e che Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) e Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) potrebbero essere della partita sino a Verona.

Dopo le tappe in terra sicula il giro arriverà in Calabria per due appuntamenti, il primo (il 12 maggio) con la partenza da Palmi verso Scalea e l'altro, il giorno successivo, che porterà la carovava da Diamante a Potenza.