Il Giro d'Italia riparte da Palmi per metabolizzare l'addio di Vincenzo Nibali
Lo "Squalo" ha annunciato il suo ritiro a fine stagione, oggi sull'arrivo a Scalea ci sarà l'occasione per i velocisti di contendersi la tappa, attesa la rivincita per Evan e Gaviria
Lo “Squalo” ha varcato lo Stretto e, oggi, da Palmi si muoverà verso Verona per quello che sarà il suo ultimo Giro d’Italia da professionista. Ieri Vincenzo Nibali, dal palco rosa di Messina, ha annunciato il suo ritiro dall’attività professionistica e il mondo del ciclismo, adesso, si ritrova più povero. “Non mi sono tolto un peso - ha detto in diretta alle telecamere della Rai dal ritrovo di partenza di Palmi - sapevo dove volevo arrivare e quel giorno è arrivato ieri e nient’altro”.
Oggi la carovana da Palmi punterà Scalea per dare vita ad una tappa che potrebbe essere regolata solo allo sprint. Niente tecnica oggi, lo striscione d’arrivo è posto al termine di un lungo rettilineo, oggi sarà la giornata della volata di gruppo e Caleb Evan (nella foto le bici della Lotto Soudal) vuole prendersi la rivincita dopo la caduta sotto i merli del castello di Visegrad.
Per il capitano della Lotto Soudal non sarà facile, anche Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), che ieri ha avuto un problema meccanico a pochi metri dall'arrivo, vuole riprendersi una rivincita sul fato e sul cambio della propria specialissima che lo ha lasciato senza il rapporto lungo nello sforzo finale.
Vincenzo Nibali, che tutto è tranne che un velocista, non è entrato ne merito della sesta tappa ma senza fronzoli ha detto: “Voglio godermi al meglio questo Giro d’Italia”. E i suoi fans lo aspettano da protagonista nelle tappe di alta montagna di un giro che è molto duro.
La domanda che rimbalza fra i bus del circo ciclistico è una: cosa farà adesso il campione siciliano. Lo “Squalo”, rispondendo ai microfoni della Rai, non è sbilanciato ma ha sfoggiato un sorriso sornione: “Il cassetto dei progetti c’è ma, adesso, non ho idea di cosa ci possa essere dentro”.
La partenza da Palmi: il video
Ma torniamo alla tappa odierna. Si parte alle 12 e 35 per risalire la costa tirrenica fino alla riviera dei Cedri, per 192 chilometri, e non sarà una tappa ostica ma un appuntamento per le ruote veloci. Il “garibaldi” ci conforta in questa disanima: “Tappa non particolarmente impegnativa che si snoda essenzialmente lungo la strada a scorrimento veloce Statale 18 dalla carreggiata ampia caratterizzata dalla presenza di alcune gallerie. Unica leggera asperità di giornata la lunga e blanda salita dopo Mileto fino all’Aeroporto Razza di Vibo Valentia”. Piccola asperità quest'ultima che potrebbe aprire le porte ad una fuga di giornata che, se dovesse uscire dal gruppo, costringerà le squadre dei velocisti ad una rincorsa lunga ma non difficile.
Lo striscione d’arrivo è posto sul corso Mediterraneo di Scalea e per chi vorrà vincere la terza volta dell’edizione 105 del Giro d’Italia ci saranno tre chilometri di asfalto dritto come una lama per affondare il colpo e salire sul palco del vincitore a stappare lo spumante e regalarsi alle foto di rito.
Ma se oggi la tappa regala solo due stellette di difficoltà agli amanti delle due ruote, quella di domani, da Diamante a Potenza, ne fa segnare quattro. Potrebbe essere la volta buona per i cacciatori di tappe, per quei ciclisti che non si spaventano per le pendenze e le altimetrie che sembrano un elettrocardiogramma. La settima, infatti, sarà una tappa molto impegnativa attraverso l’appennino lucano. L’avvio lungo il mare costituisce l’unica parte pianeggiante. Dopo Maratea la sequenza di asperità, più o meno impegnative, è ininterrotta. Si scala il passo della Colla che porta a Lauria dove si affronta il Monte Sirino. Lungo raccordo con Viggiano dove si scala la breve e impegnativa Montagna Grande di Viggiano. Ultima salita Sellata per raggiungere Potenza. L’intero tracciato affronta strade in diverso stato manutentivo, mediamente ristrette con innumerevoli curve a seguire i fianchi delle montagne.