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Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

L'esordio di un giovane arbitro, dal circuito penale al campo di gioco

Al via il percorso educativo "Fischiare, è Possibile!", promosso dal Centro sportivo italiano di Reggio Calabria e da Libera

Una settimana intensa, partecipata e ricca di significati quella conclusasi domenica 27 marzo. Il festival Giocare, è Possibile 20.23, inserito all’interno della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e promosso dal Csi Reggio Calabria e da Libera, ha registrato anche l’avvio del percorso educativo "Fischiare, è Possibile".

Con l’esordio di un giovane arbitro durante il master junior cup di Calcio a 5 Trofeo Dodò Gabriele, il progetto formativo Csi è entrato nel vivo. Il ragazzo, insieme a dei coetanei, è inserito all’interno di un percorso di messa alla prova, coordinato e monitorato sapientemente dall’Ussm di Reggio Calabria, ed è tra i partecipanti del corso di formazione per arbitri Csi di pallavolo, pallacanestro e calcio a 5.

Venticinque corsisti di varie età e con tante esperienze che, dopo l’inaugurazione del corso con il preziosissimo intervento del dott. Roberto Di Palma, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, in questi giorni, alcuni di loro, stanno svolgendo la prova pratica sul campo dopo la parte relativa ai regolamenti. Questa parte di corso prevede una fase di affiancamento in campo, accanto ad un arbitro ufficiale Csi.

Il giovane arbitro, quindi, ha diretto in coppia alcune partite del Trofeo Dodò Gabriele di calcio a 5 Csi, categoria under 13. La manifestazione si è svolta presso il centro sportivo Sporting Bocale ed ha visto partecipare oltre cento ragazzi tra i 10 e i 13 anni.

"Fischiare, è Possibile" è un’esperienza significativa e formativa che prevede un accompagnamento educativo personalizzato dei giovani entrati all’interno del circuito penale e segnalati nel contesto del progetto “Arianna. Fuori dal Labirinto”, iniziativa sostenuta dalla Fondazione con i Bambini.

"L’obiettivo prioritario del progetto - spiega il Csi - è quello di creare un sistema di opportunità educative, di socializzazione, di inclusione sociale per quei minori che fanno ingresso nel circuito penale e che necessitano di percorsi formativi e di cittadinanza nello sport attraverso l'impegno, il servizio ed il volontariato.

L’arbitro Csi svolge un ruolo fondamentale per assicurare l’andamento corretto di una partita, vigilando sul rispetto delle regole e garantendo, a tanti bambini, la possibilità di giocare. Il percorso educativo e formativo per i ragazzi che hanno scelto di fare l’arbitro, è fondamentale per promuovere, tra i giovani sportivi, l’onestà e la lealtà nei confronti dell’avversario".

"Il direttore di gara Csi, soprattutto a livello giovanile, - conclude la presidenza provinciale del Csi - diventa quindi un educatore prima ancora che un giudice di gara, un volontario capace di trasmettere, ai più piccoli, i valori fondamentali dello sport: il rispetto delle regole, la lealtà nei confronti dell’avversario e l’importanza del divertimento a prescindere dal risultato finale! In questi giorni, saranno chiamati in campo altri ragazzi inseriti all’interno del progetto, con l’idea di far diventare la “partita”, un’occasione di formazione e un momento di crescita personale, dentro e fuori dal campo!"

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