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Giovedì, 28 Marzo 2024
Calcio

Reggina, Cardona racconta la trattativa per Inzaghi: "Io e Saladini lo abbiamo convinto così. Obiettivo nuovo stadio"

Il massimo dirigente amaranto ha raccontato la complessa definizione dell'accordo con il tecnico piacentino. Focus anche sul nuovo Granillo

Marcello Cardona, presidente della Reggina, ha concesso una lunga intervista a Gazzetta del Sud, raccontando il complesso avvicinamento a Pippo Inzaghi:

"Le intuizioni appartengono al nostro gruppo di lavoro, ma in questo caso posso dire che sia stata esclusivamente mia e di Saladini. È corretto, però, fare una premessa. Mister Stellone aveva fatto bene nei mesi precedenti, quando prese la squadra in crisi clamorosa e la guidò fino alla salvezza. Ma a un certo punto abbiamo preso in considerazione un’idea rivoluzionaria, visionaria della Reggina pensando a un tecnico che andasse al di là del preparato professionista e del sagace uomo di campo. Ritenevamo che servisse un profilo in grado di dare una scossa al calcio a Reggio: il primo nome fu Pippo Inzaghi. Ne parlammo subito e poi come correttezza impone coinvolgemmo la direzione sportiva. Ci fu una convergenza di opinioni. Ho fatto io la prima telefonata a Inzaghi, che da persona garbata e rispettosa, come lo conosciamo tutti, mi fece capire che proveniva da una forte delusione professionale. Ma gli misi un tarlo in testa quando gli ribadii: "Mister noi la vorremmo perché la riteniamo la persona giusta da mettere al centro di un importante progetto sociale e calcistico".

Aggiunge Cardona: "Serviva un poderoso intervento. Toccava a Saladini, era lui l’imprenditore che aveva salvato la Reggina. Lo chiamò, lo andò a trovare a Formentera, approfondì il progetto. Ricevo una telefonata di Inzaghi che mi passa la moglie, la signora Angela, la quale mi fece solo una domanda: “Pippo sarebbe felice a Reggio?”. Io lo credevo fermamente. Ma era facile per me, reggino e presidente di una squadra su cui credevo nei valori sociali potergli garantire che in città si sarebbero trovati bene. Dopo pochi mesi, sembra che entrambi siano nati e cresciuti a Reggio: li sentite anche voi come ne parlano in giro per l’Italia".

Oltre alla parte sportiva, il club intende dotarsi di uno stadio di proprietà: "Una società di calcio moderna come vogliamo rendere la Reggina 1914 non può prescindere da uno stadio funzionale, confortevole, produttivo economicamente. Dopo una prima interlocuzione con Palazzo San Giorgio, stiamo lavorando per redigere un progetto e stiamo ragionando su cosa sarebbe meglio per Reggio in termini di capienza, infrastrutture e spazi di aggregazione sociale e attrazione imprenditoriale. Quindi come renderlo il più funzionale possibile, farlo vivere e metterlo a reddito tutto l’anno".

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