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Calcio

Reggina, 2021 da montagne russe: l'anno solare in sei tappe

Amaranto senza mezze misure: playoff ad un passo, l'addio di Baroni, l'arrivo di Aglietti e la crisi finale

La Reggina, in tempi recenti, è squadra e società che non conosce mezze misure. Esaltazione massima anche nei piccoli traguardi, crisi di nervi anche in caso di un banale ko: prendere o lasciare.

Se il 2020 era terminato in zona retrocessione e comunque portava in dote la promozione in B, il 2021 va in archivio con una classifica tranquilla, ma dopo aver vissuto una grave crisi di risultati che rischia di lasciare strascichi assai importanti.

Le rivoluzioni, in società e in squadra, non sono affatto mancate, vedi, esempio, la successione in panchina, con Baroni che ha lasciato l'amaro in bocca dopo aver conquistato una permanenza tranquillissima, a seguire l'arrivo di Alfredo Aglietti, guida del più clamoroso crollo della storia recente del club, per concludere con il ritorno del reggino doc Mimmo Toscano

Trecentosessantacinque giorni da montagne russe, con la speranza di una serenità di base che forse nell'ambiente manca.

Funziona la cura Baroni

reggina_reggiana baroni 02-2

Marco Baroni rivolta come un calzino il destino della Reggina. Dopo aver chiuso il 2020 con i successi contro Reggiana e Cremonese, il team del trainer toscano si assesta con il mercato di gennaio (funzionali i colpi Nicolas, Lakicevic, Crimi, Montalto e Edera) e grazie alle intuizioni dell'ex trainer del Benevento (Stavropoulos, Folorunsho e Rivas) vola nel mese di febbraio con quattro vittorie in sei gare, si esalta a marzo con la vittoria sul Monza e sogna ad aprile con le vittorie a Venenezia e contro Vicenza e Reggiana. Solo lo stop forzato per i casi Covid nei vari team di B, rallenta i ragazzi amaranto, che a maggio si fanno fermare da Cremonese, Ascoli e Lecce, quest'ultima gara dopo una prestazione straordinaria

Playoff sfumati per un soffio

Reggina dunque fuori dalla zona playoff proprio per un punticino e il ko casalingo per 0-4 contro il Frosinone fa anche sfumare la parte sinistra della graduatoria. Il ko del 10 maggio guasta qualcosa nel rapporto tra il team e lo stesso Baroni, che viene confermato a voce dalla società, ma alla fine riceve la proposta del Lecce, team che da calciatore lo ha visto sbocciare, e accetta il ritorno in Salento, lasciando spiazzati sopratutto i tifosi, ma anche gettato un'ombra sul progetto tecnico del club. In mezzo, arriva un nuovo direttore generale e cambiano alcune figure in dirigenza, mentre il ds Taibi strappa il rinnovo sino a giugno 2024.

Aglietti torna in panchina

Aglietti presentazione 08

La scelta di Gallo e Taibi è una e una sola: Alfredo Aglietti. Un pò per ingraziarsi ulteriormente la piazza, un pò perché il profilo dell'ex idolo della Curva reggina è uno dei più esperti della categoria. C'è la voglia di non gettare via il lavoro encomiabile di Baroni, Aglietti in tal senso si mostra particolarmente intelligente, ma non ottiene qualche suo pupillo, tipo Garritano, Obi, Canotto o magari la conferma di Folorunsho.

Gli innesti di Ricci e Laribi, ma anche quelli di Hetemaj e Galabinov, sono quelli piuù onerosi, al pari dell'operazione Rivas, riscattato totalmente dall'Inter. Il trainer di San Giovanni Valdarno ha in mano una squadra discreta, che ha come obiettivo disputare un torneo quanto meno da playoff

Avvio positivo

Il campionato inizia con una Reggina che dimostra di avere una certa identità, pur non mostrando un calcio particolarmente gradevole. Arrivano i successi su Ternana e SPAL, mentre i pari contro Monza, Crotone e Frosinone, al cospetto di squadre più attrezzate, permettono allo stesso Aglietti di acquisire maggiori sicurezze.

Il ko di Pisa un incidente di percorso, alla pari della sconfitta casalinga contro il Cittadella: la Reggina coglie quattro vittorie tra ottobre e il 5 novembre (Vicenza, Parma, Perugia e Cosenza), che le permettono di conquistare, sebbene per una notta, la vetta solitaria della classifica.

Disastro in cinque mosse, Aglietti saluta

Sembra il iatico di un'annata importante, ma lo sliding doors è di quelli inspiegabili. Dopo aver chiuso il primo tempo di Reggina-Cremonese in vantaggio, gli amaranto cambiano completamente volto e registro e in campo sembra andare una versione brutta del team capace di far sognare i tifosi. Arrivano in serie le sconfitte contro i grigi dell'ex Giacchetta, quella pesantissima di Benevento, contro l'Ascoli in casa, a Lecce e infine la vergogna debacle al Granillo contro l'Alessandria. Il club è in preda ad una crisi di nervi, il patron Gallo accusa pesantemente alcuni componenti della stampa, intanto richiama in dirigenza il direttore generale Iiriti, che aveva curato l'acquisto del club dalla famiglia Praticò, e in panchina Mimmo Toscano, ancora sotto contratto con il sodalizio

Il ritorno di Toscano

Reggina Picerno Toscano

Il reggino purosangue accetta una nuova sfida sulla panchina della sua Reggina. Pochi margini di manovra nella scelta dei calciatori, molti dei quali fuori dai piani del club, ma nella gara giocata a Como riesce almeno a strappare un punto e a fermare l'emorragia di risultati. Poi arriva lo stop di tutto il campionato a causa dei molti contagi Covid e dunque il trainer avrà la possibilità di amalgamare un gruppo che potrebbe essere modificato in parte.

Il bilancio del 2021

Il bilancio del 2021 è di per sé positivo, nel senso che la realtà della Reggina è quella della B, ma con l'ambizione di costruire un team e un gruppo di lavoro che possa a breve puntare al traguardo della A. Probabilmente lo stesso ambiente, gravato da problematiche sociali e strutturali, non potrebbe sostenere l'approdo in massima serie e il doversi confrontare con realtà importanti e con potenzialità economiche rilevanti, ma allo stesso tempo il 2022 dovrà per forza di cose portare una Reggina capace di avere un progetto sportivo che possa essere l'architrave della sostenibilità di future ambiozioni.

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